domingo, 2 de agosto de 2015

J. SAPIR: In Difesa di Yanis Varoufakis


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J. Sapir La minaccia d’accusa per alto tradimento che ora pesa su Yanis Varoufakis ha qualcosa di assurdo, ma anche di terribilmente rivelatore. [1] Ha evidenziato in maniera cruda il fatto che la zona Euro è ormai diventata un mostro, o meglio un tiranno che è stato esentato da ogni regola.
Quali sono i fatti
Yanis Varoufakis, come ministro delle Finanze, ha preso la decisione di far penetrare illegalmente il sistema informatico delle autorità fiscali greche.
Ci si è resi conto di questo "piano B" in questo libretto [2], ed è quello che gli rimproverano. Ma ha preso la sua decisione in accordo con il primo ministro, Alexis Tsipras. 
Ha preso questa decisione riguardante il sistema informatico delle autorità fiscali greche perché quest’ultimo era in realtà sotto il controllo degli uomini della "Troika", vale a dire il Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e la Commissione europea.

E’ quindi il primo ministro conservatore, signor Samaras, battuto nelle elezioni del 25 gennaio, che ha in realtà commesso questo atto di alto tradimento, dando l’amministrazione fiscale ad una (o più) potenze straniere. Era lui, e solo lui, che porta la totale responsabilità per quello che è successo allora.

Questa decisione aveva lo scopo di implementare un sistema di pagamento parallelo che avrebbe permesso al governo greco di bypassare il blocco delle banche che è stato organizzato dalla BCE a partire dalla fine del mese di giugno 2015. 
Questo è stato necessario per evitare la distruzione del sistema bancario greco che ha causato l’azione della Banca centrale europea. 
Questa azione illegale della BCE ha messo in pericolo il sistema bancario come una delle sue missioni, sancite dalla Carta della BCE è proprio quello di garantire il corretto funzionamento del sistema bancario. 
Se Yanis Varoufakis dovrà essere accusato, sarebbe logico, sarebbe giusto, che il Presidente della BCE Draghi, così come il presidente dell’Eurogruppo, il sig Dijsselbloem, lo siano anch’essi.
E’ vero che questo sistema parallelo dei pagamenti avrebbe anche consentito un rapidissimo passaggio dell’euro verso la dracma, ma Varoufakis, secondo i propositi riportati dal The Telegraph, non intendeva questo che in caso di necessità [3].

Una decisione assurda.

Incriminare M. Varoufakis è quindi assurdo. Il fatto che egli è ora difeso da personalità come Mohamed El-Erian, il capo economista di Allianz e presidente di una corte di esperti economici del presidente [4] degli Stati Uniti, infatti va a dimostrare che quello che ha fatto, lo ha fatto per il bene più grande allo Stato, di cui era in servizio come ministro delle Finanze. 
Questa accusa, qualora fosse confermata, potrebbe avvenire solo con la complicità di Alexis Tsipras, che avrebbe abbandonato il suo ministro delle Finanze e non si sarebbe assunto le proprie responsabilità.
Questa accusa, se accadesse, sarebbe un atto odioso, un atto di pura giustizia politica e di vendetta da parte delle autorità europee, nei confronti di un uomo che ha osato, con il sostegno del suo popolo, sfidarli.
Qualunque sia la differenza che si potrà avere con il signor Varoufakis, e qualunque sia il giudizio che potranno esprimere sulla propria riluttanza a implementare questa linea di condotta alternativa, non c'è nulla in ciò che ha fatto che potrebbe essere considerato come alto tradimento
Tutti gli economisti devono alzarsi in piedi ed essere contati a sostegno delle Yanis Varoufakis.

Implicazioni
Questa accusa sarebbe anche rivelatrice dell’atteggiamento neo-coloniale che hanno le autorità europee di oggi nei confronti della Grecia, ma anche in altri paesi. 

Stefano Fassina, ex Vice Ministro delle Finanze del Governo italiano, membro del Parlamento di questo paese ed uno dei membri di spicco del Partito Democratico oggi al potere, ha scritto in un testo che è stato pubblicato sul blog di Yanis Varoufakis [5]:

"Alexis Tsipras, Syriza e il popolo greco ha avuto il merito storico innegabile di strappare il velo della retorica europeista e l’obiettività tecnica che ha il solo scopo di mascherare la dinamica della zona euro".
Ed aggiunge anche: 
"Dobbiamo riconoscere che l’euro è stato da un punto di vista di errore politico. Dobbiamo ammettere che nella gabbia neoliberista dell’Euro, la sinistra perde la sua funzione storica e che è morta come serva della dignità e l’importanza politica del lavoro ed anche della cittadinanza sociale come strumento di una democrazia reale". 
Infine, conclude scrivendo:
 "Per una disintegrazione che sarà gestita dalla moneta unica, noi dobbiamo costruire una grande alleanza di fronti della liberazione nazionale".
Questa prospettiva è pienamente giustificata oggi. 
La zona euro si è rivelata una macchina da guerra al servizio di un’ideologia, il neoliberismo, al servizio di interessi particolari, quelli della finanza, e di una oligarchia senza confini. 
La prospettiva offerta da Stefano Fassina è quella che abbiamo oggi di fronte a noi ovvero la creazione di una "alleanza di fronti di liberazione nazionale" dei paesi della zona euro far piegare il tiranno, e di smantellare la zona euro
J. SAPIR 
russeurope
Anne-Marie de Grazia
sa defenza qui

Note:

[1] Evans-Pritchards A., « European ‘alliance of national liberation fronts’ emerges to avenge Greek defeat », The Telegraph, 29 July 2015,http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11768134/European-allince-of-national-liberation-fronts-emerges-to-avenge-Greek-defeat.html

[2] http://russeurope.hypotheses.org/4148

[3] http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11764018/Varoufakis-reveals-cloak-and-dagger-Plan-B-for-Greece-awaits-treason-charges.html

[4] http://www.project-syndicate.org/commentary/varoufakis-agenda-defended-by-mohamed-a–el-erian-2015-07

[5] See Fassina S., « For an alliance of national liberation fronts », article published on the blog of Yanis Varoufakis by Stefano Fassina, Member of Parliament (PD), on 27 July 2015, http://yanisvaroufakis.eu/2015/07/27/for-an-alliance-of-national-liberation-fronts-by-stefano-fassina-mp/

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