miércoles, 17 de abril de 2013
Venezuela:Le menzogne di Capriles e il Regno di Spagna
Dicembre 2012: Capriles eletto Governatore con 3% di vantaggio, dallo stesso ente elettorale che ha dato la vittoria a Maduro - Chavisti non fecero le barricate -
T. Pulsinelli -Il governo di Madrid fa marcia indietro, riconosce e saluta il nuovo Presidente Maduro. Sconfessa l'ingerenza del suo ministro degli esteri, lanciatosi in un'apologia della condotta illegale dello sconfitto -ma affine al PP- neoliberista Capriles Radonsky. Costui, finora non ha presentato nessuna richiesta formale di revisione all'autorità elettorale. E' andato direttamente in TV per chiamare alla ribellione e al disconoscimento delle istituzioni dando -letteralmente- fuoco alle polveri.
Gli squadristi neoliberisti hanno simultaneamente e in punti diversi del territorio, messo sotto assedio, incendiato o danneggiato 12 centri medici polivalenti,
supermercati di alimenti a prezzi controllati, e tutte le strutture che materializzano la generosa politica sociale del governo. Nessuna spontaneità, era un disegno preordinato. Uccise con armi da fuoco 7 persone. Erano cittadini che festeggiavano la vittoria di Maduro o militanti bolivariani che facevano picchetti per difendere gli ambulatori. Bruciate 5 sedi del Partito socialista unito del Venezuela. Non c'è stato nessuno scontro tra opposte fazioni, come pretende La Stampa, specializzata come guardaspalle della destra latinoamericana. O come Il Fatto, che usa il guanto di velluto con chi viola la Convenzione di Ginevra attaccando medici, ospedali ed ambulanze.
Il sionista Capriles ha sospeso l'annunciata grande marcia contro la sede dell'ente elettorale, dopo che Maduro lo ha accusato come responsabile penalmente per le 8 vite stroncate e per i danneggiamenti alla proprietà pubblica. Il sindacato dei commercianti non ha ceduto alle pressioni di passare a una serrata dei negozi, e gli industriali sono rimasti ugualmente sordi alla sirena del golpismo, forse frenati dall'ultimatum dei lavoratori che occuperanno immediatamente ogni fabbrica che sospendesse la produzione. La banca privata, inoltre, non vuole rischiare con la sospensione del servizio, perchè non è un mistero che incapperebbe in una nazionalizzazione selettiva. Decisamente non soffia più il vento golpista del 2002 quando paralizzarono inutilmente l'industria petrolifera e la distribuzione commerciale per due lunghi mesi.
La sceneggiata vittimista e i pianti ad uso e consumo dei compari mediatici di Capriles cadono di fronte ad un solo argomento. Questo cinico commediante, nel dicembre scorso venne eletto come Governatore della regione Miranda, con uno scarto di voti inferiore al 3%. Come prevede la legge, entrò in funzione il giorno successivo al verdetto elettorale. I chavisti non impugnarono, non frapposero nessun ostacolo. Oggi scatena i suoi squadristi perchè Maduro ha un margine di vantaggio simile. Come mai? L'ente elettorale è il medesimo, però è buono quando Capriles vince, malvagio quando il giovin sionista perde.
Il suo miglior successo, ottenuto una domenica, lo ha buttato a mare il lunedi, perchè soffre la sindrome del golpista incurabile. E quelli che all'estero lo difendono, fanno figuracce come il governo di Madrid.
La Casa Bianca, invece, nel suo sito ufficiale lancia una petizione a favore dell'indifendibile Capriles, firmata da soli 117580 dei suoi 304.383.948 abitanti. E dimentica che Bush vinse con 537 voti di vantaggio su Al Gore. Era il 2000, non ci fu nessun riconteggio, e la vittoria la decretò insolitamente la Corte Suprema (sic).
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