viernes, 2 de mayo de 2014

SIRIA E UCRAINA: SCHIZOFRENIE MEDIATICHE A CONFRONTO

                                                                 Kerry in missione diplomatica a Kiev
E. Galoppini ... quest’orgia di mistificazione, non stupisce che i media-pappagallo occidentali ripetano che Kiev sta inviando truppe contro i “terroristi”, quando i veri terroristi erano quelli di Maydan che lanciavano molotov alla polizia senza che nessun “autorevole commentatore” di casa nostra, aduso a scandalizzarsi per un corteo di “No-Tav”, si scomponesse più di tanto.
Oltre a ciò, la propaganda imbeccata dall’America sostiene che la Russia ed il suo “zar”,
Vladimir Putin (sempre più paragonato a Hitler: che novità!), sono i veri responsabili dei disordini che stanno montando in Ucraina. Si tratta – è bene ricordarlo – degli stessi “organi d’informazione” che non hanno mai trovato nulla da eccepire nell’invio di armi e soldi, da parte degli Stati del Golfo e dei loro mentori occidentali, alle bande che combattono il governo siriano e che hanno ricevuto ogni tipo d’onore nelle varie sedi internazionali e diplomatiche, mentre i legittimi rappresentanti della Siria ne venivano esclusi in quanto “colpevoli” – loro e solo loro – d’ogni sorta di violenza.
Come se tutto ciò non bastasse, c’è un altro fondamentale elemento che viene escluso dalle analisi (!?) dei giornalisti occidentali tutti intenti ad additare la Russia quale “minaccia alla pace e alla sicurezza in Europa” (sta minacciando i tedeschi, i francesi, gli italiani? l’Ucraina è forse già nell’UE?).


Per Mosca, l’Ucraina rientra nel “cortile di casa”. Non può tollerare, al di là della presenza di componenti russofone e cristiano ortodosse nella sua popolazione, che in un paese così a ridosso delle sue frontiere s’insedi un governo ostile, fonte di problemi e provocazioni. Eppure anche questo fatto non viene minimamente, e volutamente, preso in conto.
Ma la cosa più sbalorditiva è che mentre alla Russia si addossa ogni responsabilità stigmatizzandone le “ingerenze” negli affari di un altro Stato, nessun “grande opinionista” si pone il dubbio su che cosa c’entrino l’America ed i suoi “alleati” nelle faccende interne dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Libia e della Siria… 


La risposta è tuttavia implicita e scontata: gli Occidentali hanno il diritto d’intervenire dappertutto, per il semplice fatto che essi sono i paladini della “libertà” e dei “diritti umani”, con la sacrosanta missione di difenderli e ristabilirli ovunque essi siano “minacciati”, anche a migliaia di chilometri di distanza. Si sono arrogati, in un vero delirio d’onnipotenza, una sorta di “giurisdizione universale”.

In questa disamina delle clamorose contraddizioni tra le “questioni di principio” sbandierate dall’Occidente e la sua effettiva condotta non possiamo inoltre omettere la benevolenza dimostrata verso movimenti e partiti di “estrema destra” e “fondamentalisti islamici” (solitamente additati in casa propria a “pericolo numero uno” in quanto “nemici della democrazia” e dei suoi “valori”) una volta che questi si sono prestati ottimamente alla sovversione, riuscita o meno, dei governi ucraino e siriano. Costoro, di punto in bianco, sono diventati immacolati e disinteressati “patrioti”, “combattenti per la libertà” e, naturalmente, difensori dei “diritti umani” calpestati dal “regime”.
 
I filo-russi e gli altri ucraini che si oppongono ai golpisti sono, al contrario, presentati come “armati”, “miliziani” contro i quali i “nuovi governanti” ucraini hanno il diritto d’intervenire con qualsiasi mezzo in nome della “guerra al terrorismo”. Diritto che, curiosamente, è stato negato fin dall’inizio sia al governo di Damasco che a quello deposto di Kiev, coi morti veri o presunti (si legga alla voce “cecchini della Nato”) addebitati alle dirigenze siriana ed u
craina e sbattuti in prima pagina per mostrare al mondo la “ferocia” di chi merita solo di essere deposto al più presto.               testo completo QUI

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