Così pochi giorni fa abbiamo udito le voci del ventriloquo uscire dalle
bocche dei nostri governanti. L’ineffabile Renzi, colui che il più delle
volte parla senza dire alcunché (è anche questa una capacità molto
importante per i politici di oggi, ma bisogna dare a lui il merito di
averla portata alle vette del sublime), stavolta, animato dal
ventriloquo, ha detto qualcosa di concreto: che bisogna firmare subito
il TTIP, il trattato internazionali di libero commercio tra USA ed
Europa. “E’ tutto a nostro vantaggio” ha detto il ventriloquo. “Sst!...
Guerrino dorme,
non risvegliamolo. Vorrei sbagliarmi, ma credo che ogni
giorno di più dubita di non esistere, d’essere un’armatura piena di
vento…” (Gesualdo Bufalino) Dice che venderemo più facilmente i nostri
prosciutti e il nostro parmigiano agli americani. Finalmente. Allora ci
metteremo tutti a produrre prosciutti e parmigiano, e cargo di
prosciutti e parmigiano, e magari vino Chianti e Brunello, partiranno
per l’America, inondando le mense USA e sostituendo hamburger, popcorn,
cibi in scatola e in plastica di ogni genere e tipo.
Continueremo a
importare grano, riso, carne, verdure, sementi, piante da orto e da
giardino, soia e mais e farine animali da far mangiare ai maiali per i
prosciutti e alle vacche per il parmigiano, pesticidi con cui irrorare i
già troppo estesi vigneti del Chianti e del Brunelle, ecc ecc, e molte
di queste cose continueremo ad importarle dagli Stati Uniti, come già
facciamo. Con una piccola differenza, però, rispetto ad ora: non
potremo più rifiutare nulla.
Non potremo più escludere ormoni, OGM,
veleni di qualsiasi genere dal nostro commercio e consumo, non potremo
nemmeno più essere avvertiti della loro presenza da un’etichetta (e
nemmeno da un articolo pubblicato su un giornale) perché sarebbe
“concorrenza sleale”, punita con gravi sanzioni pecuniarie, se non
peggio.
Diventerebbe illegale anche un’etichetta che specificasse
“esente da OGM”: sarebbe sempre concorrenza sleale. “Sleale”! Ma dov’è
finito il significato delle parole? Il TTIP (trattato di libero
commercio), libererebbe le multinazionali USA (e non solo) da ogni
limite e vincolo che oggi la nostra legislazione prevede, e che abbiamo
conquistato a seguito di tante lotte, mobilitazioni, impegno e lavoro di
associazioni, gruppi e gente varia. Libererebbe le multinazionali e
incatenerebbe noi. Ogni passo avanti nel cammino della globalizzazione
imperialista è un passo avanti nella sottomissione dei popoli. Mentre
quelli che ci stanno rendendo schiavi sventolano la bandiera della Santa
Democrazia ogni volta che devono dare l’assalto a qualche paese
refrattario e recalcitrante al farsi “globalizzare”.
Il TTIP è un piano
con cui le grandi Corporations vogliono accaparrarsi tutto
l’accaparrabile, controllare tutto il commercio, imporre a tutti i loro
prodotti. Viene discusso in segreto, tenendone all’oscuro, con la
complicità dei governi, i popoli che ne saranno vittime. E’ un’altra
rapina di risorse naturali ed economiche, aumenterà la povertà dei molti
e la ricchezza dei dominatori del mondo, accelererà la distruzione
della terra e della nostra salute. Se verrà approvato. Intanto, non
lasciamo che a berciare sia solo il ventriloquo attraverso le sue
marionette: la maggior parte dei cittadini non ne ha mai sentito
parlare, se non da Renzi & C. Informiamoci ed informiamo, facciamo
conoscere la verità e gli obiettivi di questo trattato commerciale.
Tutti devono capire, tutti quelli che sanno e hanno capito devono
informare coloro che “cadono dalle nuvole” ma che pesano, eccome, sul
piatto della bilancia. Il Trattato prevede che le legislazioni dei
singoli stati si pieghino alle norme di libero scambio stabilite dalle
multinazionali, pena gravi sanzioni commerciali e risarcimenti (alle
multinazionali) degli stati contravventori. O delle Regioni, o dei
Comuni. Sicurezza alimentare, norme sulle sostanze tossiche, sanità,
medicinali, energia, cultura, risorse naturali, formazione
professionale, appalti pubblici… tutto verrebbe piegato e ridisegnato
secondo gli interessi delle multinazionali.
Sarebbero creati appositi
tribunali internazionali per tutelarne gli interessi. I servizi pubblici
diventerebbero merce di libero scambio. Stiamo parlando di scuole,
ospedali, ferrovie, musei, opere pubbliche, foreste e terreni, energia
elettrica. Tutto “liberamente scambiabile”! Tutto arraffabile,
accaparrabile, rapinabile dalle grandi industrie USA ed europee. Nella
delegazione americana che sta conducendo le trattative ci sono più di
seicento (600!) rappresentanti mandati dalle multinazionali. Seicento
loro lacché, funzionari, mercenari: dopotutto, è una guerra, e quei
seicento si batteranno fino all’ultimo: per loro è questione di vita o
di morte. Cioè di carriera e prestigio o di fallimento, che è tutto ciò
che concepiscono della vita.
Le istruzioni per tutti i lacché, USA ed
europei, politici e non, sono: non far trapelare nulla, fino alla fine,
di ciò che si discute. Chissà perché? A noi italiani almeno lo
potrebbero dire, dato che il TTIP “è tutto a nostro vantaggio”. Con le
monete in una mano, un bel niente nell’altra, persuasero tutti, eccetto
il bambino – già sapeva… che, qualsiasi mano avesse toccato delle due
tese avanti, sarebbe stata sempre quella vuota. (R.S: Thomas) Peccato
che il trattato simile di libero commercio fatto tra USA e Messico non
sia stato anche lui a tutto vantaggio dei contadini messicani, che hanno
visto inondare il mercato interno di mais USA geneticamente modificato e
a prezzi stracciati e, oltre a non riuscire più a vendere il proprio
prodotto, vengono denunciati e rovinati dalla Monsanto perché il loro
mais è contaminato.
Sonia Savioli
fonte: www.ilcambiamento.it/editoriale/accordo_commerciale_ttip.html
No hay comentarios:
Publicar un comentario