Cala il sipario elettorale: i drappelli d'assalto dell'arrogante manipolazione mediatica, ora indossano i costumi di scena della mimetizzazione fuorviante.
L'elite non rinuncia a nessuna pretesa, fedele all'unica identità imperitura: usare potere politico -vecchio e nuovo- come taxi verso la stessa rotta.
Da Bruxelles, il monito è fulmineo e invariante: soldi ai grandi banchieri! Niet a redditi "populisti" di ogni denominazione! Lo Stato non deve finanziare la plebe
Redistribuzione solo verso l'alto e più incentivi all'Esodo auto-finanziato
Più guerra tra poveri & accelerazione della guerra civile in vitro.
Il muro si è sbrecciato, però è un abbaglio stare alla finestra aspettando il miracolo del santo suffragio.
I voti sono il primo passo, però cristallizzano solo con iniziative dal basso, trasversali, su obiettivi specifici e condivisi, fino a diventare mareggiata.
E' questo l'ossigeno indispensabile per i governi sovranisti contro i "poteri forti" globalisti.
In Sudamerica dovettero fuggire otto presidenti prima che il sovranismo, ossia l'equità e l'indipendenza, riuscissero a diventar governi. Grazie al protagonismo dal basso dei settori esclusi e declassati, ossigeno primigenio e insostituiibile.
(Minimum)
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