martes, 30 de octubre de 2018

Trionfa l'elite liberista del Brasile: pericolo per l'Amazzonia

Una Formica che odia lo Scarafaggio votó a favore dell'Insetticida.
Morirono tutti, incluso il grillo che si era astenuto nella votazione.
Morale: l'elite colloca al vertice del potere politico una Controfigura macchietista, e si appresta ad appropriarsi della multinazionale petrolifera statale e dei gran giacimenti del Brasile. La privatizzazione sará totale, radicale, incluso
l'Amazzonia verrá consegnata all'agro-esportazione. Anche la ragguardevole industria militare nazionale. Le forze armate freneranno il delirio della Controfigura? 

I gruppi storicamente dominanti sono i veri trionfatori e la loro cultura del segregazionismo neocoloniale. Nessun esotismo, quindi, né revival degli anni '40 con paventati ritorno dei fascismi. Torna la colonia, in un Paese che fu l'ulimo a conquistare l'indipendenza nelle Americhe. E l'ultimo ad abolire la schiavitú. 

Si tratta della piú cristallina nostalgia per la colonia coniugata -questo sí- con il liberismo piú estremista, piú appiattito sugli USA.  La controparte politica e sociale deve solo fare il mea culpa per la catastrofe incombente, e svegliarsi. 

Per ora, il Brasile non é in grado di assumere il ruolo di polo di aggregazione sudamericano, e sfuma il contributo per la multipolaritá all'interno del BRICS.

Ricavare qualche indicazione utile da quel Venezuela sempre liquidato con poca umiltá -e troppa superficialitá- come inattuale populismo dalla spodestata dirigenza piú papista del papa. Giocare a chi é "piú democratico della stessa democrazia" é un errore che si paga sempre caro.  L'oligarchia é guidata da altriprincipi: "democrazia finquando conviene e preserva privilegii, "democratura" quando essi diminuiscono", senza se e senza ma. 

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