La conversione delle democrazie rappresentative dell’Occidente
nel senso di un dispotismo interamente nuovo ha assunto, a causa del virus, la
figura giuridica della “forza maggiore” ( in giurisprudenza la forza maggiore
è, come sappiamo, una circostanza che esonera dalla responsabilità). Dunque il
nuovo virus è, al
tempo stesso, il catalizzatore dell’avvenimento e l’elemento di distrazione delle masse per mezzo della paura.
tempo stesso, il catalizzatore dell’avvenimento e l’elemento di distrazione delle masse per mezzo della paura.
Per quante ipotesi io avessi espresso nel mio libro Del terrorismo e dello Stato (1979) sulla
maniera in cui questa conversione, ai miei occhi ineluttabile, della democrazia
formale in dispotismo reale di sarebbe svolta, riconosco che non avevo
immaginato che essa potesse avvenire con il pretesto di un virus. E peraltro le
vie del Signore sono davvero infinite. Come pure quelle dell’astuzia della ragione hegeliana.
L’unico riferimento, posso dire, tanto profetico quanto
inquietante, l’ho trovato in un articolo che Jacques Attali, già al vertice
della banca BERD, aveva scritto su l’Express
durante l’epidemia del 2009: “se l’epidemia
è un po’ più grave, cosa possibile, poiché risulta trasmissibile da uomo a
uomo, essa avrà conseguenze davvero planetarie: economiche (i modelli lasciano
pensare che essa potrebbe causare una perdita di tre trilioni di dollari vale a
dire una riduzione del 5% del PIL mondiale) e politiche (a causa dei rischi di
contagio …. ). Si dovrà per questo, predisporre una polizia mondiale, una condivisione mondiale e di conseguenza una
fiscalità mondiale. Si arriverà allora, molto più in fretta di quel che avrebbe
permesso la sola ragione economica, a gettare le basi di un vero e proprio
governo mondiale”.
La pandemia era dunque prevista: quante simulazioni ne erano
state predisposte dalle grandi compagnie di assicurazione! E dai servizi di
protezione degli Stati. Appena qualche giorno fa, l’ex primo ministro
britannico Gordon Brown ritornava sulla necessità di un governo mondiale: “Gordon Brown ha esortato i dirigenti
mondiali a creare una forma temporanea di governo mondiale per fronteggiare le
due crisi medica ed economica causate dalla pandemia di Covid-19”.
Occorre appena aggiungere che una simile occasione può
essere colta o creata, senza che questo cambi granché. Una volta che l’intenzione
ci sia, e la strategia sia stata disegnata, è sufficiente avere il pretesto e
agire poi di conseguenza. Nessuno, fra i capi di Stato è stato preso alla
sprovvista, salvo che al primissimo momento, a causa della stupidità di questo
o di quello. Dopo, da Giuseppe Conte a Orban, da Johnson a Trump, etc, tutti
questi politici, anche i più rozzi, hanno rapidamente compreso che cosa il
virus li autorizzava a fare delle vecchie costituzioni, regole e leggi. Lo stato di necessità assolve da ogni
illegalità.
Una volta che il terrorismo, di cui si ammetterà che si era
un po’ troppo abusato, aveva esaurito la maggior parte delle proprie
potenzialità, così bene sperimentate dappertutto nei quindici primi anni del
nuovo secolo, è venuto il momento di passare alla tappa successiva, come l’avevo
annunciata già nel 2011, nel mio testo Du
terrorisme au despotismo.
D'altronde l’approccio antiinsurrezionale che ha preso
immediatamente e dappertutto quel che viene chiamato del tutto impropriamente
la “guerra contro il virus”, conferma l’intento che sottintendono le operazioni
“umanitarie” di questa guerra, rivolta non contro il virus, ma contro tutte le
regole, i diritti, le garanzie, le istituzioni e i popoli del vecchio mondo:
parlo del mondo e delle istituzioni che sono state instaurate in seguito alla
Rivoluzione francese, e che scompaiono ora sotto i nostri occhi nel giro di
qualche mese, con la stessa rapidità con cui era scomparsa l’Unione Sovietica. L’epidemia
finirà, ma non finiranno le misure, le possibilità e le conseguenze che essa ha
scatenato e che stiamo sperimentando. Stiamo partorendo un nuovo mondo nel
dolore.
Assistiamo dunque alla
decomposizione e alla fine di un mondo e di una civiltà, quella della
democrazia borghese, con i suoi Parlamenti, i suoi diritti, i suoi poteri e
contropoteri ormai perfettamente inutili, perché le leggi e le misure
coercitive vengono dettate dall’esecutivo, senza
essere ratificate immediatamente dai Parlamenti, dove il potere
giudiziario, come pure quello della libera opinione perde ogni residua
apparenza di indipendenza, e quindi la loro funzione di contrappeso.
Si abituano così bruscamente e traumaticamente i popoli
(come sancisce Machiavelli, “il male va
fatto tutto in una volta, cosicché coloro a cui lo si fa non abbiano il tempo
di assaporarlo”): essendo il cittadino,
scomparso già da tempo in favore del
consumatore, quest’ultimo si vede oggi ridotto al ruolo di semplice paziente,
sopra il quale si ha diritto di vita
e di morte, al quale si può somministrare qualsiasi trattamento, o anche
decidere di sopprimerlo, a causa della sua età (produttiva o improduttiva, o di
qualsiasi altro criterio stabilito arbitrariamente e senza appello, a discrezione
del curante, o di altri. Una volta imprigionato in casa, o all’ospedale, che
cosa può fare contro la coercizione, gli abusi, l’arbitrio?
La carta costituzionale si trova sospesa, per esempio in
Italia, senza che si sollevi la minima obiezione, neppure dal “garante” delle
istituzioni, il presidente Mattarella. I soggetti, ridotti a semplici monadi
anonime e isolate, non hanno più alcuna “uguaglianza” da far valere né diritti
da rivendicare. Il diritto stesso non sarà più normativo, ma va divenendo discrezionale,
come la vita e la morte. Si è visto che, con i pretesto del coronavirus, in
Italia si possono uccidere tutti insieme e impunemente 13 o 14 detenuti inermi,
di cui non ci si cura nemmeno di comunicare i nomi, né i delitti, né le
circostanze, e nessuno se ne cura. Si
fa ancora meglio dei tedeschi nella prigione di Stamheim. Almeno per i nostri
crimini dovrebbero ammirarci!
Non si discute più di nulla salvo che di soldi. E uno Stato
come l’italiano si trova ridotto a mendicare al sinistro e illegittimo Eurogruppo
i capitali necessari per la trasformazione dalla forma democratica alla forma
dispotica. Quello stesso Eurogruppo che nel 2015 volle ferocemente espropriare
l’intero patrimonio pubblico greco, compreso il Partenone, conferendolo a un
fondo situato in Lussemburgo, sotto controllo germanico: lo stesso Der Spiegel definì allora i diktat dell’Eurogruppo come “un
catalogo delle atrocità” destinato a mortificare la Grecia, e Ambrose Evans-Pritchard,
sul Telegraph, ha scritto che se si voleva mettere una data alla fine del
progetto europeo, era precisamente quella data. Ora la cosa è fatta. Rimane soltanto
l’euro, a sua volta del tutto provvisoriamente.
Il neoliberismo non ha avuto a che fare con le antiche lotte
di classe, non ne conserva neppure la memoria, crede di averle cancellate
perfino dal dizionario. Si crede ancora onnipotente; il che non significa che
non le tema: giacché sa bene tutto quello che si prepara a infliggere ai
popoli. E’ evidente che la gente comincerà presto ad avere fame; è evidente che
i disoccupati saranno una folla; è evidente che quelli che lavorano in nero, (4.000.000 in Italia) non riceveranno alcun
sostegno. E coloro che hanno un lavoro precario, e nulla da perdere,
cominceranno lotte e sabotaggi. Ciò spiega perché la strategia di risposta alla
pandemia è prima di tutto una strategia di contro insurrezione. Se ne vedranno
di belle in America. I campi della FEMA si riempiranno alla svelta.
Il nuovo dispotismo ha dunque almeno due ragioni forti per
imporsi in Occidente: per fare fronte alla sovversione interna che esso stesso
provoca e attende; e per prepararsi alla guerra esterna contro il nemico
designato, che è anche i più antico dispotismo della storia, al quale non c’è
nulla da insegnare dopo il libro delSignore Shang (IV secolo a.C.) – libro che tutti gli strateghi occidentali
dovranno affrettarsi a leggere, con la massima attenzione. Se si è deciso di
attaccare il dispotismo cinese, occorre incominciare dimostrando di essere
migliori sul suo stesso terreno: vale
a dire più efficaci, meno costosi e più efficienti. In breve, un dispotismo
superiore. Ma tutto ciò rimane da
dimostrare.
Grazie al virus, la fragilità del nostro mondo appare in
piena luce, il gioco che viene giocato attualmente è infinitamente più
pericoloso del virus, e causerà molti più morti. D’altra parte i contemporanei
sembrano temere unicamente il virus…
Sembrerebbe che l’epoca attuale si sia data per fine di
contraddire quanto diceva Hegel, a proposito della filosofia della storia: “ la
storia del mondo è il progresso della coscienza della libertà”. Ma la libertà
stessa esiste unicamente nella misura in cui si trovi in lotta con il proprio
contrario – aggiungeva. Dove troviamo questo oggi? allorché in Italia e in
Francia è la gente a denunciare coloro che non obbediscono?
Se è stato sufficiente un semplice microbo per far
precipitare il nostro mondo nell’obbedienza al più ripugnante dei dispotismi,
ciò significa che il nostro mondo era già
così pronto a questo dispotismo che un semplice microbo gli è risultato
sufficiente.
Gli storici chiameranno il tempo che sta incominciando ora l’epoca del Dispotismo Occidentale.
1 aprile 2020
traduzione di Paolo Ranieri e Gilda Caronti
traduzione di Paolo Ranieri e Gilda Caronti
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