miércoles, 7 de enero de 2009

Gaza : La legge del taglione

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Tito Pulsinelli

L'ex "nuovo" filosofo B. H. Levy, volendo mettere i puntini sulle i, e ribattere ai manifestanti che "sbraitano" faziosamente contro il militarismo di Tel Aviv, ha la delicatezza di scrivere che "le unità di Tsahal, durante l'offensiva aerea, hanno sistematicamente telefonato (la stampa anglosassone parla di 100000 chiamate) ai cittadini di Gaza che vivono nei pressi di un bersaglio militare per invitarli ad andarsene" (1). Dove?

Quelli che si sono rifugiati nella moschea, o nelle scuole dell'ONU, sono stati ugualmente colpiti dal fuoco delle armi e delle bombe israeliane. Dove altro potevano andarsene gli abitanti di Gaza?

B.H. Levy dice che non è un esperto militare, ma forse non conosce nemmeno la geografia: Gaza è una striscia di territorio che misura 40 chilometri per 15. Vi è una densità di popolazione altissima. Da una parte c'è il mare, da dove le motovedette con la stella di David non permettono nemmeno la pesca, dall'altra c'è il Muro, e a sud l'Egitto. Su tre lati confina con Israele. Gaza è un ghetto (forse non a denominazione di origine controllata) senza nessuna via d'uscita, che non sia quella del sottosuolo.

Si dice che bisogna sempre lasciare aperta una via di uscita al nemico, se si vuole indebolirlo. Se si volesse distinguere tra "terroristi" e gente comune, e dividerli. L'assedio al ghetto di Gaza durava da un anno ed era totale: niente acqua, cibo, medicine. Questa è una violazione della legge internazionale, applaudita anche dall'Unione Europea.
Ci si può meravigliare se degli esseri umani non accettano passivamente di morire lentamente, come gli assediati nelle guerre medievali? E' l'istinto della conservazione a prevalere, e poco importa se dalle capitali del "civilizzato occidente" gridano al terrorismo.

B.H. Levy nega pure che sia mai esistito il "famoso blocco integrale" che avrebbe affamato Gaza. Ma l'imbarcazione partita da Cipro, con aiuti umanitari raccolti dalla società civile internazionale e speronata da una motovedetta israeliana, è una invenzione della propaganda di Goebbels? Un ologramma?

Tel Aviv e i capi delle sue tribù politiche, non possono coltivare la pretesa di usare la forza militare contro i civili di Gaza, come motivo conduttore della loro campagna elettorale. Sono usanze repellenti.
Soprattutto, non possono pretendere il consenso internazionale per trasformare la legge del taglione (1 per 500, 2 per 1000) in una sorta di diritto alla rappresaglia, da inserire nel nuovo codice internazionale neocon. L'Italia ha conosciuto ed aborrito questo diritto (10 per 1) applicato dagli occupanti tedeschi in ritirata.
Ai Palestinesi è rimasto il 15% del territorio, basta o è ancora troppo per B.H. Levy? O bisogna sostenere anche il Gran Israele e il "Nuovo Medio Oriente" di Bush?

(1) "All' innocente gente di Gaza, la nostra guerra non è una guerra contro di voi ma contro Hamas, se non la smettono di lanciare razzi voi vi troverete in pericolo". E' la trascrizione di una registrazione che è possibile ascoltare rispondendo al telefono queste ore a Gaza (Vittorio Arrigoni).

1 comentario:

Anónimo dijo...

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