Da un lato c'e' la Cina che ha ribadito la sua disponiblita' a schierarsi sul campo e condividere l'esperienza e i metodi con cui e' riuscita a contenere -con successo- il propagarsi del CONAVID-19. Dall'altro vi sono gli USA, desiderosi di occultare il dilagare dell'epidemia al suo interno, e di stornare l'lattenzione dall'universale costatazione dell'inesistenza di una struttura sanitaria nazionale pubblica.
Mentre in Europa si punta l'indice contro la riduzione drastica dell'assistenza sanitaria pubblica -grazie alla minimizzazione dei bilanci ad essa destinati- negli USA e' imperante il sistema di salute privato, e questo non ha tra le sue finalita' la salute pubblica. La sua ragion d'essere -asociale- e' unicamente il profitto, non salvare vite umane bei settori popolari. In ottemperanza storica a quel liberismo che -negli ultimi tre decenni- tanto hanno adorato e vezzeggiato le classi dirigenti europee.
Gli USA, visibilmente in affanno, si sono contraddistinti anche per aver tentato di assicurarsi per 1 miliardo di dollari una nuova produzione farmaceutica idonea alla lotta alla pandemia. Trump voleva assorbire per il suo paese l'esclusiva mondiale della fabbrica tedesca. Ma il governo di Berlino ha bloccato la manovra, affermando la superiorita' della salute generale al diritto alla speculazione.
Il blocco avvenuto a Praga e' un altra scaramucchia della guerra in corso tra Cina e USA. E' un fatto che in Italia, oggi gli aerei di soccorso e solidarieta', non arrivano da Washington e Berlino ma da Mosca e Pechino.
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