L'organismo per la difesa dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha chiesto che gli USA diìevono "allentare" o sospendere le sanzioni e ritorsioni di diversa natura con cui bersaglia circa 38 paesi. A Ginevra, l'ONU chiede ufficialmente la sospensione delle sanzioni in atto contro l'Iran, Venezuela, Cuba, Zimbabwe e RPDC. Almeno in questi tempi di epidemia e Conavid-19, bisogna alleviare le sofferenze e salvare le vite di milioni di persone.
L'ONU fa appello a ritirare ogni sanzione per non ostacolare la fornitura di farmaci, attrezzature e tecnologie che sono necessarie e utili per domare le
conseguenze nefaste di un'epidemia che -in questo momento- ha cominciato a colpire anche gli Stati Uniti oltre 1000 morti).
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR)
ha ricordato che “almeno 1800 persone”, tra cui 50
operatori sanitari, sono decedute in Iran. Le
sanzioni contro l'Iran “hanno intralciato l’accesso a medicinali ed
attrezzature mediche essenziali, inclusi apparecchi respiratori e
dispositivi di protezione per gli operatori sanitari”. Il documento di Ginevra aggiunge: "le sanzioni possono anche ostacolare gli
sforzi degli operatori sanitari a Cuba, Corea del Nord, Venezuela e
Zimbabwe”.
I governi di questi paesi hanno ribadito piu' volte che le sanzioni di Washington impediscono loro di combattere la diffusione del
coronavirus. Venerdì scorso il ministro iraniano degli Esteri Mohammad Javad
Zarif ha scritto su Twitter che
gli Stati Uniti, sono responsabili della vita degli
iraniani. A suo avviso, “l’amministrazione americana è orgogliosa
dell’uccisione di cittadini iraniani”.
Il presidente Nicolas Maduro aveva inoltrato al FMI la richiesta di un prestito straordinario per mettere in condizione il Venezuela -sottomesso da 3 anni a sanzioni commerciali, finanziarie ed economiche, embargo navale ed aereo- di potenziare la lotta al Covid-19. Nel giro di 24 ore, il FMI ha risposto picche: non ci riguarda la problematica sanitaria. Successivamente, l'Unione Europea (UE) si e' pronunciata in modo favorevole alla concessione del prestito da parte del FMI. Ma tutto èe nelle mani del governo degli USA.
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