jueves, 11 de junio de 2020

STATI UNITI: NON POSSO RESPIRARE!


Non diciamo al mondo: "Termina le tue lotte perché sono stupide;  Ti daremo il vero slogan della lotta ». 
Mostriamo al mondo per cosa sta davvero combattendo
e la coscienza è qualcosa che devi acquisire, anche se non vuoi 
Karl Marx, 1843


Claudio Albertani - Guy Debord ha scritto nel numero 10 della rivista Internationale Situationniste sulla rivolta di Watts nel 1965: chi è arrivato a difendere gli insorti di Los Angeles, nei termini che meritano? Facciamolo noi stessi. Lascia che gli economisti piangano i loro ventisette milioni
di dollari persi, gli urbanisti uno dei loro più bei supermercati dissolti nel fumo e il cardinale Mclntyre al suo depresso sceriffo; lasciare che i sociologi si lamentino dell'assurdità e dell'ebrezza della rivolta.

Gli eccessi di Los Angeles, continuò Debord, non furono un errore politico nero, così come la resistenza armata del POUM e degli anarchici a Barcellona nel maggio del 1937 non fu un tradimento della guerra anti-franchista. La rivolta di Watts fu un grido contro lo spettacolo e il mondo della merce, una protesta contro la vita disumana. Le autorità della California lo hanno compreso appieno proclamando "lo stato dell'insurrezione". Oltre al saccheggio, i neri hanno sollevato il problema della vita nell'età oscura del totalitarismo tecnologico.

Nella società di oggi, quello stesso totalitarismo è diventato più insidioso e più assoluto, sia nel nord che nel sud del pianeta. Eppure, mentre gran parte dell'umanità sonnecchia, terrorizzata dallo spaventapasseri del coronavirus, stanno emergendo notizie incoraggianti, nel posto più inaspettato. Appena dieci giorni dopo il crudele omicidio di George Floyd, a Minneapolis, nel nord del paese, le strade di 140 città degli Stati Uniti sono prese da folle arrabbiate che includono persone di tutti i colori: il nero, prima di tutto, ma anche Bianchi, asiatici, latini, immigrati clandestini, giovani e non giovani, militanti esperti e gente comune.

Non sono altro che anarchici, perdenti e pieni di risentimento, l'inquilino della Casa Bianca scatta dal bunker del governo in cui è prudentemente ospitato. E cosa vogliono questi "anarchici"? Giustizia, senza dubbio. Ma il ruggito che attraversa il paese, "Non riesco a respirare", mette sul tavolo i problemi della vita nella nostra sfortunata società. Esattamente come nel 1965.

  
Che succedera'? Un futuro meno desol ante? Difficile da dire; questo è solo l'inizio. Per ora, la falsa profezia di quegli scrivani che assegnano al coronavirus il dubbio merito di inaugurare una nuova era di domesticazione sociale, viene scartata. E, last but not least, questa magnifica ribellione manda nella pattumiera della storia i filosofi politicamente corretti che confondono i governi con i popoli, sostenendo che il nord è intrinsecamente razzista, imperialista e opprimente, mentre il sud è intrinsecamente "decoloniale". Epistemologicamente alternativo, interculturale, ecc.

Dalla città-mostro, onore ai vecchi e nuovi ribelli d'America!


Ciudad de México, 3 de junio de 2020 

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