T.P.
La Federazione Russa partecipera' alla riunione straordinaria dei Paesi produttori di Petrolio (OPEC), in programma mercoledí prosssimo, nella citta' algerina di Orano, con una delegazione di alto livello, guidata dal ministro dell'Energia Sergei Shmako.
La Russia fa un passo importante e -per la prima volta- si schiera ufficialmente con la OPEC. La caduta progressiva del prezzo degli idrocarburi ha portato alla conformazione di questo fronte maggioritario di produttori che -al 40% della quota di mercato rifornito dall'OPEC- ora si somma anche il gigante eurasiatico.
La Russia attualemnte contende all'Arabia Saudita il posto di primo esportatore mondiale.
Il crollo dei prezzi e' senza precedenti, e dello stesso tenore saranno le decisioni che verranno prese ad Orano. L'OPEC ha invitato i Paesi che non aderiscono -tra cui Azerbajan, Oman, Siria- ad inviare osservatori e contribuire a restaurare l'equilibrio di prezzi nel mercato internazionale.
Una situazione analoga alla presente, fu quella del 2001 dopo il crollo delle due Torri di New York.
Il presidente della impresa russa Lukoil -Leonid Fedun- si e' espresso a favore di "..un'integrazione piú stretta tra la Russia e l'OPEC", ed anche il Presidente Medvedev ha piu' volte manifestato la disponibilita' a collaborare piú attivamente.
2 comentarios:
Pare che stamattina i mercati abbiano reagito alla notizia con un leggero rialzo. Tutto sta a vedere se la Russia fa sul serio, perché vi è lungo passato di buoni propositi da parte di Mosca di collaborare con l'OPEC rimasti sempre sulla carta.
La Goldman Sachs "prevede" uno scenario di ribassi fino a 30 dollari al barile, e io mi chiedo se non ci sia qualche fondo di verità nelle parole di Evo Morales che qualche giorno fa denunciava proprio manovre ribassiste contro i governi latinoamericani. Certe "previsioni" sembrano fatte apposta per influenzare i mercati.
Non vi e' dubbio che che ci siano le manovre cui fai riferimento. Per Bolivia ed Ecuador, le entrate degli idrocarburi sono di vitalissima importanza. E sono i due anelli piu' vulnerabili del fronte continentale bolivariano.
Effettivamente, tutto dipende dalla serieta' con cui la Russia assolve alle risoluzioni della OPEC. Tra l'altro, il governo di Mosca e' stato tartassato duramente dalla "crisi finanziaria", al punto che -per la prima volta negli ultimi 7 anni- la sua economia e' decresciuta.Quindi sicuramente dovra' agire, poi ci sono gli impegni assunti con il blocco sudamericano durante il viaggio di Medevedev.
Un altro elemento da valutare: dopodomani ci sara' il vertice dei Paesi latinoamericani e dei Caraibi in Brasile. Sara la prima volta che si riuniranno senza la presenza degli Stati Uniti, Canada, Spagna e Portogallo.
Mi sembra che questa sia -de facto- la nuova OEL, Organizzazione degli Stati Latinoamericani. Lo scacchiere regionale si sta muovendo in fretta.
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