....e primo produttore mondiale di marihuana
L’osservatorio dell’ONU sulla diffusione delle droghe, lo scorso 24 febbraio ha ribadito che gli Stati Uniti d’America (USA) continuano ad essere il primo importatore e consumatore mondiale di cocaina. Questo dato non sorprende, è noto da tempo; però la novità è che è diventato anche il principale produttore di marihuana. Con il nome di K2 ha lanciato una sua varietà transgenica , conosciuta comunemente come “supermarihuana”.
E’ una variante sintetica che contiene il 20% di concentrazione de tetrahidrocanabinol (THC), il principio attivo che normalmente non supera il 4% in tutte le altre speci. La produzione di marihuana sintetica supera le 10000 tonnellate metriche annuali e genera utili sorprendenti: addirittura superiori a quelli del grano. Secondo il rapporto dell’ONU, la produzione interna supera largamente la quantità di tutta quella proveniente dall’estero.
Tra i cittadini nord-americani si contano i più attivi e fedeli consumatori di “crack”, pietra o altri derivati della cocaina proveniente dalla Colombia che -per il 90%- arriva con il contrabbando attraverso la frontiera del Messico. La crescente presenza militare in Colombia, l’investimento di gigantesche risorse finanziarie e l’imminente apertura di 7 basi militari, stanno rivelando drammaticamente che sono strumenti fallimentari, inadeguati ad abbattere -o delimitare- la fiorente produzione nell’alleato Paese sudamericano. La strategia a stelle e strisce di contenimento dell’espansione dei narcotici, si è sinora rivelata fallimentare. Incapace di controllare il mercato interno, far arretrare la domanda o diminuire l’esercito dei consumatori domestici.
L’alleanza tra la Colombia e gli USA non compie la funzione sbandierata, e non ragiunge –neppure parzialmente- gli obiettivi principali dichiarati: modificare l’infamante status di primo produttore mondiale e primo consumatore di cocaina, e dare un taglio alla dilagante economia criminale dei narcos ed affini.
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