Bhillary Clinton, nella tappa brasiliana del suo tour internazionale per promuovere misure punitive contro l'Iran, si è trovata di fronte al netto diniego del Presidente Lula. Il ministro degli esteri Celso Amorim, presente all'incontro tra Lula e Bhillary Clinton, ha reso noto che la prossima settimana, il presidente brasiliano realizzerà una visita ufficiale in Medio Oriente, che include anche Teheran.
Il Brasile ritiene controproducente ogni tipo di sanzione unilaterale -come accadde tragicamente nel caso dell'Iraq- ed è a favore della ricerca del dialogo e soluzioni diplomatiche. Brasilia ha detto a chiare lettere che rivendica il diritto all'uso civile e pacifico dell'energia nucleare, e che questa non deve essere un privilegio di poche nazioni industrializzate.
La crociata di Washington per irrobustire lo schieramento delle nazioni favorevoli alle vie di fatto contro l'Iran, si è già scontrata con la negativa di Pechino e di Mosca che hanno fatto trasparire che eserciteranno il loro potere di veto nel Consiglio di sicurezza dell'ONU. La Russia, per bocca del responsabile della politica estera Lavrov, ha annunciato che non rinuncia a vendere all'Iran il sistema difensivo missilistico S-300.
Il gigante del blocco sudamericano ha ribadito: "..desideriamo per l'Iran la stessa cosa a cui aspira il Brasile: l'uso civile del'energia nucleare".
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