multa al magnate della finanza. Multa confermata anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, nonostante l’ennesimo tentativo di ricorso provato da Soros.
Ma all’interno dello SME (Sistema Monetario Europeo),
ovvero l’antenato dell’euro, che Soros riesce a dare il meglio di sè:
nel 1992 vendette allo scoperto 10 miliardi di dollari in sterline in
un’operazione pronti contro termine; questa mossa, che costrinse il
Regno Unito ad abbandonare il Sistema monetario europeo e che valse a
Soros il soprannome di “L’uomo che sbancò la banca d’Inghilterra”, gli
fruttò oltre 1 miliardo di dollari.
Quel giorno, che passò alla storia con il nome di “mercoledì nero”, costò al tesoro britannico 3,4 miliardi di sterline.
Sempre nel 1992, precisamente il 16 settembre, Soros effettuò la stessa identica operazione nei confronti della lira italiana.
All’inizio degli Anni 90 la lira era nella banda
larga dello Sme e, non si capisce ancora il perchè; l’allora Governatore
della banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, decise di
spostarla nella banda stretta per darle forza. Per dare forza alla lira,
però, lo Stato avrebbe dovuto offrire alti tassi d’interesse.
Subito dopo, l’agenzia di rating Moody’s
declassò la moneta italiana e ne conseguì il violento attacco
speculativo nel settembre del ’92, che portò il governo Amato a
svalutare la lira del 30% con un costo di 14 mila miliardi da parte
della Banca d’Italia.
Il guadagno da parte di Soros fu sconfinato e pure esentasse; egli dichiarò:
“L’attacco alla lira fu una legittima operazione finanziaria”.
Non contento, nel 1997, lo stesso Soros fu artefice di altri due attacchi speculativi effettuati con lo stesso modus operandi: una al baht thailandese ed una al ringgit malese.
Il finanziare usa parte dei suoi proventi per
effettuare grandi donazioni a cause a lui care, molto probabilmente per tornaconto personale: donò 400 mila dollari per finanziare il
referendum in Massachussetts per la decriminalizzazione delle droghe e
dona circa 4 milioni di dollarri all’anno alla Drug Policy Alliance,
un’organizzazione che promuove la legalizzazione della cannabis; viene
inoltre visto come figura allienata alla famiglia Rothschild
ed associato a molti movimenti rivoluzionari come la rivoluzione
arancione in Ucraina, la primavera araba, il movimento verde in Iran ed
ai gruppi dissidentei Femen e Pussy Riot in Russia, oltre che
finanziatore dell’attuale sistema di gestione dell’immigrazione.
Questi movimenti gli permetterebbero di creare nuove
situazioni dove poter speculare; ad avvalorare queste tesi vi sono le
migliaia di e-mail ottenute dopo aver hackerato i server della Open Society Foundations pubblicata dal sito DC Leaks nell’agosto del 2016, tra cui vi è la lista dei nomi dei beneficiari delle sue donazioni.
Non a caso Soros non manca di esprimere opinioni
(verbali o scritte) su ogni parte del mondo (visioni sull’Asia, sulla
Russia e l’Ucraina, sull’antisemitismo ed Israele, sull’Europa, sugli
Stati Uniti) ed è un accanito sostenitore dell’euro come moneta unica in Europa, così da creare la situazione presente ai tempi dello Sme.
Nel 1999 l’economista premio Nobel Paul Krugman definì così l'”effetto Soros”:
“Nessuno che abbia letto una rivista d’affari negli ultimi anni può ignorare che in questi giorni ci sono davvero investitori che non solo spostano denaro in previsione di una crisi monetaria, ma effettivamente fanno del loro meglio per innescare tale crisi per divertimento e profitto. Questi nuovi attori sulla scena non hanno ancora un nome standard; il termine che propongo è ‘Soroi’.”
La differenza è che mentre in Francia è stato
incriminato, con conferma della condanna da parte della Corte europea
dei diritti dell’uomo, e in Paesi come la Malesia, la Thailandia e
l’Indonesia si vuole nei suoi confronti l’ergastolo o addirittura la
pena di morte, in Italia le cose sono diametralmente all’opposto: l’Università di Bologna,
la più antica università al mondo, lo premiò con una laurea in economia
ad honoris causa proprio per l’attacco sferrato ai danni dell’Italia
nella speculazione contro la lira.
La cerimonia si svolse in presenza di Romano Prodi
(che di Soros presentò anche l’edizione italiana del libro
autobiografico) e fu presieduta da Stefano Zamagni, stretto
collaboratore dello stesso Prodi.
Viene spontaneo chiedersi come si possa pensare di
insegnare educazione finanziaria ed ancor più come si possa credere di
trasmettere valori etici, culturali e civili tramite l’università, che
ne dovrebbe essere la massima espressione, se la più antica università
del mondo premia con una laurea ad honoris causa chi
danneggia Stati e cittadini tramite speculazioni finanziarie e movimenti
affiliati; considerando inoltre che il tutto è avvenuto con il
benestare di alte cariche politiche, statali e culturali.
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