SHANGHAI – Agosto 2013, Peter Humphrey era nel
bagno del suo appartamento di Shanghai quando la polizia buttò giù la
porta e lo sbatté a terra. Quasi due dozzine di poliziotti presero
d’assalto la sua casa, confiscato file, laptop e hard disk relativi al
suo lavoro di investigatore aziendale.
Il signor Humphrey e sua
moglie, Yu Yingzeng, furono portati all’edificio 803, un centro di
investigazioni criminali notoriamente squallido, normalmente riservato a
contrabbandieri di essere umani, trafficanti di droga e attivisti
politici. Privato del sonno e affamato, fu trasferito più tardi quel
giorno in un carcere, messo in una cella e legato a una sedia di ferro.
Tre ufficiali si sedettero davanti a lui e chiesero risposte.
Secondo le autorità cinesi, GSK aveva incanalato
nella corruzione circa 3 miliardi di Yen (482 milioni di dollari)
attraverso una rete di quasi settecento agenzie di viaggio per pagare
medici, organizzazioni sanitarie e funzionari governativi. All’inizio
GSK aveva negato qualsiasi coinvolgimento nelle bustarelle ma
ammettendo, solo successivamente ad un’indagine interna, che alcuni
dirigenti avevano agito in modo indipendente.
Furono in totale 5 i dirigenti GSK arrestati. Mark
Reilly, l’amministratore delegato delle operazioni di GlaxoSmithKline in
Cina ricevette una sospensione della pena detentiva assieme ad altri 4
alti dirigenti.
La filiale locale di GSK in Cina fu giudicata colpevole di corruzione e multata, la più grande ammenda ad una società mai erogata in Cina (secondo l’agenzia di stampa cinese ufficiale Xinhua) ma poco a confronto del flusso di cassa annuale di GSK, che era di circa 4 miliardi di sterline l’anno.
I funzionari cinesi che emisero il verdetto, ci tennero a sottolineare come il costo delle tangenti fosse passato direttamente ai consumatori cinesi. In altre parole, i medici e il personale medico furono corrotti per vendere i loro prodotti e il costo di tali tangenti fu aggiunto al prezzo dei prodotti che i consumatori pagavano. (BBC News). Secondo un funzionario del ministero della sicurezza cinese, che gli operatori corrotti della GSK ostacolarono le indagini in maniera molto pesante.
qui testo integrale
http://www.altrainformazione.it/wp/2018/01/23/la-caduta-di-glaxosmithkline-in-cina/
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