Le piú di ottanta
organizzazioni raggruppate nella Rete di Solidarietá Europea con la
Rivoluzione Bolivariana si uniscono alla denuncia mondiale contro il
sabotaggio del sistema elettrico del Venezuela che -dal pomeriggio
del 7 marzo- ha colpito la popolazione. Un ciberattacco di alta
tecnologia ha provocato gravi danni al sistema informatizzato della
centrale idroelettrica del Guri che alimenta piú del 70% del paese.
Ancora una volta, mezzi ed
azioni criminose sono utililizzate per danneggiare direttamente il
popolo venezuelano per innescare disordini. Una cosa inedita é
vedere come i portavoce degli USA e dell'opposizione venezuelana,
fanno vanto della situazione, anche se é violatoria dei diritti
umani della popolazione.
L'affanno di questi gruppi
per abbattere il governo costituzionale eletto dalla volontá
popolare, spinge fino all'estremo le spietate azioni terroriste
contro il popolo.
Siccome non riescono a
centrare l'obiettivo, fanno ricorso ad altri mezzi (sanzioni
aggiuntive, blocco finanziario, sequestri dei beni esteri
deVenezuela, ora pure il sabotaggio elettrico.
L'Europa non puó restare
silenziosa di fronte a tutto questo, Basta, é troppo! I popoli
d'Europa devono reagire. Di fronte a tanto silenzio e tanta
indolenza, facciamo uno sforzo per denunciare l'aggressione. Facciamo
appello, ancora una volta, ai paesi che compongono l'Unione Europea
per bloccare questo ingranaggio e smettere di inclinarsi agli
interessi dell'impero, lmeno quando calpesta gli interessi
fondamentali di un popolo.
Esigiamo il rispetto dei
principi, diritto internazionale e della Carta dell'ONU.
Noi prendiamo partito per
il popolo venezuelano che resiste all'aggressione imperiale, con
mezzi pacifici e dando prova di esemplare civiltá. Sappiamo che il
popolo bolivariano -una volta di piú- ha la capacitá di risolvere
questi ostacoli, pacificamente.
Ribadiamo che il Venezuela
non é isolato.
Bruxelles 10 marzo
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