viernes, 6 de diciembre de 2019

Venezuela: On. Casini porta in Italia due deputati "senza immunita' parlamentare" - Mafia e contrabbando dell'oro


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Il deputato Ferdinando Casini, dopo un incontro con il presidente Maduro, è tornato in Italia con il deputato venezuelano Americo Di Grazia, che si era istallato nei locali dell'ambasciata italiana di Caracas dopo il flop del golpe che ha portato all'autoproclamazione di Guaido'. Il Di Grazia, di origine italiana, era stato privato della "immunita' parlamentaria" dopo che la magistratura lo inquisiva per il coinvolgimento nell' attivivita estrattiva clandestina nella zona mineraria della regione amazzonica, alla frontiera con la Colombia e il Brasile. E' una regione che solo recentemente e' sotto il controllo parziale del governo centrale, dove
minatori illegali si dedicano all'estrazione dell'oro, che le mafie esportano all'estero. 

La legge del Venezuela, prevede la cancellazione dell'immunita' quando i deputati si dedicano, sono coinvolti o proteggono attivita' illegali di matrice non politica, che ricadono sotto l'imperio del codice penale. In pratica, non concede l'immunita' ai politici che delinquono. Non si tratta di "prigionieri politici" come si e' affrettato a dire Americo Di Grazia appena sbarcato a Fiumicino, ma piuttosto di "politici imprigionati" per reati comuni.

L’On. Casini si è incontrato anche con il Ministro degli Esteri Venezuelano, Jorge Arreaza, oltre che che con Juan Guaidò, leader dell’opposizione radicale al governo Maduro e con esponenti dell’opposizione moderata. Il Di Grazia si è subito prodigato a rilasciare proclami contro la “dittatura castro-comunista” che governerebbe il Venezuela. E’ presumibile che questa opera di disinformazione costituirà l’obiettivo principale della sua permanenza in Italia.

Va menzionato altresi che dopo l'approvazione della legge sulle miniere -che appartengono allo Stato- , che riconosce e protegge i piccoli minatori e le coperative, si e' progressivamente rafforzato il controllo territoriale -a scapito delle mafie- ed attualmente affluiscono al Banco centrale preziose quantitativi d'oro.
Pubblichiamo anche la dichiarazione del governo venezuelano su questa questione,


Maduro ha denunciato che la mafia dell’oro ha contatti con Andrés Velásquez e Américo De Grazia


Aporrea – Caracas, 2 novembre 2018.- Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, ha denunciato questo venerdì che le mafie che sfruttano illegalmente l’oro venezuelano, soprattutto nel sud del paese, finanziano partiti politici dell’opposizione come La Causa R, ha riferito la stampa presidenziale.
“Le mafie distruttive dell’ecosistema venezuelano che propongono e inquinano con la produzione di oro sono le fonti di finanziamento per le mafie politiche nel sud del paese”, ha dichiarato dopo aver ritenuto responsabili Velásquez e De Grazia.
“Il partito politico di questi cospiratori è finanziato dalle mafie d’oro più putrefatte e inquinanti”, ha detto.
Maduro ha affermato che attraverso l’avanzamento del Piano nazionale dell’arco minerario di Orinoco, insieme a un piano di sicurezza, verranno combattute le attività estrattive illegali e l’impatto negativo che esso genera sull’ambiente.
Durante la giornata di lavoro, ha parlato del Piano d’oro, del programma di ripresa economica e della necessità di ottenere investimenti nazionali e internazionali basati sulla produzione del minerale menzionato, con un modello ecosostenibile.
Ha informato che lo sfruttamento del minerale sarà in grado di generare oltre 5 miliardi di dollari nel paese, ed è per questo che verranno certificati 32 giacimenti d’oro e il Venezuela sarà riconosciuto come la seconda più grande riserva aurea al mondo.

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