martes, 23 de junio de 2020

DISPOTISMO OCCiDENTALE di Gianfranco Sanguinetti



La conversione delle democrazie rappresentative dell’Occidente nel senso di un dispotismo interamente nuovo ha assunto, a causa del virus, la figura giuridica della “forza maggiore” ( in giurisprudenza la forza maggiore è, come sappiamo, una circostanza che esonera dalla responsabilità). Dunque il nuovo virus è, al
tempo stesso, il catalizzatore dell’avvenimento e l’elemento di distrazione delle masse per mezzo della paura.
Per quante ipotesi io avessi espresso nel mio libro Del terrorismo e dello Stato (1979) sulla maniera in cui questa conversione, ai miei occhi ineluttabile, della democrazia formale in dispotismo reale di sarebbe svolta, riconosco che non avevo immaginato che essa potesse avvenire con il pretesto di un virus. E peraltro le vie del Signore sono davvero infinite. Come pure quelle dell’astuzia della ragione hegeliana. 
L’unico riferimento, posso dire, tanto profetico quanto inquietante, l’ho trovato in un articolo che Jacques Attali, già al vertice della banca BERD, aveva scritto su l’Express durante l’epidemia del 2009: “se l’epidemia è un po’ più grave, cosa possibile, poiché risulta trasmissibile da uomo a uomo, essa avrà conseguenze davvero planetarie: economiche (i modelli lasciano pensare che essa potrebbe causare una perdita di tre trilioni di dollari vale a dire una riduzione del 5% del PIL mondiale) e politiche (a causa dei rischi di contagio …. ). Si dovrà per questo, predisporre una polizia mondiale,  una condivisione mondiale e di conseguenza una fiscalità mondiale. Si arriverà allora, molto più in fretta di quel che avrebbe permesso la sola ragione economica, a gettare le basi di un vero e proprio governo mondiale”. 
La pandemia era dunque prevista: quante simulazioni ne erano state predisposte dalle grandi compagnie di assicurazione! E dai servizi di protezione degli Stati. Appena qualche giorno fa, l’ex primo ministro britannico Gordon Brown ritornava sulla necessità di un governo mondiale: “Gordon Brown ha esortato i dirigenti mondiali a creare una forma temporanea di governo mondiale per fronteggiare le due crisi medica ed economica causate dalla pandemia di Covid-19”.
Occorre appena aggiungere che una simile occasione può essere colta o creata, senza che questo cambi granché. Una volta che l’intenzione ci sia, e la strategia sia stata disegnata, è sufficiente avere il pretesto e agire poi di conseguenza. Nessuno, fra i capi di Stato è stato preso alla sprovvista, salvo che al primissimo momento, a causa della stupidità di questo o di quello. Dopo, da Giuseppe Conte a Orban, da Johnson a Trump, etc, tutti questi politici, anche i più rozzi, hanno rapidamente compreso che cosa il virus li autorizzava a fare delle vecchie costituzioni, regole e leggi.  Lo stato di necessità assolve da ogni illegalità.
Una volta che il terrorismo, di cui si ammetterà che si era un po’ troppo abusato, aveva esaurito la maggior parte delle proprie potenzialità, così bene sperimentate dappertutto nei quindici primi anni del nuovo secolo, è venuto il momento di passare alla tappa successiva, come l’avevo annunciata già nel 2011, nel mio testo Du terrorisme au despotismo.
D'altronde l’approccio antiinsurrezionale che ha preso immediatamente e dappertutto quel che viene chiamato del tutto impropriamente la “guerra contro il virus”, conferma l’intento che sottintendono le operazioni “umanitarie” di questa guerra, rivolta non contro il virus, ma contro tutte le regole, i diritti, le garanzie, le istituzioni e i popoli del vecchio mondo: parlo del mondo e delle istituzioni che sono state instaurate in seguito alla Rivoluzione francese, e che scompaiono ora sotto i nostri occhi nel giro di qualche mese, con la stessa rapidità con cui era scomparsa l’Unione Sovietica. L’epidemia finirà, ma non finiranno le misure, le possibilità e le conseguenze che essa ha scatenato e che stiamo sperimentando. Stiamo partorendo un nuovo mondo nel dolore. 
Assistiamo dunque alla decomposizione e alla fine di un mondo e di una civiltà, quella della democrazia borghese, con i suoi Parlamenti, i suoi diritti, i suoi poteri e contropoteri ormai perfettamente inutili, perché le leggi e le misure coercitive vengono dettate dall’esecutivo, senza essere ratificate immediatamente dai Parlamenti, dove il potere giudiziario, come pure quello della libera opinione perde ogni residua apparenza di indipendenza, e quindi la loro funzione di contrappeso.
Si abituano così bruscamente e traumaticamente i popoli (come sancisce Machiavelli, “il male va fatto tutto in una volta, cosicché coloro a cui lo si fa non abbiano il tempo di assaporarlo”): essendo il cittadino, scomparso già da tempo in favore del consumatore, quest’ultimo si vede oggi ridotto al ruolo di semplice paziente,  sopra il quale si ha diritto di vita e di morte, al quale si può somministrare qualsiasi trattamento, o anche decidere di sopprimerlo, a causa della sua età (produttiva o improduttiva, o di qualsiasi altro criterio stabilito arbitrariamente e senza appello, a discrezione del curante, o di altri. Una volta imprigionato in casa, o all’ospedale, che cosa può fare contro la coercizione, gli abusi, l’arbitrio?
La carta costituzionale si trova sospesa, per esempio in Italia, senza che si sollevi la minima obiezione, neppure dal “garante” delle istituzioni, il presidente Mattarella. I soggetti, ridotti a semplici monadi anonime e isolate, non hanno più alcuna “uguaglianza” da far valere né diritti da rivendicare. Il diritto stesso non sarà più normativo, ma va divenendo discrezionale, come la vita e la morte. Si è visto che, con i pretesto del coronavirus, in Italia si possono uccidere tutti insieme e impunemente 13 o 14 detenuti inermi, di cui non ci si cura nemmeno di comunicare i nomi, né i delitti, né le circostanze, e nessuno se ne cura. Si fa ancora meglio dei tedeschi nella prigione di Stamheim. Almeno per i nostri crimini dovrebbero ammirarci! 
Non si discute più di nulla salvo che di soldi. E uno Stato come l’italiano si trova ridotto a mendicare al sinistro e illegittimo Eurogruppo i capitali necessari per la trasformazione dalla forma democratica alla forma dispotica. Quello stesso Eurogruppo che nel 2015 volle ferocemente espropriare l’intero patrimonio pubblico greco, compreso il Partenone, conferendolo a un fondo situato in Lussemburgo, sotto controllo germanico: lo stesso Der Spiegel  definì allora i diktat dell’Eurogruppo come “un catalogo delle atrocità” destinato a mortificare la Grecia, e Ambrose Evans-Pritchard, sul Telegraph, ha scritto che se si voleva mettere una data alla fine del progetto europeo, era precisamente quella data. Ora la cosa è fatta. Rimane soltanto l’euro, a sua volta del tutto provvisoriamente.
Il neoliberismo non ha avuto a che fare con le antiche lotte di classe, non ne conserva neppure la memoria, crede di averle cancellate perfino dal dizionario. Si crede ancora onnipotente; il che non significa che non le tema: giacché sa bene tutto quello che si prepara a infliggere ai popoli. E’ evidente che la gente comincerà presto ad avere fame; è evidente che i disoccupati saranno una folla; è evidente che quelli che lavorano in nero,  (4.000.000 in Italia) non riceveranno alcun sostegno. E coloro che hanno un lavoro precario, e nulla da perdere, cominceranno lotte e sabotaggi. Ciò spiega perché la strategia di risposta alla pandemia è prima di tutto una strategia di contro insurrezione. Se ne vedranno di belle in America. I campi della FEMA si riempiranno alla svelta.
Il nuovo dispotismo ha dunque almeno due ragioni forti per imporsi in Occidente: per fare fronte alla sovversione interna che esso stesso provoca e attende; e per prepararsi alla guerra esterna contro il nemico designato, che è anche i più antico dispotismo della storia, al quale non c’è nulla da insegnare dopo il libro delSignore Shang (IV secolo a.C.) – libro che tutti gli strateghi occidentali dovranno affrettarsi a leggere, con la massima attenzione. Se si è deciso di attaccare il dispotismo cinese, occorre incominciare dimostrando di essere migliori sul suo stesso terreno: vale a dire più efficaci, meno costosi e più efficienti. In breve, un dispotismo superiore. Ma tutto ciò rimane da dimostrare.
Grazie al virus, la fragilità del nostro mondo appare in piena luce, il gioco che viene giocato attualmente è infinitamente più pericoloso del virus, e causerà molti più morti. D’altra parte i contemporanei sembrano temere unicamente il virus…
Sembrerebbe che l’epoca attuale si sia data per fine di contraddire quanto diceva Hegel, a proposito della filosofia della storia: “ la storia del mondo è il progresso della coscienza della libertà”. Ma la libertà stessa esiste unicamente nella misura in cui si trovi in lotta con il proprio contrario – aggiungeva. Dove troviamo questo oggi? allorché in Italia e in Francia è la gente a denunciare coloro che non obbediscono?
Se è stato sufficiente un semplice microbo per far precipitare il nostro mondo nell’obbedienza al più ripugnante dei dispotismi, ciò significa che il nostro mondo era già così pronto a questo dispotismo che un semplice microbo gli è risultato sufficiente.
Gli storici chiameranno il tempo che sta incominciando ora l’epoca del Dispotismo Occidentale.

 
1 aprile 2020
traduzione di Paolo Ranieri e Gilda Caronti

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