Gli "opinionifici occidentali" stanno facendo gli straordinari per propalare l'impressione che -attraverso un espediente parlamentario- si stia approvando la rielezione indefinita del Presidente Chàvez.
No, non si tratta di questo. Si stanno raccogliendo le firme necessarie per indire un referendum in cui si chiede alla cittadinanza se è d'accordo che ci si possa candidare alla Presidenza per più di due volte. Se il referendum approvera' questa norma, Chàvez potra' ricandidarsi e partecipare a nuove elezioni.
Questi i fatti nudi, crudi e senza distorsioni propagandistiche. Se i venezuelani saranno favorevoli, qualsiasi cittadino, non soltanto Hugo Chàvez -ma anche i politici dell'opposizione- potranno candidarsi senza limiti. Per essere eletti pero', dovranno vincere le elezioni e battere gli candidati.
Insomma, si potra' fare quel che e' possibile fare a Madrid, Parigi, Berlino, Londra ecc. In sostanza, a Caracas vigera' la stessa norma che ha consentito a Mitterrand, Helmut Kohl, Felipe Gonzalez (4 mandati!) e a Margareth Thatcher di stare alla guida dei loro Paesi varie volte.
Gli "opinionifici occidentali" mostrano una gran contraddizione. Chávez -da loro sempre valutato come un "uomo senza qualita", con una gestione totalmente fallimentare e inviso a tutti- dovrebbe essere il migliore dei candidati possibili per l'opposizione e i padrini internazionali. Invece no, e per impedirne la candidatura, ricorrono alla menzogna, e parlano di presidenza eterna ed automatica. Strano.
Il quotidiano El País sfoggia una "gran preoccupazione" per le sorti della democrazia venezuelana, ma trova perfettamente democratico che la Spagna sia comandata da un sovrano. Si tratta di una "democrazia monarchica" compatibile con il format "occidentale", che trova perfettamente legittima anche la "democrazia faraonica" egiziana, in cui la massima carica e' vitalizia. Strano.
In questi tempi di penuria, decisamente la coerenza e' un lusso.
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