Che fara' da grande l'UE?
Tito Pulsinelli 1
maggio 2019 Doveva essere un nuovo scoop spettacolare
della macchina propagandistica del Pentagono: liberare il piu'
estremista dei capi dell'ultradestra dal carcere domiciliario in cui
era ristretto, e caricarlo su un aereo che l'avrebbe
espatriato. Si è
trasformato in uno sconclusionato e imbarazzante tentativo fallito di
conato golpista.
Una
volta fuori dalla sua patrizia dimora, il recidivo eversore Leopoldo
Lopez ha trovato uno scenario totalmente differente da quello che
aveva vagheggiato. Non c'erano masse plaudenti ad inneggiare alle sue
azzardate gesta avventurose. Dall'alto del palchetto in cui il suo
gemello siamese Guaido' arringava i pochi drappelli di seguaci, il
giovane e fanatico rampollo Leopoldo ha mentalmente quagliato che la
realta' era diversa dalla fantasia golpista.
La
fase finale della reclamizzata Operazione Liberta' si rivelava come
una truffaldina “operazione liberta' di Leo Lopez”. E la coppia
Guaido'-Lopez abbandona i fans e affannati si lanciano alla
ricerca di un'ambasciata disposta ad accoglierli. Vanno in quella del
Cile, ignorando che dopo la sospensione delle relazioni, è un luogo
senza status di sede diplomatica. Poi bussano al portone del Regno di
Spagna, trasformandosi cosi' in una mina vagante anche per i loro
soci di Madrid, e per il “socialista” primo ministro Sanchez.
Contemporaneamente,
cioè alle 8 del mattino, intorno alla sede presidenziale di
Miraflores si addensava la cittadinanza dei settori popolari, accorsi
per difendere la Costituzione e i voti con cui avevano eletto Nicolas
Maduro. La mobilitazione generale, estesa a tutti i centri urbani del
Venezuela, è massiva ed e' solo il preludio di questo Primo maggio
combattivo.
La
Casa Bianca non possiede il colpo per mandare al tappeto la
rivoluzione Bolivariana. Soprattutto se continuera' a imboccare i
sentieri dell'avventurismo politico, dell'illegalita' e del crudele
blocco economico con cui flagella la popolazione civile. L'oligarchia
che dall'11-9 imperversa negli Stati Uniti ha messo troppa carne
nella graticola, troppa per la sua dentatura, gia' cariata ad opera
del multipolarismo crescente.
Il
Venezuela si rivela un osso duro e continua a difendere la sua
economia mista. lo Stato sociale e la sovranita' sulle sue ingenti e
strategiche risorse, di cui l'ha dotata il buon dio della giustizia e
dell'equita'. Non permette che il potere politico venga divorato dal
potere economico. La Russia e la Cina continueranno a difendere i
loro investimenti ed interessi geopolitici nella latitudine
continentale americana e nella patria di Simone Bolivar,
l'affossatore dell'impero spagnolo.
Dell'UE
e della sua cacofonia non è dato sapere se e' consapevole della
partita che si sta giocando tra le Ande e l'Orinoco, e di come
intenda difendere i suoi interesssi. Basandosi sui twitter di Antonio
Tajani -passato dalla soggettiva mediocrita' militare a catastrofico
leader del Parlamento europeo- si evidenziano rapporti di tipo
“carnale” con l'oligarchia e le frange piu' eversive
sudamericane.
Il
Tajani attingeva allo stesso abecedario semantico di Mike Pompeo per
fare l'apologia del golpismo, proprio mentre le strade di Caracas
erano colmate dal pugnace popolo venezuelano. Ma questo è ovvio,
vista la sua notoria ripugnanza genetica verso le classi
momentaneamente subordinate al neoliberismo. Che dire della quarta e
ultima epidermide ideologica del PD? La senatrice Quartapelle ha
atraversato il Rubicone e chiama a mobilitarsi in difesa di un
torbido e raffazzonato putsch.
Per
ultimo, la grancassa mediatica si conferma nel ruolo di arco da cui
vengono scagliati dardi avvelenati contro coloro che sono invisi agli
Stati Uniti. E sono fieri di stare dalla stessa parte di Trump, dei
Bolsonari, neocons, Bannon e del tribalismo finanziario.
Che
fara' da grande l'UE? Gli struzzi di Bruxelles accetteranno che la
Colombia diventi membro a pieno titolo della NATO? Non sembra che il
mare dei Caraibi o il acifico abbiano qualcosa a che vedere con “il
nord-Atlantico”. Neppure ha senso che gli Europei debbano accolarsi
il costo di nuove basi militari che il Pentagono vuole aprire alla
frontiera tra il narco-stato colombiano e il Venezuela.
Gli
gnorri di Bruxelles, stentano a negare il diritto di invasione
militare. Ritengono “normale” che un Paese proibisca il flusso di
alimenti medicinali verso il Venezuela. A meno che accetti autorita'
designate altrove.
L'Europa,
quella delle genti ispirate alla prevalenza dell'umanismo sullo
strapotere economico, percepisce tutto questo come misure di abietta
rappresaglia contro la popolazione civile. E avversa le confische di
risorse finanziarie venezuelane effettuate dalle banche ed
istituzioni europee.
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