Il gigante del sud si
arrovella per definire la sua riidetita' geopolitica; senza dubbio i
risultati dell'ultima elezione e un giro totale verso la destra
reazionaria piu' estrema del paese amazzonico. Ha sconvolto la
societa' brasiliana. Ha paralizzato anche il corso di una politica
interna ed estera che aveva situato il Brasile in posto importante nel concerto internazionale.
L'immagine di potenza
emergente ottenuta con la sua presenza nel BRICS, poi proiettata alle
masse con le olimpiadi e il mondiale di calcio, stava portando il
paese in una posizione da tempo accarezzata dalla sua dirigenza
politica, diplomatica e militare, vale a dire nel club delle potenze
del globo.
Il cambio politico in
questo campo e' caratterizzato con la citata svolta a destra,
condita con un forte ingrediente reazionario, fascista, che sconfina apertamente nel razzismo e nel classismo xenofobo. Nella politica
estera e' cambiato sia lo stile che le priorita'; Trump e' diventato un
modello, come Israele e Stati Uniti sono ora alleati fondamentali.
Parallelamente si congelo' la partecipazione nel BRICS e in tutti i
meccanismi di integrazione regionali, e le relazioni con la Cina
-vitali per l'economia brasiliana- sono sotto osservazione. Come pure
si registra un distanziamento dalla Russia.
Questa nuova politica
internazionale denota il nuovo ruolo di alleato regionale degli Stati
Uniti a cui aspira. C'e' un problema pero': gli Stati Uniti non
vogliono alleati ma vassalli che eseguono piani e compiano la loro
volonta' che -nella sua mitologia politica- coincide con la volonta' della provvidenza. divina La relazione di vassallaggio si e'
evidenziata dal tempo di Temer (NdT presidente de facto dopo l'estromissione di Dilma Rouseff) , con la vendita di Embraer al gigante
Boeing, Questa includeva la pretesa di liquidare la base di lancio
missilistica del nord del Brasile, e pratiche di ingerenza e manovre
belliche contro il vicino Venezuela bolivariano.
Sembrerebbe che la
decisione e' gia presa e che il Brasile si dirige verso il ruolo di
satrapa del impero nel suo “retro-cortile”, ma qui e' necessaio
esaminare la composizione della base del governo di Bolsonaro. E'
certo che vinse le elezioni con un significativo appoggio popolare,
pero' la sua legittimita' si ritrova debilitata, a tal punto che i
cittadini nelle reti sociali -in piena crisi del medioriente-
ingiungono a Bolsonaro che non profferisca parola, insomma che
taccia, perche' le continue umiliazioni che si e' autoinflitto al
cospetto di Trump, piu' le vergognose dichiarazioni sugli incendi
amazzonici, hanno suscitato grandi dubbi della gente verso il
presidente.
D'altra parte, e' chiaro
che il gruppo dei Chicago Boys rimane il principale promotore e
sostegno di Bolsonaro nella sua marcia verso il nord. Ma l'altro
pilastro su cui poggia il governo, costituito dal ramo militare, e'
necessaria un'analisi. E' noto che la dottrina militare nazionalista
cozza apertamente contro la condotta sottomessa e liquidatoria del
presidente e i suoi Chicago Boys, per una ragione molto semplice. Il
Brasile non e' mai stato una colonia, fu sempre un impero,
dapprima come parte dell'impero portoghese e poi constituito come
impero del Brasile, grande e poderoso, autonomo e sovrano, in
definitiva, il gran gigante del sud.
E' un dibattito che tuttora impegna la classe dirigente del Brasile, anche se in questo
momento non e' tanto evidente, ne' pubblico. E' questione di
tempo, visto che le frizioni aumentano sin dalla gestione di
Temer, quando l'istituzione militare impose che il settore aereo
militare di Embraer fosse escluso dalla fusione con la Boeing.
Questa non e' una questione di poco conto, perche' la branchia
militare di Embraer produce aerei leggeri per l'attacco a terra
(super Tucano), aerei con radar mobili e quelli di trasporto militare
con standard per l'esportazione. Adesso, dopo solo cento giorni le
forze armate si sono pronunciate pubblicamente contro la cessione
della base di missili di Alcantara, come pure e' pubblico il rifiuto
a qualsiasi avventura militare contro il Venezuela. Tutto cio'
indica che a breve termine le crepe diventeranno brecce.
Certamente i militari brasiliani non sono ideologicamente affini a Lula e alle sue idee, pero' credo che nel fondo riconoscano che durante il suo mandato il Brasile si avvicino' molto all'anelato sogno di grandezza nazionale.Ritengo che il messaggio nell'intervista di Lula -prima della sua liberazione- riguardo la grandezza del suo paese e il vassallaggio vergognoso in cui sfocia la condotta di Bolsonaro, piu' che al popolo era indirizzato ai militari. Sono il fattore decisivo, non solo in Brasile ma in tutta 'America latina.
Per concludere, quanto prima il Brasile affontera' la decisione fondamentale sul suo destino geopolitico e il suo posto nel mondo.Adesso il dibattito e' interno alla sua classe dirigente, pero' progressivamente la societa' tutta si coinvolgera' in questa discussione, vitale per il suo fututo. Mi riferisco al dibattito sulla sottomissione vassalla all'ordine unipolare e la potenza emergente del sud in un panorama multipolare e pluricentrica.
Oswaldo Espinoza *Ricercatore del CIM Caracas Venezuela
Certamente i militari brasiliani non sono ideologicamente affini a Lula e alle sue idee, pero' credo che nel fondo riconoscano che durante il suo mandato il Brasile si avvicino' molto all'anelato sogno di grandezza nazionale.Ritengo che il messaggio nell'intervista di Lula -prima della sua liberazione- riguardo la grandezza del suo paese e il vassallaggio vergognoso in cui sfocia la condotta di Bolsonaro, piu' che al popolo era indirizzato ai militari. Sono il fattore decisivo, non solo in Brasile ma in tutta 'America latina.
Per concludere, quanto prima il Brasile affontera' la decisione fondamentale sul suo destino geopolitico e il suo posto nel mondo.Adesso il dibattito e' interno alla sua classe dirigente, pero' progressivamente la societa' tutta si coinvolgera' in questa discussione, vitale per il suo fututo. Mi riferisco al dibattito sulla sottomissione vassalla all'ordine unipolare e la potenza emergente del sud in un panorama multipolare e pluricentrica.
Oswaldo Espinoza *Ricercatore del CIM Caracas Venezuela
fonte QUI
No hay comentarios:
Publicar un comentario