lunes, 6 de abril de 2009

G20: Una bombola d'ossigeno per il PRAI

Chi riformera il FMI? Chi lo dirigerà?

Il raduno londinese dei VIP-Presidenti è una bombola di ossigeno di breve durata. Permetterà di guadagnare tempo ma non grandi spazi di manovra. Le crepe dei muri portanti sono numerose e profonde, si fa in tempo a tapparne alcune e se ne presentano di nuove, su superfici più vaste.

Per ora, di concreto c'è che il FMI mette in vendita le sue riserve d'oro per far cassa, poi per la ricapitalizzazione c'è un balletto di cifre fluttuanti, generiche e indeterminate come altre "decisioni storiche" analoghe del G7, sparate ad uso e consumo dello spettacolo. E' bene ricordare che il Primo ministro britannico Brown, prima del vertice aveva bussato alla cassa dell'Arabia saudita e degli altri petro-emiri, ma non li aveva convinti ad investire il loro cash nel....FMI.

Dopo la vendita dell'oro, puntano ad estorcere ai Paesi non industrializzati -cioè quei 180 non invitati- una parte delle loro riserve nazionali. In sostanza, dovrebbero finanziare un organismo oggi senza pretigio, e che in passato li ha impietosamente salassati con imposizioni che ora non applica alla "famiglia occidentale". Per di più, il controllo e la direzione del FMI è "cosa nostra" del PRAI (Paesi Ricchi Altamente Indebitati). E non è chiaro quando e chi dovrà "riformarlo". Sarà ancora il PRAI?

Molte banche centrali avvedute -da tempo- hanno incrementato lo stoccaggio dell'oro, diminuendo la percentuale del cartaceo, ma il FMI fa l'opposto e si appresta a diventare un santuario di dollari ed uno spacciatore che ne moltiplicherà il quantitativo e la svalutazione. Con la compiacenza della Cina che -per ora- non stringe il cappio. La relazione tra Pechino e la Casa Bianca è quella tipica del creditore che non deve far morire il debitore prima del previsto.

I Paesi emergenti invisi al PRAI, possessori di consistenti eccedenze finanziarie, non le conservano più soltanto nelle proprie riserve monetarie che -alla fine- sono depositate nel sistema bancario degli Stati Uniti e dell'Unione Europea.
Nell'ultimo triennio, l'alto prezzo delle materie energetiche, minerali ed agro-alimentari ha generato risorse utilizzate per dar vita a Fondi strategici binazionali, Fondi sovrani, o nuove banche inter-statali. E' il caso del Banco del sur, dei Fondi tra Russia, Cina, Iran e Venezuela, e di quello potenziale della OPEP ecc.
Rappresentano una sottrazione di risorse al sistema finanziario in apnea del PRAI , ed una accresciuta autonomia dei nuovi attori multipolari emergenti, che hanno capacità di autofinanziarsi. Dopo l'Argentina, anche il Brasile commercerà con la Cina usando le rispettive monete nazionali.

A Londra si è giocata una partita interlocutoria, e appare chiaro che il destino immediato del dollaro è nelle mani del Partito Comunista Cinese. In secondo luogo, c'è l'urgenza di un ritorno dell'iniziativa statale proprio laddove era stata negata con maggiore livore ed incoscienza. Stanno difendendosi meglio quei Paesi che hanno preservato un ruolo importante e centrale allo Stato, e che non hanno consentito il formarsi di monopoli, soprattutto trans-nazionali. Anche il liberalismo ai avvia a fare compagnia al fascismo ed al comunismo dei monopoli statali.




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