Parliamo di "aiuti umanitari" - Non
si parla MAI di blocco, ma uccide!
Parliamo
di “aiuti umanitari”: la stessa ONU indica che negli Stati Uniti
ci sono persone povere piu' che in Venezuela. 40
milioni
di persone languono nella
poverta'.
18,5
milioni sono
sprofondati nell'estrema
poverta' e
5,3
milioni
stanno sopravvivendo in condizioni di poverta' tipiche del terzo mondo.
stanno sopravvivendo in condizioni di poverta' tipiche del terzo mondo.
“Le
sue enormi ricchezze e saperi cozzano con le condizioni di vita di
troppi suoi cittadini.Una quarantina di milioni di persone vivono in
poverta',
18,5 in estrema
poverta'
e 5,3 milioni in condizioni
tipiche del terzo mondo”.
Ad espimersi in questi termini e' Philip
G. Alston,
funzionario
dell'ONU
che fa una ricerca sui diritti dell'uomo e l'estrema poverta'. Cosi'
fa il punto della situazione, in un rapporto dove da' conto di una
tourne'
durata 15 giorni.
Nel testo critica con severita' la prima potenza
mondiale, segnalando problemi come la disuguaglianza
crescente, la
persistenza
del razzismo
e l'esistenza di un partito preso tra settori del potere favorevoli a
misure che creano piu'
poveri e piu' esclusione.
Chileokulto vi
spiega alcune deòòe questioni piu' difficili poste dal rapporto
Alston.
Sognare
e' un'illusione
“I
paladini dello status
quo considerano
gli Stati Uniti come un terra di grandi opportunita' e un luogo dove
il sogno americano puo' realizzarsi, poiche' i piu' poveri potrebbero
aspirare ad arrivare nel gruppo dei ricchi. Negli Stati Uniti, tra i
paesi ricchi, vi e' oggi un debole tasso di mobilita' sociale
inter-generazionale”, afferma M. Alston riguardo a uno degli
elementi-chiave della societa' americana. Allo stesso modo della
ricchezza, anche
la
poverta'
si trasmette
di generazione in generazione.
“L'elevata
percentuale di poverta' dei bambini e tra i giovani, perpetua in modo
afficace la trasmissione della poverta' inter-generazionale, e fa in
modo che il sogno americano diventi rapidamente l'illusione
americana. L'uguaglianza delle possibilita' -nella pratica- e' un
mito, soprattutto per le minoranze e le donne, ma pure per numerose
famiglie di lavoratori bianchi e della classe media” aggiunge,
Poveri
cattivi, buoni ricchi
Il
rapporto critica l'importanza attribuita all'immagine
“caricaturesca” sulle presunte differenze tra ricchi e poveri
diffuse da “certi politici e media americani” quando si parla di
poveri. “I ricchi sono sempre lavoratori, imprenditori, patrioti,
sono sempre il motore del successo economico. I poveri sono sempre
pigri, perdenti e imbroglioni. Di conseguenza, i soldi spesi per la
solidarieta' sociale sono ritenuti soldi buttati nella spazzatura”,
critica M. Alston.
La
realta', tuttavia, e' molto diversa. Molti dei piu' ricchi non
pagano le tasse nella stessa misura degli altri; accumulano gran
parte delle loro ricchezze nei paradisi fiscali e ricavano i
loro profitti solo con la speculazione, invece di contribuire
ala ricchezza complessiva della comunita' USA” fa notare.
“In
ogni societa' ci sono quelli che abusano del sistema, sia al livello
superiore che inferiore. In realta', i poveri sono principalmente
quelli che sono nati nella poverta', o che vi sono caduti per cause
ampiamente indipendenti dalla loro volonta', come malattie mentali o
fisiche.
Il
relatore speciale ci fa notare che uno dei principali argomenti a
favore della riduzione delle spese previdenziali e' l'accusa di frode
generalizzata nella loro fruizione, e poi che numerosi funzionari che
lui ha incontrato hanno avvertito che certe persone cercavano sempre
dei mezzi per approfittarsi del sistema.
“Il
contrasto con la riforma fiscale e' illustrativo. Nel contesto della
fiscalita', la buona volonta' e l'altruismo delle imprese
beneficiarie fanno testo, mentre nella riforma dello Stato-sociale,
si applicano le ipotesi opposte” afferma.
3
- Salariati poveri
Alston
sottolinea che uno degli argomenti utilizzati negli Stati Uniti da
coloro che vogliono ridurre al minimo i contributi sociali, e' che i
poveri debbano smetterla di far conto sugli aiuti e mettersi a
lavorare.
“Si
suppone che in un'economia in pieno sviluppo ci siano molti lavori in
attesa di essere attribuiti a persone con scarsa scolarizzazione, che
spesso hanno un handicap
d’un tipo o l'altro, a volte con precedenti giudiziari (spesso
attinenti alla poverta') senza accesso al sistema sanitario e privi
di formazione adatta per trovar lavoro”.
“In
realta' per queste persone, il mercato del lavoro e' troppo limitato,
ancor piu' per quelle escluse anche dai livelli elementari del
sostegno e della protezione sociale” aggiunge il relatore. Per
illustrare l'inefficacia della strategia della lotta alla poverta'
puntando sul lavoro ma senza il sostegno delle politiche sociali,
Alston indica l'esempio dei lavoratori di Walmart,
il piu' grande datore di lavoro degli USA.
“Molti
dei loro lavoratori non riescono a sopravvivere, anche con un lavoro
a tempo pieno, se non ricevono dei buoni di alimentazione.
Questo e' parte di una tendenza piu' vasta: la percentuale delle
famiglie che -sebbene godano di entrate- hanno ricevuto anche
un “aiuto alimentare” e' passato dal 19,6% nel 1989
al 31,8%
nel 2015” dice.
4
– La
giustizia, fonte di entrate.
Alston
sottolinea come uno dei meccanismi che ostacolano il progresso dei
piu' poveri è il gran
numero di multe e sanzioni,
e delle spese applicate a quelli che commettono infrazioni lievi che
si accumulano, finendo per trasformarsi in un pesante fardello per
loro. Cita l'esempio delle patenti di guida, sospese per una gamma di
infrazioni non connesse con la circolazione dei veicoli, per esempio
per il non-pagamento di multe.
“E'
un modo perfetto per assicurarsi che i poveri che vivono nelle
comunita', che hanno rifiutato di investire seriamente nei trasporti
pubblici, non possono guadagnar soldi che servirebbero a pagare il
debito in sofferenza” specifica il relatore.
Cosi'
il relatore dell'ONU denuncia come una pratica molto diffusa in tutto
il paese, usare il sistema giuridico per intascare benefici e non per
promuovere la giustizia. Afferma che questo e' diventato un
meccanismo “per mantenere i poveri nella poverta', generando delle
risorse per finanziare non solo il sistema giudiziario, ma anche vari
altri programmi”.
5
– Criminalizzazione dei poveri
Tra
le falle del sistema giuridico, il rapporto si sofferma anche sul
fatto che -in numerose citta'- le persone senza domicilio sono
criminalizzate semplicemente per la situazione in cui si ritrovano.
Dormire all'aperto, sedersi nei luoghi pubblici, mendicare, urinare
in pubblico e un insieme di altre proibizioni sono concepite per
attaccare il “flagello” dei senzacasa, denuncia Alston.
Poi
sottolinea che -secondo le cifre ufficiali, nel 2017 vi erano 553
742 senza-casa negli Stati Uniti, ma assicura che ci sono numerose
prove sul numero reale, molto piu' elevato. Segnala che solo nella
zona di Skid Row, nella parte centrale di Los Angeles, deambulano
1800 senza-casa e ci sono appena 9 cessi pubblici. E' un dato che non
rispetta nemmeno le norme delle Nazioni Unite relative ai capi di
rifugiati siriani, e per le emergenze o calamita'.
“Questo
e' il riflesso di una politica che cerca soluzioni nel ricorso alla
giustizia, piuttosto che nella fornitura di alloggi adeguati, o
nell'accessibilita' al servizio sanitario e al sistema di
orientamento o formazione professionale” dice. “La risposta
tipica degli USA alla poverta' nel XXI secolo e' punire e
imprigionare” dice Alston nelle sue conclusioni. E' utilizzata
l'incarcerazione di massa per far diventare invisibile il problema
sociale contemporaneo e per suscitare l'impressione che qalcosa e'
stato fatto.
6
– Disuguaglianza estrema
Secondo
il rapporto dell'ONU, gli USA e' il Paese piu' ricco con il livello
piu' alto di rendita diseguale. Ricorda che l'1% piu' ricco e'
passato dal 10% del reddito nazionale nel 1980 al 20% nel 1917. In
Europa, questo indice e' passato dal 10% al 12% nello stesso periodo.
Alston indica apertamente che la fortuna dei membri piu' importanti
del governo di Trump oltrepassa i 4,3 miliardi di dollari.
«L'estrema
disuguaglianza implica il passaggio del potere economico e politico a
un pugno di persone scelte, che inevitabilmente lo useranno per
promuovere i loro specifici interessi”, aggiunge. “Una forte
disuguaglianza indebolisce la crescita economica durevole. Si
manifesta con bassi livelli di istruzione, sistema sanitario
inadeguato ed assenza di protezione sociale e poveri e classe media.
Tutto questo limita le loro possibilita' economiche ed intralcia il
loro crescimento complessivo”.
7
– L'eredita' della schiavitu'
Quando
si parla di poveri sempre affiorano gli stereotipi razziali. Pensiamo
sempre che sono persone non-bianche, afroamericani o “immigranti”
latino-americani. “La realta' e' che ci sono 8 milioni di bianchi
poveri, piu' di quanti ce ne siano di negri poveri. Il viso della
poverta' negli Stati Uniti non èe piu' soltanto nero o
latino-americano, ma anche bianco, asiatico e di altre origini”
dice Alston.
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