Max Blumenthal, direttore del sito di notizie The Grayzone, è stato arrestato venerdì scorso, accusato pretestuosamente per fatti del maggio riguardanti la difesa dell'ambasciata del Venezuela a Washington. Un manipolo di poliziotti ha fatto irruzione nella casa di Blumenthal, e l'hanno portato via con catena alle mani e ai piedi.
Il giornalista ha negato ogni accusa, ribadendo che si tratta di una "fabbricata, fasulla, falsa e maliziosa menzogna al 100%”. Il direttore di The Grayzone ha messo in chiaro che e' una pagina nera per la liberta' d'espressione negli USA che "...porta a galla gli inganni, la corruzione e la violenza dell'opposizione venezuelana di estrema destra".
Dopo il fallito golpe contro l'istituzionalita' del paese sudamericano, tra aprile e maggio scorso, i leader del golpe appoggiati da Washington hanno cominciato a impossessarsi delle sedi diplomatiche, raffinerie ed altre proprietà venezuelane negli Stati Uniti.
Per contrastare queste operazioni proditorie, gruppi di attivisti statunitensi iniziarono a vigilare e proteggere l'ambasciata venezuelana, dal sequestro illegale e vandalismo attuato dai tifosi golpisti appoggiati dagli Stati Uniti. Costoro impedirono con violenza l'arrivo di
cibo e forniture di nell'edificio.
Max Blumenthal documento' su The Grayzone queste gesta degne dell'epoca oscura del "macartismo". rivolte contro cittadini che solidali con il Venezuela. Max Blumental è stato oggi incatenato e rinchiuso per le accuse di questi ceffi, che ora si spacciano per vergini democratici. Ha ricevuto il sostegno di George Galloway del Partito Laburista britannico, "profondamente scioccato", definendo Blumenthal un "eroe americano".
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