martes, 19 de febrero de 2008

5 anni fa il massacro della Comunità di Pace

IN MEMORIA DEL MASSACRO DELLA COMUNITA DI PACE DI SAN JOSÈ DE APARTADÒ E DI TUTTE LE VITTIME DELLA VIOLENZA POLITICA IN COLOMBIA

21 febbraio 2008, h 16:00 - Ambasciata colombiana - via G. Pisanelli 4, Roma
Da oltre 40 anni la Colombia è dissanguata da un conflitto armato, politico e sociale che oggi confronta a militari, paramilitari e guerriglieri. La popolazione civile subisce le peggiori conseguenze di questa guerra e le pressioni di tutti i gruppi armati. Molte comunità indigene e contadine si sono organizzate per resistere in maniera nonviolenta alla guerra e allo sfollamento forzato, rifiutandosi di collaborare con tutti gli attori armati, siano legali oppure illegali. Una di queste comunità è quella di San Josè de Apartadò che il 21 febbraio 2005 è stata vittima del massacro di 8 dei suoi membri fatti a pezzi a colpi di machete, fra cui il leader Luis Eduardo Guerra e 3 bambini di 2,6 e 11 anni. Numerosi testimoni hanno indicato l'esercito colombiano come responsabile di questo crimine contro l'umanità. Questa tesi è stata confermata da diverse commissioni d'indagine formate da giuristi internazionali che si sono recati sulla zona del massacro.
Alcune chiavi di lettura
− In Colombia lo sfollamento forzato è più un obiettivo che una conseguenza della guerra. Si usa il terrore per lo svuotamento di interi territori destinati a macro progetti che coinvolgono capitale nazionale ed internazionale.
− È per esempio il caso dell'Operazione Militare "Genesis" nel 1997, nella quale intere zone della regione di Urabà furono bombardate dalle forze ufficiali, seguiti a breve distanza dalle incursioni paramilitari. Oggi le terre delle comunità afrodiscendenti ed indigene che furono sfollate, sono state coperte dalla monocoltura della Palma Africana per la produzione di Agro-Combustibile, incentivata dal governo e da multinazoinali come Urapalma e Cenipalma.
− Le minaccie i massacri contro le comunità, cosi come l'uccisione di migliaia di sindacalisti, difensori dei diritti umani, attivisti sociali e di forze politiche alternative, rimangono nell'impunità, che ora trova supporto legale nella legge di "Justicia y Paz" per la fittizia smobilitazione dei gruppi paramilitari, i quali continuano ad operare con un altro nome, Aguilas Negras.

Affinchè il sacrificio della Comunità di Pace di San José de Apartadò sia simbolo e memoria del rispetto per la vita umana e della lotta all'impunità, il 21 febbraio 2008 alle ore 16:00 ci riuniremo davanti all'Ambasciata Colombiana per gridare insieme al popolo colombiano:
VERITÀ, GIUSTIZIA E RIPARAZIONE

Organizzano: Rete Italiana di solidarietà, Comitato Carlos Fonseca, Associaizone A SUD, Associazione el Vagon Libre, Cooperativa Salvador Allende

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