Rivolte,
demolizioni di statue, alti funzionari che sfidavano apertamente il
direttore generale della nazione..Alla fine degli anni '80, l'URSS
era una superpotenza in declino, con una leadership inetta, lacerata
da crescenti contraddizioni interne, che stava perdendo
disperatamente la gara con un'altra superpotenza molto più prospera.
Non sorprende che oggi molta gente in Russia si stia chiedendo se gli
Stati Uniti affronta lo stesso destino dell'URSS.
Non
è più una strana fantasia
Per
essere chiari, non credo che la disintegrazione degli Stati Uniti sia
imminente o probabile. Al contrario, l'America potrebbe emergere
dall'attuale crisi sotto forma di una nazione reinventata e
ringiovanita. Tuttavia, lo scenario dell'implosione degli Stati Uniti
ha ormai definitivamente lasciato il regno delle ipotesi lontane. Nel
2008, ho preso in giro uno scienziato politico russo, un ex analista
del KGB, che ha
profetizzato
una disintegrazione degli Stati Uniti in sei pezzi, a seguito di una
guerra civile scatenata da un'immigrazione, un declino economico e un
degrado morale. Nel 2016, quando Donald Trump si è trasferito alla
Casa Bianca, ho iniziato ad avere dubbi.
Nel
2020, l'idea di un crollo degli Stati Uniti non mi sembra più
inconcepibile. Oggi non sono gli specialisti russi, ma piuttosto gli
americani a prevedere
un crescendo del secessionismo negli Stati Uniti, perché "la
pandemia e le proteste hanno messo in evidenza le divisioni regionali
degli Stati Uniti". Alcuni arrivano persino a sostenere che il
sostegno al movimento di secessione statale dovrebbe portare a
"entità più felici e meno corrotte", confederate in una
versione nordamericana dell'UE.
L'idea
che gli Stati Uniti possano disintegrarsi non è solo una fissazione
di agenti pazzi dell'ex KGB o di accademici americani dissidenti. Nel
2010, il noto professore di Harvard Niall Fergusson pubblicò una
rubrica in Foreign Affairs,
in cui sosteneva che gli Stati Uniti potevano finire bruscamente come
regime unitario. Secondo Fergusson, "che si tratti di una
dittatura o di una democrazia, qualsiasi unità politica su larga
scala è un sistema complesso" che "tende a passare
improvvisamente dalla stabilità all' instabilità"
Coloro
che hanno vissuto gli tempi giorni dell'Unione Sovietica possono
testimoniarlo. Nel 1985, l'Unione Sovietica era una superpotenza
monolitica ma stagnante. Nella seconda metà degli anni '80, le
riforme avviate da Mikhail Gorbachev trasformarono rapidamente
l'Unione Sovietica, ma la maggior parte dei sovietici - così come
gli osservatori esterni - non immaginavano nemmeno un momento cosa
sarebbe seguito. Nel 1991, l'URSS non esisteva più.
Se
gli Stati Uniti cadranno, sarà diverso da qualsiasi cosa abbiamo
conosciuto
Certo,
gli Stati Uniti non sono gli stessi dell'Unione Sovietica. Se
l'America è condannata al collasso, lo farà a modo suo piuttosto
che ripetere lo scenario sovietico. Nel 2010, Fergusson ha
considerato gli squilibri finanziari e fiscali come il pericolo
principale per la sopravvivenza degli Stati Uniti. Nel 2020, questi
squilibri sono ulteriormente peggiorati, mettendo in
pericolo
lo status del dollaro USA come prima moneta di riserva nel mondo.
Tuttavia, il declino della redditività finanziaria degli Stati Uniti
è ora oscurato da problemi ancora più gravi, come la polarizzazione
politica interna e la crescente concorrenza della Cina.
Osserviamo
premendo il tasto della "modalita' rapida" fino al 2025.
Dopo un'altra elezione presidenziale profondamente conflittuale, gli
Stati Uniti sono in preda a massicci disordini esacerbati da
un'epidemia di Covid-24, una nuova fonte del coronavirus. La Cina, le
cui relazioni con gli Stati Uniti sono ora apertamente glaciali,
decide che questo è il momento giusto per colpire
Pechino
mette fine all'uso del dollaro USA, liberandosi delle attività
denominate in dollari e smette di usare la valuta nordamericana,
provocando cosi' il crollo del sistema finanziario statunitense.
(Come osservato
da un esperto cinese nel 2019, "anche se sembra inattaccabile,
il dollaro può essere molto più vulnerabile di quanto molti
sospettino... la sua fine potrebbe avvenire prima del previsto").
Alcuni mesi dopo, il Congresso proclama lo scioglimento degli Stati
Uniti e lo sostituisce con un Commonwealth flessibile degli Stati ex
uniti.. Questo è, ovviamente, uno scenario puramente immaginario. Ma
bisogna ammettere che i suoi elementi costitutivi, con la possibile
eccezione dell'ultimo, attualmente non sono più completamente
deliranti.
La
Russia non dovrebbe applaudire al crollo degli USA
Molti
russi (e non solo russi) guardano con gioia il caos che si
svilupperebbe in America, alcuni di loro attendono con impazienza il
crollo dell'Impero americano. Personalmente, non sono sicuro che la
disintegrazione degli Stati Uniti, qualora accadese, sarebbe positiva
per la Russia.
Da
un lato, gli Stati Uniti sono un male conosciuto. Non abbiamo nessuna
idea di chi o cosa lo sostituirà. È possibile che un mondo senza
gli Stati Uniti diventi, a lungo termine, un luogo più malsano.
Ancora una volta, il caso sovietico è istruttivo al riguardo. Come
ormai sappiamo, la scomparsa dell'URSS portò a un "momento
unipolare" trionfante, ma alla fine non apportò nulla agli
Stati Uniti. L'America ora deve affrontare un rivale geopolitico,
probabilmente anche più formidabile dell'ex Unione Sovietica.
Mi chiedo se ci sono persone a Washington che potrebbero segretamente desiderare, con il senno del poi, che l'Unione Sovietica fosse sopravvissuta. La sopravvivenza di un'Unione Sovietica non aggressiva e orientata alla conservazione dello status, avrebbe potuto essere un elemento cruciale in un equilibrio di potere globale benefico per gli Stati Uniti.
Mi chiedo se ci sono persone a Washington che potrebbero segretamente desiderare, con il senno del poi, che l'Unione Sovietica fosse sopravvissuta. La sopravvivenza di un'Unione Sovietica non aggressiva e orientata alla conservazione dello status, avrebbe potuto essere un elemento cruciale in un equilibrio di potere globale benefico per gli Stati Uniti.
D'altro
canto, il collasso della superpotenza preminente, che da tanto tempo
agisce da centro del sistema politico ed economico mondiale, potrebbe
avere effetti altamente destabilizzanti in tutto il mondo. Potrebbe
anche essere contagioso, innescando processi di frammentazione in
altri super-stati. La Russia, che è essa stessa un impero
multirazziale e multi-religioso, non ne è al riparo. È un'entità
piuttosto fragile che, negli ultimi cento anni, ha vissuto almeno due
volte una disintegrazione causata da disturbi interni.
Per
la Russia, il miglior risultato sarebbe che gli Stati Uniti
preservassero la propria unità, sebbene con più umiltà e meno
arroganza. Sfortunatamente, tale fine sembra essere la meno probabile
fra tutte le possibilità.
**Artyom
Lukin, professore associato di relazioni internazionali
alll’Universita' federale dell’Estromo-Oriente di Vladivostok, in
Russia.
Fonte :
Entelekheia
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