miércoles, 21 de febrero de 2018

Brasile: "Acquifero Guarany" in via di privatizzazione - Nestlè e Coca in agguato


L'immensa riserva sotterranea di acqua, celebre come "aquifero Guaranì", sta per essere privatizzata. La ragnatela tessuta da Nestlè e Cocacola, con una pazienza che non si cura di occultare finalità anti-umaniste, sta incorporando ai suoi bilanci un tesoro dell'intera umanità. Morte tua vita mia dicevano gli antichi,
oggi si declina "A voi la sete, a me il denaro". Ossia il potere di vita e di morte sugli umani e sulla natura. 

Il grande giacimento di acqua pura e cristallina, situato nel sottosuolo che si estende dal Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, è la seconda riserva conosciuta su scala planetaria. Le due multinazionali si sono riunite più volte con autorità governative regionali, principalmente con il presidente brasiliano non eletto Michel Temer. Costui è fautore della privatizzazione di tutto il privatizzabile e -se potesse- anche dell'aria per respirare. Oltre la piena disponibilità a consegnare l' "aquifero Guaranì" è trapelato che è pronto a firmare una concessione per 100 anni (un secolo!) alle due multinazionali private.

E' significativo che la prima riunione di Temer con Nestlè e Cocacola sia avvenuta un 25 gennaio, nello stesso giorno in cui iniziava il processo di destituzione mediatica-giudiziaria della presidente costituzionale Dilma Rousseff.
Secondo Central Politico sono stati concordati anche altri capitoli di questa odissea in cui quel che appartiene a una nazione e vari popoli finisce nel portafoglio borsistico di un pugno di accumulatori senza scrupoli.

E' una questione di una gravità che coinvolge il futuro non soltanto dei brasiliani, ma anche quello di chi vive in Argentina, Paraguay e Uruguay. E' a repentaglio il futuro e la salute collettiva di latitudini anche lontane dal Sudamerica. La vittoria legale delle forze liberiste in Argentina, l'ascesa di alti funzionari corrotti dopo il colpo di Stato in Paraguay e Brasile, ha spianato la strada agli avidi cantori dello "sviluppo". Soltanto in Uruguay i cittadini si sono espressi nelle urne sulla privatizzazione dell'acqua.


Nubi oscure si addensano sul futuro imminente, senza il protagonismo e l'iniziativa trasversale dal basso delle vittime designate. I più esposti al pericolo -per ora- sono quelli che vivono sul versante territoriale brasiliano o nei pressi della gran riserva idrica: Mato Grosso do Sul, Minas Gerais, Sao Paulo, Paranà, Stato di Goiàs, Santa Catarina e Rio Grande do Sul.



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