miércoles, 3 de octubre de 2012

Messico: Carlos Slim e Telmex inviano telefonate minatorie a migliaia di famiglie venezuelane

Alianza de Capriles con billonario Carlos Slim utiliza a Telmex para llamadas anti-chavistas a hogares venezolanos  aqui
Guerra sporca e psicoterrore elettorale - Jimmy Carter: "Sistema elettorale del Venezuela è il migliore del mondo" (qui)
Tito Pulsinelli - In questi ultimi giorni di campagna elettorale per le presidenziali, migliaia di  famiglie venezuelane vengono svegliate di soprassalto -tra le tre e le quattro del mattino- con telefonate in cui viene trasmesso un messaggio propagandistico con la voce registrata di Chávez. La
compagnia telefonica statale venezuelana (Cantv) ha reso noto di non aver effettuato chiamate massive di nessun genere, tantomeno con contenuto elettorale e -soprattutto- in quell'orario proibito per legge. Da cinque giorni, imperversa questa guerra sporca, e i venezuelani ricevono anche un altro tipo di messaggi. Falsi operatori, con marcato accento messicano, di una inesistente agenzia di sondaggi elettorali (Centro Intercontinental de Estudios para la Democracia), "informano" su di una imminente morte di Hugo Chávez e ventilano scenari di possibile guerra civile.

Dal Messico, i lavoratori del Sindacato dei Telefonisti hanno denunciato l'alleanza dell' industria telefonica Telmex con il candidato oppositore Capriles Radonski. Le chiamate seriali, registrate e no, sono lanciate dalla struttura tecnologica di Telmex a Città del Messico. Carlos Slim, il plurimiliardario messicano, padrone delle televisioni di vari Paesi, di Movistar, Telefonica ecc, sta cercando di mettere le mani sulla telefonia del Venezuela. Per questo ha stretto un'alleanza a prova di fuoco con il fondomonetarista Capriles. Slim non riuscì a far man bassa di Cantv a causa della nazionalizzazione del governo di Chávez. Ora è un'impresa ancor più appetibile, che stuzzica l'appetito del pescecane, che conta anche con un proprio satellite di comunicazione. Capriles nella foga "privatizzatrice" l'ha promessa al magnate messicano.



La guerra sporca nelle elezioni moderne prende sempre più la piega del psicoterrore ed è senza esclusione di colpi, soprattutto quando si tratta di spazzar via quei governi non proni all'ortodossia liberista. O che hanno messo distanza con i dogmi globalisti imposti dal FMI e BM. Del resto, nel caso della Grecia abbiamo visto l'aperta ed attiva partecipazione dell'ineffabile Merkel e altri leader europei nella campagna elettorale, per pilotare gli elettori verso soluzioni compatibili con gli interessi della nuova elite golpista dominante.

L'altro braccio armato è quello dei grandi quotidiani europei, già scesi nell'arena per sostenere la candidatura del sionista Capriles. L'ABC di Madrid, alle tre del pomeriggio di domenica prossima, quando i seggi non sono ancora chiusi, lancerà al mondo la notizia sulla smaccata "frode elettorale in corso" in Venezuela. Sarà il segnale per spingere il settore ultraradicale dell'opposizione ad atti di insubordinazione violenta, guarimbas, teppismo urbano ecc. Materia prima indispensabile per incrementare la stanca e ripetitiva narrazione contro la dittatura di Chávez, messa in scena negli ultimi 14 anni. Peccato che Jimmy Carter -non Fidel Castro- abbia dichiarato che "....il sistema elettorale del Venezuela è il migliore del mondo".

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