Perde il "cavallo di Troia", si impone il partito della sovranità nazionale e popolare
Coriolanis - Oggi in Venezuela si sono registrati due eventi elettorali, con modalitá differenti e finalitá contrapposte. Quello denominato "plebiscito" é un evento di attivismo politico, autorganizzato, in cui una parte del contenitore delle opposizioni, conosciuto come MUD, ha consultato la propria base militante. Senza controlli. Solo quelli della sua direzione politica che l'ha frettolosamente organizzato. Per intenderci: qualcosa di analogo a quelle "primarie" dei partiti italiani
che poi vengono smentiti dal voto reale.
L'altra votazione, denominata "prova elettorale", organizzata dal potere elettorale che -com'é consuetudine da 19 anni- lo programma per far acquisire agli elettori la dimestichezza necessaria con il sistema di votazione, interamente informatizzato e digitalizzato. Ció é avvenuto sulla base del registro elettorale vigente, aggiornato. Organizzato dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) che é un potere istituzionale autonomo. In altre parole, oggi era la prova generale organizzativa per il referendum sulla Constituente, che servirá a designare coloro che modificheranno la Costituzione.
Da un lato, quindi, una manifestazione di tipo politico, "fatta in casa", senza controllo legale, quindi di tipo "interno" alla militanza; e dall'altro -come da praxis- l'attivitá prevista dalla legge prima di ogni referendum, organizzata dal potere elettorale.
Qual'é il problema? Il "plebiscito" é l'arma dei faziosi che -pur convinta di essere iper-maggioranza- evita le regole del gioco elettorale, e confeziona una consultazione "pret-a-porter", per poter insistere nella strategia del caos ed ingannare "la mediatica" internazionale.
L'argomento che il potere elettorale (CNE) é un docile ingranaggio della "dittatura di Maduro" è privo di ogni fondamento. Era "corrotto" o autonomo il CNE quando sancí che l'opposizione aveva conquistato la maggioranza dei deputati? Il CNE é degno -o no- di fiducia quando decreta la vittoria dei Governatori e sindaci dell'opposizione? Riconoscere che tutto é perfetto solo quando si vince, oltre che arroganza, é una prova di cretinismo politico, controproducente a lungo termine.
Definitivamente, é piú facile ingannare "la mediatica" internazionale che il popolo venezuelano, che oggi si é maggioritariamente manifestato contro chi invoca invasioni, interferenze straniere o applaude il boycot finanziario e commerciale. Ancora a tarda notte, c'era gente in coda per dire no a quelli che negli ultimi due mesi hanno seminato odio, discordia, moltiplicato scontri, lutti, attacchi violenti contro istituzioni e proprietà pubbliche, commercianti e la piccola proprietá privata. No a chi disprezza e detesta il settore popolare e i salariati e vorrebbe sprofondarli nelle tenebre del secolo XVIII. No ai proprietari dei media che -seppure potenti- non sono in grado di sostituirsi o surrogare la forza sociale realmente esistente.
Il partito del "tanto peggio tanto meglio" ha messo a nudo l'essenza di ultradestra globalista che difende solo grandi monopoli privati (Polar), banche e gruppi finanziari (preferibilmente stranieri). Fino all'imprudenza, o impudenza, di clamare per l'intervento militare degli USA e NATO, a cui svenderebbero tutto -persino l'integrità territoriale- a cambio di concessioni per il 5% della popolazione.
Sui risultati di questa giornata elettorale ci sarà il solito balletto delle cifre e percentuali. Il quotidiano El paìs di Madrid, avanguardia dei falsari di lingua spagnola, ha già utilizzato una fotografia dei sostenitori della Costituente, per affermare l'esatto contrario (vedi qui). Altri ricorrerenno ai trucchi dei giocolieri o alla prestidigitazione per adulterare la realtá.
Due sono i dati incontrovertibili:
* non sono riusciti a terrorizzare il "chavismo", si delinea l'inizio di uno sfaldamento tra opposizione moderata e quella avventurista.
*la forza decisiva per il futuro del Venezuela non sta a Washington, Madrid o Bruxelles: è la coesione del suo popolo, la sua lucidità politica. Oggi più che mai convinto che senza sovranità nazionale, non c'è sovranità popolare. Senza di queste, non è possibile nessuna avanzata delle classi subordinate.
La rivoluzione bolivariana ha ancora molta vita davanti perché troppi sono gli errori e il cinismo dei suoi nemici, interni ed esterni. Perderá i suoi soldi chi continuerá a scommettere sul cavallo sbagliato. perchè è un cavallo di Troia. I venezuelani nutrono solo esecrazione, e un veto etico assoluto contro i violenti, oggi ridotti apertamente a "quinta colonna".
MEDIATICA INTERNAZIONALE INFORMÓ UNICAMENTE SUL "PLEBISCITO"
OCCULTÓ COMPLETAMENTE QUESTE FOTO SULLA "COSTITUENTE".
ECCOLE
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