Scandaloso e vergognoso è veramente dire poco!!!
La scelta della data del 13 aprile, per il voto in alternativa a quella del 6 di aprile può apparire casuale ma non lo è affatto: votando il 6 aprile, infatti, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione, votando invece come stabilito dal Consiglio dei Ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione.
''E poi parlano di voler fare l'election day per ridurre i costi della> politica - ironizza - Ben altri saranno i costi di queste pensioni, non solo in meri termini quantitativi, ma anche per il messaggio dato al Paese, perchè questo è il tipico esempio di come fatta la legge viene subito trovato l'inganno''.> >
MORALE DELLA FAVOLA 300.000.000 -sì avete letto bene- TRECENTOMILIONI, chiaramente di €uro, DI COSTI PER QUESTA GENTE, CHE DOPO POCHISSIMI MESI SENZA FAR NULLA HANNO GIA' LA PENSIONE ED E' DI PLATINO (ALLA FACCIA DEI PENSIONATI CHE DOPO UNA VITA DI LAVORO PER MANGIARE RACCATTANO LA VERDURA RIMASTA A TERRA NEI MERCATII.
I tg corrotti E PREZZOLATI NON LO DICONO, I GIORNALI NEMMENO, SOLO INTERNET PERMETTE DI CONOSCERE QUESTA SCHIFEZZA
3 comentarios:
Scusate ma chi ha inserito questo post? ci sono dei dati che provino quanto affermato??
Sparando a zero così sicuramente si ottiene l'effetto di indignare il lettore, ma ci si espone molto ad un probabile sbugiardamento...
Logicamente non è stato nessun organismo ufficiale, perchè sono legati da una ovvia omertà.
E' una annotazione proveniente da varie persone, giustamente indignate contro questo super-pizzo...
Se non fosse vero, siamo pronti a rettificare...però finora non è giunta nessuna smentita.
Una nota congiunta dei collegi dei questori di Senato e Camera, smentiscono la questione della pensione dei parlamentari e la data delle elezioni.
Il comunicato dice:
"Si ricorda che il requisito minimo di 2 anni e 6 mesi di effettivo mandato, richiesto dalla normativa vigente, sarebbe stato conseguito dai parlamentari alla prima legislatura il 27 ottobre 2008. Pertanto tali parlamentari, se non saranno rieletti, non potranno maturare il diritto all’assegno vitalizio.
Si rammenta infine che, a partire dalla prossima legislatura, il diritto all’assegno vitalizio - conclude la nota - si conseguirà dopo 5 anni di effettivo mandato, in conseguenza della riforma approvata dagli uffici di presidenza delle due Camere il 23 luglio 2007".
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