lunes, 22 de septiembre de 2008

Haiti: Ancora isolata, senza elicotteri



Dopo 17 giorni dalle inondazioni e gli straripamenti che hanno distrutto case, raccolti, strade e ponti, le acque non si sono ancora ritirate. Ricoprono il suolo urbano e le campagne. La popolazione di Haiti non ha potuto far ritorno nelle case che hanno resistito alla violenza dei venti e delle correnti.
Dei 15 milioni di dollari che erano stati richiesti come misura immediata, la agenzia dell-ONU rende noto che è pervenuto a malapena 1 milione. E persistono i gravi problemi per la distribuzione, vista la mancanza di mezzi di traporto: elicotteri, camion e furgoni. La protezione civile del Venezuela è attiva con mezzi propri, ma il contingente è ancora limitato.


Il deputato di Pétion Ville, Steven Benoit, ha deplorato il fatto che il governo di Haiti non abbia fatto nulla per recuperare uno dei tre elicotteri dei quali disponeva lo Stato durante la Presidenza di Aristide.

Nel 2004, durante il regime “ad interim”, un pilota dell’esercito degli Stati Uniti aveva sottratto l’elicottero, che si trovava nella pista dell’aeroporto, mentre gli altri due attualmente sono fuori uso.

Secondo il deputato è “anormale” che lo Stato non abbia intrapreso alcuna azione per recuperare il mezzo, visto che il Paese ha una grande necessità di elicotteri per raggiungere le vittime degli uragani, isolate a causa dell’impossibilità di percorrere strade e ponti.
E’ ben difficile pensare che un pilota dell’esercito abbia deciso autonomamente di appropriarsi di un elicottero. Si tratta in realtà del furto di un mezzo indispensabile, effettuato dagli Stati Uniti.

A distanza di ormai due settimane dal disastro provocato da Hanna e poi da Ike vi sono zone, soprattutto nell’Artibonite, ancora isolate, dove non è arrivato alcun soccorso per la mancanza di mezzi, mentre nulla si sa di cosa sia successo a chi ci vive o ci viveva.

Nel 2004, durante i giorni in cui si è consumato il colpo di stato, i cosiddetti “ribelli” avevano distrutto i mezzi in dotazione ed avevano ucciso, o costretto alla fuga, i circa 10.000 membri, ben addestrati, della protezione civile. Il primo risultato sono state le circa 2.800 vittime, solo a Gonaives, dell’uragano Jeanne: nessuno era stato avvisato.

Adesso vi è nuovamente un’ embrione di Protezione Civile, ma priva di mezzi, nulla di paragonabile agli anni che hanno preceduto il golpe.


1 comentario:

Giuseppe dijo...

A parte voi e La Patria Grande, in cui ho trovato questo articolo, nessuno parla di Haiti! Vergogna vergogna vergogna

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