viernes, 3 de julio de 2009

Obama ha il controllo di tutto l'apparato?

"Nessuno puo' stare al di sopra della Legge", ripeto: della mia "legge"

Tito Pulsinelli
Tutti gli ambasciatori dell'America latina e quelli dell'Unione Europea hanno lasciato la capitale dell'Honduras e sono rientrati nei rispettivi Paesi. Tutti, meno uno: quello degli Stati Uniti. Perche? Questa stranezza si aggiunge ad una serie di dichiarazaoni contraddittorie dei vari portavoce di Washington. Il dipartimento di Stato e il Pentagono non parlano il medesimo linguaggio.

Ha richiamato l'attenzione che gli Stati Uniti abbiano detto in modo esplicito che Zelaya e' il Presidente costituzionale dell'Honduras solo dopo che i Paesi dell'ALBA, OEA, Gruppo di Rio, Caricom, i centromericani del SICA, Mercosur ecc avevano stabilito con chiarezza che non avrebbero mantenuto nessun tipo di relazione con i golpisti.

Immediatamente, però, altri portavoce di Washington si affrettarono a specificare che i legami economici e i programmi militari continuavano, senza alterazioni.
La dichiarazione di Obama -durante l'incontro con il presidente colombiano Uribe- ha chiarito alcuni degli equivoci. Non ha cancellato, pero', il sentore nella politica estera -perlomeno verso l'America latina- ci sono due linee diverse. Ci si chiede se Obama controlla pienamente l'apparato istituzionale da cui dipendono il Pentagono e la CIA.

E' noto che Obama ha dovuto accettare e confermare nel suo incarico il ministro della Difesa di George W. Bush. Non e' una cosa di poco conto. E' l'uomo del fallito espansionismo militare in Mesopotamia e della guerra al terrorismo, ha la fiducia della poderosa industria militare.
Obama, inoltre, ha fatto approvare dal Congresso un bilancio per le spese militari da capogiro, nientaffatto ridimensionato come imporrebbe la severita' della crisi e le promesse elettorali.

Il nuovo ministro della difesa dei golpsisti di Tegucigalpa -mister Joya- appartiene al clan di Negroponte, Otto Reich, dell'Iran-contras e dell'utilizzazione del territorio dell'Honduras come base di sostegno alla guerra contro il sandinismo.
Mister Joya ricorda i tempi degli squadroni della morte, dei desaparecidos e delle torture. E' una reliquia scongelata di non lontani tempi bui e sinistri, che non lascia dubbi sulle intenzioni dei golpisti e dei loro mandanti, interni ed esterni

Di fronte a questo quadro, risulta, poco comprensibile l'estrema cautela di Washington e la dissonante e divergente ridda di dichiarazioni dei vari portavoce ufficiali. Durante il vertice continentale di Trinidad e Tobago, Obama chiese fiducia ed aprì alcuni spiragli di cambiamento. Invoco' comprensione e suggerì di "dimenticare il passato".

Il golpismo redivivo ripropone in modo virulento un passato che non e' possibile dimenticare, e che non è salutare dimenticare. E' la prova di fuoco per Obama, qui si gioca il futuro delle relazioni con il resto dele Americhe, perchè verranno a galla -disvelati- quali sono realmente i suoi margini di manovra per mettere sotto controllo quelle parti della istuzionalita' interna che gli sfuggono o gli resistono.

La nuova America latina non e' piu' disponibile a "scordare il passato", e men che meno a subire ancora un "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto".

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