lunes, 31 de enero de 2011

Se cade Mubarak, addio gas per Israele?

SE CADE MUBARAK METTE A RISCHIO LE FORNITURE DI GAS D’ISRAELE[1]
Egitto fornisce circa il 40% del consumo di gas di Israele.
Le ipotesi su un possibile cambio di regime in Egitto hanno estremamente preoccupato Israele per le sue forniture di gas, che potrebbero essere interrotte in caso di rivoluzione nel paese nordafricano.
Secondo un articolo pubblicato dal quotidiano israeliano Yediot Achronot, una rivoluzione islamica in Egitto creerebbe in Israele una baraonda economica.
L’articolo dice che la recente rivolta in Egitto non ha ancora colpito le forniture di gas a Israele e si ritiene che anche un nuovo regime laico non danneggerebbe le importazioni di gas.
Ma nel caso di una rivoluzione islamica che condurrebbe all’interruzione delle forniture, le riserve di gas di Israele durerebbero solo fino al 2012.

Israele si sta preparando alle indisponibilità di gas, mentre in Egitto continuano le proteste contro il trentennale dominio del Presidente Hosni Mubarak. La linea del gas egiziano-israeliana passa attraverso il nord del Sinai, dove stanno avendo luogo le proteste di massa contro Mubarak. L’Egitto fornisce circa il 40% del consumo di gas di Israele.

Se le forniture di gas cessano, il mercato israeliano dovrà funzionare senza gas naturale per circa un anno fino a quando inizieranno le trivellazioni del Tamar nel 2014.
Israele prevede di trivellare per il gas nel giacimento di gas del Tamar, che è stato scoperto nel Mediterraneo nel 2009.
Il giacimento di gas, tuttavia, è fonte di controversia tra Israele e il Libano, poiché Beirut sostiene che il giacimento si estende nel suo territorio. 

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