sábado, 19 de febrero de 2011

Due fregate iraniane nel canale di Suez

Per la prima volta dal 1979 - Riaperto il valico di Rafà con Gaza - 
TP
Le autorità egiziane hanno dato l'assenso al transito di due fregate della marina militare dell'Iran nel canale di Suez, in rotta verso la Siria.  Dopo il silenzio iniziale in risposta a pressioni diplomatiche provenienti dall'estero, la giunta militare attualmente in carica ha risposto affermativamente alla richiesta iraniana. Da Tel Aviv hanno immediatemente detto che si tratta di una "provocazione".
Con questa decisione, per la prima volta -dal1979- il Meditterraneo sarà solcato dalla flotta militare iraniana, che visiterà il suo nuovo alleato siriano. Proprio all'indomani della visita a Teheran del presidente e del ministro degli esteri della Turchia, con cui sono stati riconfermati e rinsaldati i legami con Ankara.
 Con il nuovo scenario geopolitico apertosi con le grandi ribellioni in Tunisia e in Egitto, assume sempre più rilevanza la portata del triangolo operativo tra l'Iran, la Siria e la Turchia, che ha sottratto grandi spazi ad Israele, relegandolo all'angolo. Completa il quadro la sommossa in atto nell'emirato di Bahren, notevole piazza finanziaria, sede della V Flotta degli Stati Uniti incaricata della vigilanza delle vitali rotte petrolifere del mar Rosso, e punto logistico  avanzato per le truppe d'invasione in Afganistan.

La superficiale lettura della ribellione egiziana, e lo sbarazzino tentativo di ridurla a un golpe telediretto magistralmente dal Pentagono, è una semplificazione che comincia ad essere messa in questione dai fatti. Ridurre le forze armate solo al gruppo di generali corrotti addestrati nelle accademie USA, è una singolare miopia con cui si resiste a focalizzare quel che non è gradito al latifondo mediatico. 


Una miopia che ignora la funzione e il ruolo politico dei colonnelli e dei sottufficiali, oltre al nuovo panorama multipolare regionale che hanno cominciato a percepire, in cui cercheranno di posizionare il nuovo Egitto. Il parallelo oscuramento dell'ondata di scioperi che scuote quotidianamente l'interna geografia egiziana e tunisina, risponde alla volontà di cancellare la componente sociale presente nel sommovimento in atto, e l'attacco portato al modello economico che ha prostrato le maggioranze, e che ha fatto prosperare solo una minoranza troppo ristretta. 


L'uscita forzata dalla scena "dell'uomo-dell'Occidente" è il primo capitolo di una narrazione collettiva tutta da scrivere, che segna una rottura ed apre contemporaneamente un nuovo ciclo, che gli occidentali cercano di esorcizzare con grande irresponsabilità. Il manipolo di noti generali da sempre sul loro libro-paga, saranno sufficienti ad arginare o congelare l'evoluzione degli avvenimenti? La reiterata contrapposizione fittizia tra islamismo o occidentalismo si rivela superata, e si aprono spiragli su altre prospettive. E la Turchia ha molte cose da dire e da fare in questo teatro d'operazione.


Si tratta di un ciclo, paragonabile in un certo modo al processo scaturito dopo il caracazo nel 1989 in Venezuela, e l'arrivo al potere politico -un decennio dopo- di nuove forze che hanno sensibilmente ridotto il potere delle oligarchie storiche sudamericane e del FMI, messo fine alla dottrina Monroe e alla sudditanza integrale agli Stati Uniti.

2 comentarios:

Avenarius dijo...

Chissà quanti secoli dovranno passare perché anche l'Europa si svegli ed esca dalla totale sudditanza agli usraeliani.

Anónimo dijo...

il problema ora è che l'Europa non ha ben chiaro cosa sta per succedere. sono tutti troppo impegnati a tenersi strette le poltrone, i soldi e a sparare vaccate a destra e a sinistra. Nessuno sta guardando cosa sta facendo l'iran o la siria. sono tutti concentrati su tripoli, su berlusconi e su assange e sul gossip e stanno apertamente ignorando la situazione che si sta creando ora in Medio Oriente: se Israele non si è fatta scrupoli a sparare sulle navi della pace, di certo se ne farà di meno a sparare due missili sulle navi iraniane. certo l'iran provoca e se israele spara passerebbe nel torto, ma nessuno degli stati occidentali si metterebbe certamente contro israele.
e se israle spara, il Medio Oriente salta per aria. e l'europa non è esattamente dall'altra parte del mondo.
Sta andando tutto a puttane....mio dio...come si è potuti arrivare a questo punto?
Art

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