dal 2013, tagli automatici del bilancio, la metà colpirà il Pentagono
La supercommissione anti deficit ha fallito: un accordo bipartisan sui tagli alla spesa per 1.200 miliardi di dollari non è stato raggiunto. "Non siamo nella situazione della scorsa estate: non c'è alcun default imminente" ha detto il presidente Barack Obama, ricordando però che il deficit va ridotto quanto prima. L'inquilino della Casa Bianca ha attaccato i repubblicani accusandoli di ostacolare l'intesa, e ha minacciato il veto su ogni tentativo di bloccare l'entrata in vigore dei tagli automatici alla spesa. Nonostante la mancata intesa, il rating americano resta invariato per per S&P e per Moody's, che
confermano i loro giudizi. Tuttavia, le indiscrezioni sull'imminente fallimento della supercommissione hanno affondato Wall Street. L'annuncio ufficiale è arrivato dopo la chiusura dei mercati, affidato a un comunicato nel quale i due co-presidenti hanno dichiarato: "Dopo mesi di duro lavoro, siamo giunti alla conclusione che non è possibile raggiunge un accordo bipartisan". E soprattutto, affermando che opporrà il proprio veto a ogni sforzo di bloccare l'entrata in vigore dei tagli automatici previsti dal 2013, la metà dei quali colpirà il Pentagono. Il deficit va ridotto "e in un modo o nell'altro lo ridurremo di 2.200 miliardi di dollari"...
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