Due giorni fa, Maria Corina era a Madrid, prima
tappa europea del tour estivo, ospite della fondazione (FAES)
dell’ex capo del governo, il nostalgico coloniale José Maria Aznar. Propaganda,
fare cassa, oliare la macchina del piagnisteo mediatico in vista delle
elezioni presidenziali del 7 ottobre. Hanno di fronte la realtà di un Chávez
che non è stato stroncato dal cancro come pronosticarono a voce alta, e li
guarda dall’alto d'un vantaggio da capogiro: +20%. Sono sondaggi, interni ed
internazionali, convalidati anche da quelle agenzie a cui l’opposizione
affidava le proprie ricerche fino all’anno scorso.
La breccia è incolmabile, pertanto ripiegano
sulla delegittimazione preventiva del processo elettorale, ancor prima di
votare, quando mancano tre mesi (sic). Insomma, se perdo è perchè
l’arbitro è cornuto. Non perchè sono brocco e screditato. A tal fine, l’agenda
politica impone di stringere le fila con la sponda reazionaria europea, per
ammaestrarla preventivamente. Il leit motiv prossimo venturo, sarà un polifonico
crescendo di intimazioni ed accuse preventive alla correttezza e trasparenza
delle elezioni venezuelane. La volenterosa Hillary Clinton ha già cominciato. Finora, gli emuli di Maria Corina hanno
riconosciuto la validità solo delle votazioni regionali, in cui riesono a conquistare qualche governo locale. Valide queste, viziate tutte le altre. Il voto non è truccato solo quando vincono gli amici di Maria Corina, di Hillary e dell'indotto internazionale mediatico e "oennegista".
Nella tappa madrilegna del tour estivo, Maria
Corina ha ribadito le solite litanie del rosario liberista: strali contro la
legge antimonopolio; veleno contro quella che controlla i prezzi dei beni
primari e la speculazione; peste e corna contro la legge che ha tolto –dietro indennizzo- le terre incolte ai latifondisti che non vi producevano nulla. Ha
persino chiosato che dove le autorità “comanda obbedendo” a chi le ha elette, sarebbe una società di schiavi
(sic). Stavolta ha aggiunto un’accusa inedita e raccapricciante, udite:
“nei posti di blocco lungo le strade, trovo bambine di 10 o 11 anni che
apparentemente vendono caffè ai camionisti, ma sappiamo che vendono altri
servizi e stanno in un programma del governo che -in teoria- le protegge…” (sic)
Maria Corina ha trovato finalmente una
calunnia nuova e creativa: Stato-magnaccia! Dopo lo Stato-canaglia c'è l'approdo a una maldestra tipificazione cara a Playboy. Il governo organizza la prostituzione
infantile! Facile epater les
reactionaires di Madrid. Saprà
ribadire l'infame sozzura anche in Venezuela? La sua candida bocca saprà trattenere l'ulteriore fuoruscita di liquame?
2 comentarios:
sarebbe da riderci, non fosse tutto vero
Ma il magnaccia e la sua signorina sono quelli della foto?
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