Festa nella capitale venezuelana
Alle 2,30 del mattino di lunedi 18 febbraio, è tornato il Presidente Chávez. "Siamo di nuovo nella patria venezuelana. Grazie Dio mio, grazie popolo venezuelano. Qui terminerò la terapia" ha scritto su Twuiter. Ha scritto successicamente altri due messaggi. Nel primo ringrazia Cuba per l'attenzione senza cura prodigata in suo favore; nell'altro dice: "Grazie
Venezuela per tanto amore. Continuo a sostenermi in Cristo e nella fiducia nei medici ed infermieri. Vivremo e vinceremo!".
Chávez è ricoverato attualmente nell'Ospedale Militare di Caracas. La notizia si è diffusa come un fulmine a ciel sereno, cogliendo totalmente in contropiede quei settori e personalità che ritenevano impossibile un epilogo di questo tipo. Sono senza parole quei politici ed operatori del'informazione -si pensi all'ignobile El País di Madrid- che per ragioni di destabilizzazione hanno annunciato e scritto più volte sul decesso del presidente sudamericano.
In queste ore, Caracas è teatro di giubilo ed animate espressioni festive dei seguitori che celebrano il sorprendente ritorno di Chávez. Un'allegria sconfinata è manifestata con contagioso entusiasmo "Chávez é vivo e lotta insieme a noi!"
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