pubblicamente riconosciuto. E' dominuito, in questo modo, lo spazio dei narcos e dell'economia criminale nel paese sudamericano.
Del resto è sufficiente ricordare come nel passato si parlava molto -e a sporoposito. di questo problema, e si metteva sotto accusa la popolazione indigena e l'usanza terapeutica millenaria della foglia di coca. La DEA aveva criminalizzato la foglia, non i laboratori di raffinazione e produzione della cocaina. Senza la DEA si è passati dai 31 mila ettari di coltivazioni di foglie di coca alle 20 mila attuali. Si tratta del livello più basso dall'ultimo censimento iniziato nel 2003.
Il presidente Evo Morales ha più volte ribadito che gli USA usano l'arma della droga come uno strumento offensivo della geopolitica, arrivando all'assurdo di mettere sotto accusa sempre e solo quei Paesi guidati da governi sgraditi a Washington. Oltre la Bolivia, l'altro bersaglio preferito è il Venezuela che abbatte tutti i velivoli di AirNarcos che sorvolano il suo territorio.
Però è emblematco Il silenzio totale della DEA sulla Colombia. Nonostante 7 basi militari USA e i robusti aiuti finanziari al governo di Bogotà, non diminuisce la produzione nè i volumi di coca esportati verso gli USA. La criminalizzazione permanente dei Paesi situati lungo le rotte di transito serve a camuffare un dato assai concreto. La stretta alleanza del primo produttore mondiale e del primo consumatore mondiale, cioè della Colombia e degli USA. I narco-capitali sporchi devono necessariamente puntellare il dollaro, confluendo nel sistema bancario a stelle strisciato.
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