lunes, 2 de enero de 2017

Gianfranco Sanguinetti: De Omnibus Dubitandum Est

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Intervista a Gianfranco Sanguinetti della rivista "Literarni Noviny" di Praga

1) Come decidere quale mezzo di comunicazione è affidabile? C'è qualche regola dettata dal buon senso per farlo?

Religione e politica si appoggiano entrambe sulla credulità delle persone, e la credulità si basa sull'ignoranza. Si rende pertanto necessario costruire l'ignoranza della gente, per poter poi costruire sulla credulità. Poi, con la
credulità si può far tutto.

Allo stesso modo in cui avveniva con il sermone del prete, la stampa ufficiale, e con essa la TV, partecipano con successo alla fabbricazione dell'ignoranza informata. Ma, nell'epoca dell'informazione, paradossalmente, la gente non sa niente: esiste soltanto quello di cui si parla; ciò di cui non si parla, non esiste, scompare. La gente non sa neppure ciò che mangia né ciò che beve, né quanto sia il tasso di erbicida glisofato (Roundup) cancerogeno della Monsanto presente nel loro corpo, dal momento che non viene loro comunicato con esattezza [*1].

Allo stesso modo in cui ci si nutre di veleni, senza saperlo, ci si nutre della stampa avvelenata. Il filosofo Seneca, il quale, in quanto consigliere dell'imperatore Nerone, aveva imparato a conoscere i popoli, diceva "Unusquisque mavult credere quam iudicare": "Ciascuno preferisce credere che giudicare". E' su questa debolezza umana che si costruisce la credulità.

Un altro filosofo, Hegel, diceva che "la lettura del gazzettino è la preghiera mattutina dell'uomo moderno". Naturalmente, con questo sottintendeva che per pregare bisogna credere. Ma aggiungeva anche che "nell'opinione pubblica c'è tutto il falso e tutto il vero: trovare il vero è opera del grande uomo" [*2].
Oggi l'opinione pubblica è rappresentata da Internet - dove c'è tutto il vero e tutto il falso - e non dalla stampa ufficiale, dove si trova solamente un narrazione amputata e disposta in modo da intossicare le persone cui è diretta. E' su Internet che il buon senso deve distinguere il vero dal falso.

Il buon senso aiuta, ma non basta. La ricerca della realtà delle cose è diventata, come nelle scienze fisiche, un lavoro scientifico, in quanto la realtà è un segreto nascosto talmente bene che non basta guardarla per vederla. E normalmente le persone non hanno né il tempo né la possibilità di fare tali ricerche. Il virus Zika, o il virus dell'influenza aviaria o quello dei suini, oppure Ebola, sono degli affari torbidi del valore di molti miliardi di dollari l'anno, non solo per la Big Pharma, ma anche per la stampa ufficiale, che ha il compito di fare terrorismo dell'informazione in tutti i paesi.

 Già nel 2005, il presidente Bush aveva destinato 7,1 miliardi di dollari alla prevenzione delle pandemie [*3]. Dopo questa pioggia di soldi, è chiaro che i virus arrivano. Ci si chiede se questo denaro sia stato utilizzato per prevenire le epidemie o, al contrario, per diffonderle. Nel 2009, alcuni scienziati cechi hanno scoperto che l'americana Baxter aveva deliberatamente mescolato nei suoi vaccini contro l'nfluenza H3N2 il pericoloso virus dell'influenza aviaria H5N1, per diffonderla in Ucraina. Fortunatamente, la cosa venne denunciata da un giornale ceco.

 Per una volta, ma eccezioalmente, il disastro mondiale venne evitato grazie ad un giornalista onesto. Ma lo scandalo venne completamente insabbiato dalla stampa ufficiale internazionale [*4]. Prima di accettare un vaccino per la popolazione, dovrebbero essere pubblicamente vaccinati tutti i manager e gli scienziati che lo hanno preparato: ecco una legge da adottare d'urgenza.

Per non parlare del grande business del terrorismo propriamente detto. Come potrebbe resistere alla tentazione la stampa ufficiale? Infatti, non resiste mai, dal momento che fa parte dell'operazione. Vive di questo.
L'unica buona regola è quella di dubitare di tutto quello che la grande stampa ci racconta (De omnibus dubitandum est); di diffidare delle notizie troppo ripetute e che forniscono troppi dettagli; di non prendere mai per vero ciò che è soltanto verosimile; di leggere tutte quelle piccole notizie pressoché nascoste.

2) Come descriverebbe gli attuali media ufficiali?

La stampa ufficiale è un potere economico, politico e militare, un territorio sorvegliato dove è vietato l'accesso ad ogni libertà di espressione. Peggio ancora: non c'è nemmeno libertà di intepretazione da parte del lettore, in quanto ciascuna notizia contiene già l'algoritmo per la sua lettura "corretta". Le notizie vengono fabbricate secondo la reazione pavloviana che si vuole ottenere. E la si ottiene. Paradossalmente, sono i giornalisti coloro ai quali, da un lato, viene completamente negata l libertà d'espressione, e dall'altro, a forza di non conoscerla, finiscono per non amarla. In ogni caso, devono sorvegliare spietatamente sé stessi e fare un esercizio di rigorosa e costante auto-censura.

Un articolo che sveli determinate cose può procurare danni per miliardi a questa o a quell'altra impresa, oppure la caduta di un governo; quindi per i giornalisti ne va del loro lavoro, della loro carriera e talvolta della loro vita. Dall'oligarchia proprietaria del giornale viene loro proibito perfino di evocare certi argomenti: sollevare dubbi o critiche sulla versione ufficiale è molto pericoloso, e lo sanno bene.

Per ricordarglielo, di tanto in tanto se ne punisce severamente qualcuno, al fine di educare tutti gli altri. Sono le prime vittime della non-libertà di espressione, e lo sanno bene, ma allo stesso tempo sembrerebbe che la maggior parte dei giornalisti non abbia niente da esprimere, né da contestare, riguardo questa scandalosa realtà. Fra di loro, le persone coraggiose sono molto rare. Allo stesso tempo, i giornalisti sono essenziali per poter scatenare una guerra, o per nasconderla: perciò sono indispensabili per qualsiasi potere.

La realtà non è più un semplice oggetto di informazione ma subisce un trattamento nella "comunicazione", e la "comunicazione" ha le sue ferree regole, è una specialità da spin doctor, il cui fine è quello di confezionarla e gestirla per condizionare determinate reazioni psicologiche pavloviane da parte del pubblico e creare in tal modo un consenso favorevole alle scelte del potere politico ed economico. Poiché viviamo in una "società dello spettacolo", assai spesso le notizie vengono create e messe in scena per mezzo della foto e del film, come i cadaveri di Timosoara tirati fuori dall'obitorio per essere fotografati, o i manifestanti di Maidan, o le esecuzioni dello Stato islamico. Lo stesso Stato islamico è un prodotto della "comunicazione".

Ron Suskind, che dal 1993 al 2000 è stato editorialista del Wall Street Journal, e a partire dal 2000 autore di diverse inchieste sulla comunicazione della Casa Bianca, ha riferito che, un anno dopo l'11 settembre, Karl Rove, spin doctor di George W. Bush per i suoi due mandati, aveva detto: "Siamo un impero, attualmente, e quando agiamo, creiamo la nostra realtà. E mentre voi studiate questa realtà, giudiziosamente, come più vi piace, noi agiamo nuovamente e creiamo altre nuove realtà, che potete studiare a loro volta, ed è così che le cose accadono. Siamo gli attori della storia (...). E a voi, a voi tutti, non rimane altro che studiare ciò che noi facciamo" [*5].

Quindi, a partire dall'11 settembre, in America è stata perfezionata una strategia che Ira Chernus, professor all'Università del Colorado, definisce come "strategia di Sherazade": "Quando la politica vi condanna a morte, cominciate a raccontare delle storie - dello storie talmente favolose, così accattivanti, così avvincenti che il re (o, in questo caso, i cittadini americani che, in teoria, governano il nostro paese) dimenticherà la sua condanna capitale" [*6].

E così si racconta al mondo intero la favolosa epopea del cattivo Bin Laden nella sua caverna in Afghanistan, che dirige gli attentati in America. E poi il suo epico assassinio holliwoodiano, poco prima delle ultime elezioni presidenziali. Senza il trattamento fattone dalla stampa ufficiale, non ci sarebbe nessun terrorismo, da nessuna parte, e molti giornalisti perderebbero il loro lavoro. Lo sanno, quindi trattano l'argomento con compiacenza e rafforzandone i dettagli, senza mettere mai in dubbio le versioni ufficiali.

La stampa ufficiale è un'arma di distrazione di massa: non deve mai parlare dei veri problemi della gente né di quelli della nostra epoca, ma deve saper raccontare certe storie, come si fa coi bambini per farli addormentare. Perciò, da un lato censura, nasconde e manipola la realtà, dall'altro lato è obbligata a crearne un'altra, e a parlare di quest'altra realtà per distrarre e ipnotizzare le persone. Se qualcuno, fra un secolo o due, leggesse i giornali di oggi, conoscendo la vera storia di quello che accade, ed i rischi attuali e i disastri che si preparano, dovrebbe concludere che la stampa dell'inizio del 21° secolo è stata completamente schizofrenica, cieca, separata dalla realtà. In realtà, non è né cieca, né schizofrenica. E' solo pagata per fare questo.

3) Ci può fare qualche altro esempio concreto?

Dopo Fukushima molti paesi, fra cui la Germania e la Svizzera, hanno fermato completamente e cancellato il loro programma nucleare, ma tutto questo è passato quasi del tutto inosservato. Il disastro di Fukushima è stato un duro colpo per le lobby nucleari: hanno dovuto spendere più soldi per cercare di nascondere le conseguenze della catastrofe di Fukushima di quanti ne hanno spesi per rimediare al disastro stesso. La stampa ufficiale ha guadagnato molti soldi, in quanto si guadagna altrettanto bene quando si tace a proposito del fatto che la gente muore di cancro: il ramo più essenziale della "comunicazione" è la "non comunicazione". Se una banca si trova sul punto di fallire, questa banca spenderà gli ultimi soldi dei suoi clienti per mettere a tacere la grande stampa.

In Francia ci sono 58 reattori nucleari, di cui la maggior parte sono molto vecchi e pericolosi, e preoccupano enormemente la Germania, la Svizzera e l'Italia. Queste centrali sono state costruite in un'epoca nella quale l'equilibrio delle potenze impediva la guerra. Ora ci troviamo in tutt'altra epoca, dove già si combatte, da quindici anni, una sporca guerra non dichiarata, asimmetrica e non ortodossa, con mezzi perfidi come il terrorismo, la fabbricazione di crisi finanziarie, le migrazioni guidate: questi reattori nucleari sono diventati altrettanti obiettivi, delle vere e proprie bombe al plutonio che vengono stupidamente coltivate nel proprio giardino, e che possono sterminare generazioni di bambini francesi e degli altri paesi intorno. L'Europa si trova oggi al centro di un uragano mondiale.

Un generale francese ha dichiarato, a ragione, che un paese nuclearizzato non è difendibile, ed io credo che ogni persona d'intelligenza media ne converrà. Una sola bomba ben piazzata può provocare un'apocalisse nucleare e mettere in ginocchio un'intera nazione.
Ora, la stampa francese è pressoché tutta sovvenzionata dalla lobby nucleare, e nasconde tutti gli incidenti, i rischi ed i problemi, così come quello che accade altrove. Non bisogna allarmare le popolazioni. Nella misura in cui si tratta di una questione veramente europea, assai più del formaggio Camembert, su cui si legifera a Bruxelles, si deve concludere che la stampa ufficiale deve vendere assai caro il suo silenzio!

Ci si potrebbe anche domandare perché non ci sia un solo giornale in Europa che pubblichi le clausole segrete del Trattato Transatlantico (TTIP). Perché devono restare segrete? I deputati europei le conoscono, ma sono corrotti. Verranno pubblicate solamente dopo essere state imposte ai popoli. Ecco la democrazia.

Le menzogne e le contro-verità diffuse sul colpo di Stato nazista in Ucraina, apertamente orchestrato e finanziato dall'America e dall'Europa, mentre Putin era occupato a causa dei giochi olimpici di Soci, così come le calunnie sulla guerra civile contro la popolazione russofona che ne è seguita, hanno squalificato per sempre la stampa ufficiale occidentale, la quale ha le mani sporche anche di sangue ucraino, a mille chilometri da casa nostra. Ecco ancora la democrazia.

Si può dire, per rispondere alla sua domanda, che la stampa ufficiale è de facto un paravento criminale eretto per impedire alle persone di vedere la realtà. E la realtà è che tutte le popolazioni non contano niente, sono ostaggio dei diversi poteri ed interessi, che possono massacrarle impunemente quando vogliono e come vogliono, ieri a Parigi e a Bruxelles, l'altro ieri a Fukushima, domani forse a Roma o a Berlino o a Praga.

4) Ha ancora senso parlare di libertà di stampa, quando la maggioranza dei media è nelle mani di oligarchi?

A Milano, avevo un grande professore di storia e filosofia, il quale mi aveva colpito la fantasia argomentando puntualmente come ciascun'epoca scriva dappertutto i nomi di quelle stesse cose che si impegna maggiormente a far sparire. Quindi, se la nostra epoca parla tanto di democrazia, di libertà, di libertà di espressione, di diritti umani, ecc., sappiamo bene perché lo fa. Vi chiedo: quale libertà d'espressione ci può essere in un'epoca in cui il libero pensiero viene soppresso? E anche la realtà. Una volta soppresso il pensiero e la realtà, di cosa si può parlare? Poiché la stampa è un'arma così potente. devono possederla un pugno di oligarchi di fiducia. Queste sono persone corrotte, che, quando necessario, possono essere ricattate.

Ai tempi di Breznev, c'era una barzelletta russa piuttosto spirituale che mi raccontava mia madre, Teresa Mattei, ex comandante partigiana e terrorista in tempo di guerra contro i nazisti e i fascisti, poi espulsa dal Partito comunista italiano [*7]: nel corso della tradizionale sfilata militare sulla Piazza Rossa, per l'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, Breznev presenta ai capi di Stato stranieri l'ultima invenzione sovietica: la straordinaria macchina del tempo. Quindi Breznev richiama in vita Alessandro il Macedone, davanti alle televisioni di tutto il mondo, e gli domanda cosa avrebbe fatto con le armi ed i missili che vedeva sfilare? Alessandro risponde che con quelle armi non si sarebbe fermato in Persia, ma sarebbe arrivato fino all'India e alla Cina. 

Breznev richiama poi in vita Giulio Cesare, il quale risponde che con quelle armi non si sarebbe fermato alla Germania e all'Inghilterra ma che avrebbe conquistato tutta l'Europa e tutta l'Africa. Subito dopo arriva il turno di Napoleone, cui Breznev pone la stessa domanda. Napoleone non si mostra per niente impressionato, e domanda a Breznev di mostrargli il giornale che ha in tasca. Breznev allora tira fuori la Pravda, cosa che interessa Napoleone molto più dei carri armati e dei missili. Dopo cinque minuti di silenziosa lettura e di suspense, esclama: "Ah! Ecco l'arma che mi mancava! Se solo avessi avuto quest'arma ai miei tempi, tutto il mondo avrebbe creduto che a Waterloo avevo vinto".

Per rispondere in maniera più precisa alla sua domanda, la stampa è "la libertà" solo per gli oligarchi che la posseggono, e tale libertà è inversamente proporzionale a quella di coloro che la leggono.

5) Le persone sono in grado di prendere decisioni qualificate, diciamo durante le elezioni, sulla base delle informazioni dei media?

Nelle nostre democrazie non è previsto che le persone decidano a proposito di nessuna cosa importante. E' previsto il contrario, piuttosto. Colui che viene chiamato il cittadino, fiero e responsabile delle proprie scelte, e disposto a difenderle con le armi, se necessario, è scomparso con l'antica Atene, la Repubblica di Roma, la Firenze dei tempi di Dante e con la Rivoluzione francese. Oggi, non rimangono altro che elettori e consumatori.

Tutte le scelte permesse non cambieranno mai le politiche - sempre imposte dall'esterno, dalla  burocrazia di Bruxelles, che obbedisce soltanto alle lobby e agli Stati Uniti. Forse i cechi ignorano che in Italia il governo è già il terzo governo non eletto che è stato imposto dall'esterno; probabilmente non sanno che l'attuale Parlamento è il secondo ad essere stato giudicato illegittimo dalla Corte costituzionale, e tuttavia rimane in carica. Per esempio, gli italiani hanno votato nel 2011 un referendum contro la privatizzazione dell'acqua, con una schiacciante maggioranza di 26 milioni: eppure l'acqua continua ad essere privatizzata.

In Francia ed in Italia il Parlamento non legifera più: approva i decreti imposti dal governo; non c'è più separazione fra potere esecutivo e potere legislativo; e l'indipendenza del potere giudiziario viene quotidianamente contraddetta. La corruzione dei parlamentari ha raggiunto un livello mai immaginato prima: un deputato italiano guadagna 46.000 euro al mese, esentasse, più una ricca pensione e molti benefici, cosa che la stampa non rammenta mai [*8]. Perciò la strada è tracciata: viviamo in regimi post-costituzionali. 

 Sono sparite anche le forme della democrazia. Tuttavia, queste cose scandalose non sembrano turbare la stampa ufficiale italiana o francese, dal momento che non ne parla mai: per essa, evidentemente, si tratta di un dettaglio trascurabile. Quando le banche falliscono (in Italia, cinque o sei in tre mesi) la stampa non utilizza mai la parola fallimento. Si tratta di una non notizia. Eppure ci sono due o trecentomila persone che hanno perso tutto, e chi si è suicidato a causa di questo. Malgrado la grande immigrazione che l'Italia conosce, sono il doppio i giovani italiani, tutti laureati che ogni anno lasciano l'Italia. La stampa ufficiale, per non parlare di certe cose, che sono più grandi e più alte del Monte Bianco, deve avere delle buone ragioni. In dieci anni ha perso circa fra la metà ed il 70% dei suoi lettori, sia in versione cartacea che elettronica, e lo ha senz'altro meritato.

Oggi gli europei vengono distratti in mille modi, ma soprattutto dopo che è loro stato imposto l'Euro, sono sottoposti ad un crudele tormento economico: in Italia sono depressi e senza speranza, hanno perduto la volontà di combattere; le famiglie sono strangolate dalle tasse, la crisi è grave, la disoccupazione enorme, l'immigrazione continua.

Nondimeno l'Italia rimane un caso interessante, in quanto è un campo di esperienza da 2.500 anni, è di lì che è passata la storia, e ci ha soggiornato a lungo, non a Mosca o a New York, e quindi è l'Italia che indica la strada agli altri:
è lì che hanno inventato la repubblica, l'impero, il papato, la scienza, la storia, le arti, la cucina, la politica, l'economia, la musica, l'architettura, la grande poesia, la scoperta del mondo e delle terre sconosciute, dalla Cina fino all'America, è lì che sono stati riportati in vita gli antichi codici dei maestri greci e latini; ma è anche lì che hanno inventato i veleni, l'inquisizione, la mafia, le banche, il fascismo,

è sempre lì che hanno sperimentato per la prima volta il terrorismo false flag, che tanto successo ha avuto altrove.
E' li che oggi sono più avanti nella costruzione di un regime post-costituzionale e nella distruzione di ogni democrazia formale. La Francia, la Spagna, la Grecia, il Portogallo ne seguono già l'esempio. E poi il modello italiano verrà applicato ovunque.

Un altro esempio di censura completa e scandalosa è la Grecia, della quale si ignora che si trova in una situazione insurrezionale da sette anni: basta guardare su Youtube le violente manifestazioni che settimanalmente hanno luogo ad Atene. Si teme che l'esempio della Grecia venga seguito altrove, perciò lo si censura. Creare la realtà o farla sparire: ecco il compito della stampa ufficiale.

6) Può essere Internet la soluzione, nonostante la sua enorme vulnerabilità? In effetti è più complicato "hackerare" l'edizione stampata che l'edizione in rete.

L'informazione è una cosa, e la conoscenza e la saggezza sono altre due cose, le quali possono essere anche chiamate coscienza. Si può essere perfettamente sovrainformati e rimanere completamente imbecilli. Non c'è mai stata un'epoca tanto informata quanto la nostra, con popoli così privi di coscienza e di saggezza. Internet può essere assai utile a reperire delle informazioni su tutto ciò che la stampa ufficiale nasconde e censura, e questo è già molto: una sorta di enciclopedia.

La sua vulnerabilità è ben reale, ma quella della stampa è davanti ai nostri occhi, grazie alla sua corruzione materiale ed intellettuale. Internet, che rassomiglia ad un'immensa biblioteca, esige tuttavia anche un certo talento, e bisogna saper cercare per trovare. Se apri le porte della Biblioteca Nazionale a persone che non sono in grado di leggere un libro a casa loro, non troveranno niente di interessante; Internet non aumenterà la loro capacità di evolvere nel labirinto del mondo. Rimarranno sulla porta del Klementinum [ N.d.T.: vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Clementinum ], come degli imbecilli, senza apprezzarne nemmeno l'architettura, non oso dire i tesori che si trovano all'interno.

Per fortuna, però, ci sono delle persone, anche con poca cultura, che hanno "il buon senso", la saggezza, che è una delle virtù più rare e più indispensabili. Sono scettici come il buon soldato Schweik, ed hanno più acume di molti professori universitari o di molti strateghi militari. Persone che tengono gli occhi ben aperti, attenti, vigili, non ingenui. Guardano il mondo, e spontaneamente sanno concludere rapidamente, ad esempio, che l'euro è un podvod [N.d.T.: ceco, sta per "frode-truffa"], così come lo è quest'impostura chiamata Europa.

Uno dei più grandi filosofi dell'antica Grecia, dove tutti nascevano filosofi, è Eraclito. Di lui ci rimangono circa 80 pagine. Scrive: "Il mondo è unico e comune per coloro che sono svegli; mentre nel sonno ciascuno si rinchiude nel suo proprio mondo particolare". Coloro che nel 21° secolo hanno il potere sul mondo, e quindi anche sulla stampa ufficiale, vorrebbero chiudere gli occhi a tutti i nostri contemporanei, addormentarli, per fare di loro ciò che vogliono, come è già stato fatto, con grandi risultati, nelle guerre mondiali del 20° secolo. Ma io continuo a credere fermamente che ci saranno sempre delle persone che non dormono. Saranno sia i primi a morire, sia i primi a salvarsi.

fonte: http://francosenia.blogspot.it/

NOTE
[*1] - "Più del 99% dei tedeschi avrebbero tracce di glisofato rilevabili nelle loro urine."
http://www.lemonde.fr/planete/article/2016/03/09/les-trois-quarts-desallemands-seraient-exposes-au-glyphosate_4879272_3244.html
[*2] - G.W.F. Hegel, Lineamenti di Filosofia del Diritto
[*3] - Baxter-lawsuit.pdf – Injunction Documents Final Version. 2009
[*4] - Cfr. http://outsidermedia.cz/Ockovanie-proti-chripke-kontaminovanesmrtelnym-virusom/
[*5] - Vedi la nota successiva
[*6] - Tutte le citazioni provengono da Le Monde
http://www.lemonde.fr/idees/article/2008/09/05/le-retour-de-karl-rove-le-scenariste-parchristian-salmon_1091916_3232.html#IPORbD8yY3WD1axa.99
[*7] - https://en.wikipedia.org/wiki/Teresa_Mattei
[*8] - http://www.disinformazione.it/stipendiodeputati.htm
(traduzione dal francese di Franco Senia, revisione di Gianfranco Sanguinetti)

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