sábado, 5 de enero de 2008

Colombia:Sporchi giochi di potere sul bimbo

Sulla vita di un bambino catapultato alla fama delle cronache internazionali nel periodo natalizio, si sono scatenati macabri giochi dei poteri. Quelli legali e quelli clandestini.
Emmanuel rappresenta la strumentalizzione che arriva ai livelli più alti di insensibilità e disumanità.

Eravamo rimasti al momento in cui il Presidente colombiano, annuncia che Emmanuel è nelle loro mani, rintracciato in un orfanatrofio di Bogotà, poi scompare dalla scena. La commissione internazionale formata dai rappresentati di 6 Paesi, abbandona la Colombia perchè non veniva garantita la sua sicurezza.

Uribe grida a pieni polmoni che la guerriglia è inaffidabile, abituata a mentire e a non rispettare i patti.
I primi esami del DNA sembrano confermare la tesi del governo di Bogotà. Emmanuel non si trovava più nella selva amazzonica, ma in quella metropolitana della capitale.
Il 2 gennaio, la FARC sottoscrive un comunicatoLa Agencia Alternativa Colombiana (ABP) in cui sostanzialmente afferma che Emmanuel è stato rapito dai servizi di sicurezza governativi.

E' difficile comprendere perchè Uribe non abbia autorizzato la liberazione degli altri due ostaggi: la guerriglia si sarebbe trovata completamente spiazzata, sbugiardata agli occhi del mondo.
E' arduo capire il gioco d'azzardo della FARC: arrivarono a poche ore da una liberazione di ostaggi, in cui....Emmanuel -il più atteso- non sarebbe apparso. Come lo avrebbero giustificato?

Una evidenza: nessuno degli attori principali (governo e guerriglia) credeva seriamente nell'esito positivo della liberazione dei tre ostaggi.
Mezzo secolo di guerra civile ha trasformato profondamente la logica, la sensibilità e il buon senso delle due parti in conflitto.

La guerriglia esce male da questa storia macabra: si è giocato la credibilità con i governi del Venezuela, Brasile, Argentina, Uruguay, Ecuador e Francia. Un salto nel vuoto, subito dopo aver accarezzato un ampio successo diplomatico.
Sono cose incomprensibili per la mentalità dei civili e per chi si guida con una logica politica.
Il minimo che resta loro da fare è liberare gli altri due ostaggi, senza se e senza ma.
Uribe deve riconsegnare immediatamente Emmanuel ai suoi famigliari, e facilitare la liberazione degli altri prigionieri.

Ma questa è un'altra storia, che non sembra interessare a nessuno.

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