viernes, 20 de junio de 2008

Argentina si stringe attorno a Cristina

Il governo dell'Argentina e la sua Presiente hanno ricevuto un mandato dal 46% degli elettori, solo sei mesi fa. Su questa base di legittimità e di ampio consenso, di fronte al dilagante aumento dei prezzi dei beni alimentari di prima necessità, ha approvato una legge che aumenta la tassa alle esportazioni delle multinazionali agro-alimentarie e dei grandi produttori nazionali.
Il fondo generato da questa tassa è destinato a garantire il consumo necessario di calorie ai cittadini argentini, e per finanziare un programma destinato alla spesa sociale: istruzione e previdenza sociale.

Il settore poderoso degli agro-industriali dice NO, e da tre mesi ha cominciato a bloccare la rete stradale e impedire i rifornimenti ai centri urbani. L'oligarchia interna e le multinazionali dicono NO, a loro non importa nulla della gente, loro vogliono solamente moltiplicare i loro profitti. Punto. Il resto non conta. Punto.
La Presidente Cristina Fernandez li esorta: "Lasciate lavorare agli altri argentini".

La morale è che i voti non bastano a legittimare un governo e la sua facoltà di prendere decisioni a favore della maggioranza della società. I voti non bastano in Sudamerica: per
governare realmente ci vuole l'appoggio attivo, militante, la mobilitazione permanente...altrimenti nulla di concreto si può fare per modificare le cose.

Lo capiranno mai i ciechi dirigenti politici europei? Quelli che analizzano con la lente di ingrandimento le elezioni altrui, ritengono lecita e democratica questa condotta estorsiva, ricattatoria ed egoista del grande padronato agrario? Perchè quelli che sempre paralano ora tacciono? Una cosa è certa:
1) a sostegno del governo di Buenos Aires si sta stringendo un poderoso blocco sociale

2) gli "agro-esportatori" stanno svenandosi, e molti di loro vanno incontro alla bancarotta (così accadde durante il golpe economico del 2001-2002 in Venezuela)

3) questo settore reazionario non ha più l'appoggio delle forze armate e -a differenza del passato- non sono più in grado di fare un golpe militare

4) l'informazione e i media sono il vero problema, e sostengono con la menzogna e l'odio una "serrata padronale" che sta facendo scarseggiare le merci nei supermercati e nega diritti fondamentali della cittadinanza

5) la proprietà dell'industria dell'informazione è più concentrata di quella della terra e della finanza: è un problema serio per ogni democrazia

3 comentarios:

Anónimo dijo...

http://www.rebelion.org/seccion.php?id=9

Questo quassù è il link alla pagina sull'Argentina di Rebelion, non certo un sito di destra.
Suggerirei di leggere un buon numero di articoli dedicati al tema della serrata agricola per avere qualche opinione un po' più variata.
Un agricoltore che coltiva soja su 200 ettari non è certo un latifondista, e non è neanche un misero bracciante, è un medio coltivatore che se la dovrebbe passare bene. Eppure il suo reddito mensile si aggira attorno ai 900 euro al mese. Cristina Fernandez, che come suo marito non ha nessuna idea di ripartire la terra in maniera un po' più equa, rispetto alla scandalosa concentrazione esistente (aumentata negli anni di Nestor), ha suscitato l'ostilità anche di queste persone, che non hano altra scelta che accodarsi alla SR.
Che i vari dipietristi bolivariani che ci sono in Italia siano innamorati del kirchnerismo non mi stupisce, ma forse da Selvas è lecito attendersi qualcosa di più.

fla.detomin dijo...

La legge che fissa una tassa del 40% alle esportazioni agricole è arrivata finalmente al Parlamento; sarà discussa e modificata, per tener conto anche delle esigenze dei piccoli e medi proprietari.

Ma quelli che bloccavano le strade nazionali e rifiutavano di vendere i loro prodotti, non sono interessati a discutere nessun tipo di modificazione. Vogliono una capitolazione del governo.

Queste sono le due forze in campo, piaccia o no. Credi che in Venezuela, a sostegno della serrata padronale del 20012002, ci fossero solo le famiglie e guardaspalle dei grandi industriali e della tecnocrazia petroliera?

Il "kirchnerismo" non vorrebbe la riforma agraria: può darsi, però se per mettere una TASSA ci sono questi problemi, immaginati per il resto!

Tu credi che si possa togliere ettari di terra a questa gente che manda tutto all'aria per non pagare una tassa?

Non è una questione ideologica, ma solo di rapporti di forza, che per ora NON ci sono.
E' salutare ricordare l'orientamento di TUTTI i governi degli ultimi 20 anni, poi magari si giudica con più equilibrio e meno "ismi".

Anónimo dijo...
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