Giorgio Trucchi
Dal 14 al 16 di luglio il Nicaragua sarà anfitrione del VII Foro Mesoamericano dei Popoli - "Mesoamérica en resistencia…NO al neocolonialismo del libre comercio", al quale parteciperanno circa 1.200 delegati di tutta la regione (da Panama al Messico), concentrati nelle installazioni della Università d'Agraria del Nicaragua (UNA).
William Rodríguez, del Movimiento Social Nicaraguense "Otro Mundo es Posible", ha spiegato alla Lista Informativa "Nicaragua y más" i principali obiettivi e contenuti strategici di questo incontro.
"È stato uno sforzo molto grande e si tratta di uno spazio naturale di confluenza e convergenza di tutte le espressioni sociali che esistono in Mesoamerica. Credo che debba essere uno strumento di consultazione per governi ed istituzioni che stanno portando avanti accordi commerciali e politiche economiche che influenzeranno in modo determinante il futuro delle popolazioni. Ci sono tre grandi aree che sono trasversali alle quaranta attività che si svilupperanno durante il Foro, che sono il tema di Genere, la Diversità ed il Soggetto Politico, perché bisogna costruire quell'uomo nuovo e quella donna nuova che vogliamo governino i nostri paesi nel futuro", ha affermato Rodríguez.
All'interno del Foro Mesoamericano dei Popoli ci saranno sette aree tematiche centrali, tra cui gli Accordi Commerciali e la Cooperazione per lo Sviluppo.
"Si dice che tutti i problemi della regione possano essere risolti con gli accordi commerciali, come il CAFTA-DR, il Plan Puebla Panamá (PPP) o l'Accordo di Associazione (AdA) con l'Unione Europea e con l'aiuto economico della cooperazione per lo sviluppo. Vogliamo discutere questi temi - ha continuato il rappresentante del Movimiento Social Nicaraguense (MSN) -, perché i nostri paesi sono ricchi di risorse naturali, biodiversità e risorse umane, ma continuiamo ad essere molto poveri. È per questo motivo che dobbiamo valutare e rivedere l'effettività di questi trattati e della cooperazione".
Le altre aree riguardano la Partecipazione Politica e la Governabilità, che definiscono il diritto delle organizzazioni sociali a mantenere la loro autonomia nel momento in cui si relazionano con i governi della regione, i Diritti umani, la Militarizzazione, con riferimento alla presenza militare straniera nella regione mesoamericana e alla criminalizzazione dei movimenti sociali, il Debito Estero ed i Cambiamenti Climatici e la Crisi Alimentaria. I lavori verranno completati da 14 Tavoli settoriali, tra i quali si evidenziano Gioventù, Donna, Infanzia ed Adolescenza, Lavoro e Sindacalismo, Sovranità Alimentaria, Ambiente, Migrazioni, Diversità Sessuale.
Secondo Carlos H. Reyes, rappresentante del Bloque Popular dell'Honduras e del Sindacato dei Lavoratori dell'Industria delle Bevande e Simili (STIBYS), integrante della UITA, "quando i nostri paesi si emanciparono dalla Spagna nel 1821, si unirono in quello che si conosce come Province Unite dell'America Centrale. Ci pensarono però gli inglesi e le oligarchie conservatrici a dividerci in cinque paesi in stato di disabilità, per poter fare tutto ciò che volevano e questa situazione è peggiorata con il passare del tempo.
Un evento come il VII Foro Mesoamericano de los Pueblos serve per far crescere le nostre coscienze sulla necessità di unirci e lottare insieme agli altri paesi latinoamericani, per rivendicare il pensiero di Bolivar, Morazán, Martí e di altri eminenti del continente che sono stati i precursori dell'antimperialismo. Veniamo - ha continuato Reyes - a conoscere le esperienze di resistenza e di lotta dei vari paesi della regione, perché esiste un'enorme ricchezza ed i popoli stanno prendendo coscienza della necessità di unirsi e lottare insieme. In questo sistema della globalizzazione neoliberista non possiamo continuare a restare separati".
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testo integrale in www.itanica.org )
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