jueves, 27 de noviembre de 2008

Venezuela: 100 di queste sconfitte elettorali!

Se questa e' una sconfitta....

L'informazione internazionale sulle elezioni svoltesi domenica in Venezuela, ripete all'unisono che i risultati sarebbero stati negativi per il campo bolivariano. Questo e' ormai un ritornello che non sorprende piu' di tanto. Persino i blog che si occupano di America latina riportano questa banalita'.

Chavez perde ma non crolla e' il titolo de L'Altramerica: "Il governo vince in 17 stati su 23 ma l'opposizione si porta a casa gli stati più importanti e popolosi .. "
www.americas.corriere.it commenta cos'i: "L'opposizione può cantare vittoria, conquista cinque Stati importanti e il governo metropolitano di Caracas. Ma il chavismo resta ampia maggioranza in Venezuela e supera una prova difficile. La spallata è rinviata di nuovo."

Per www.angelodaddesio.nova100.ilsole24ore.com, "La Petro-revolución di Chavez perde colpi".
A sua parziale discolpa va detto che riporta una intervista a Piero Armenti, che scambia spesso le sue opinioni personali con i dati statistici, cioe' i suoi desideri con la realta'.
Basta vedere come incautamente affermi che "...il Brasile e' nell'orbita geo-militare degli Stati Uniti", ed e' smentito fulmineamente -nel giro di sole 24 ore- dalla firma di contratti militari, aero-spaziali e centrali nucleari, avvenuta durante la visita del Presidente Medvedev di ieri a Brasilia.
CRONACHE DALL'AMERICA LATINA sceglie questo titolo "Battuta d'arresto per Chávez".

E' francamente difficile coincidere con costoro. Sarebbe un bilancio negativo aggiudicarsi l'80% dei Comuni e 17 Regioni su 22? Perche'?
Inoltre, nelle Regioni dove i bolivariani hanno perso, e' stato per un margine percentuale minimo; e dove si sono affermati c'e' stato uno scarto molto superiore a quelli registrati dalla frastagliata opposizione.

Questi blog riportano e commentano informazioni frammentarie, non approfondite, e si limitano a riproporre i commenti delle agenzie.
Riportiamo un articolo proposto da un altro blog www.achtungbanditen.splinder.com

Analisi disinteressata delle regionali venezuelane

Gonzalo Sánchez Martínez(*)

Questa è un'analisi disinteressata nel senso che non mi interessa che la mia impresa privata torni a sfruttare le risorse del Venezuela per ottenere i benefici che appartengono al popolo, non ho impresa privata né motivi per arricchirmi col denaro di alcun popolo. Perciò non mi interessa magnificare l'opposizione, voglio solo commentare i dati obiettivi che escono da queste elezioni regionali.

Dunque non dirò che l'opposizione ha trionfato ottenendo quasi 300.000 voti in meno delle elezioni precedenti, né dirò che il socialismo è retrocesso, dato che il PSUV ha portato via quattro stati all'opposizione.

Media borghesi e progressisti di tutto il mondo hanno informato sulla vittoria dell'opposizione a Caracas, sulla sconfitta del chavismo in Miranda, hanno mostrato foto di Chavez che si detergeva dai sudori freddi causatigli da questa sconfitta senza precedenti.
Hanno celebrato la vittoria di Henrique Capriles Radonsky in Miranda, il quale guidò un manipolo squadrista contro l'ambasciata di Cuba nel 2002, sfasciando auto ufficiali, tagliando la fornitura di acqua potabile e di luce, oltre che gli alimenti al personale.
Entrarono anche nella sede dell'ambasciata per ispezionarla, violando i trattati internazionali in materia di sovranità ed extraterritorialità. Questi sono i candidati del grande trionfo elettorale per il quale si felicitano i media mondiali.

Se ci atteniamo ai dati possiamo osservare una situazione molto differente a quella descritta dalla maggoranza dei media, che hanno dato a conoscere solo l'aspetto più superficiale delle elezioni.
Procediamo per punti. Caracas, la capitale del paese, sta in mano all'opposizione. Questa è almeno l'affermazione con la quale i media hanno informato sulle elezioni.

Caracas si divide in 5 municipi, il più grande dei quali, quello a cui appartiene il nucleo storico della città e che possiede 1.500.000 votanti, è noto col nome di Alcaldía Libertador.
Gli altri quattro sono noti come Alcaldía Mayor, benché il nome non faccia riferimento agli elettori, visto che in questi quattro municipi si concentrano in tutto solo 792.070 votanti.
La stampa mondiale ha assai enfatizzato che l'opposizione ha vinto nei siti più popolosi, e dunque come si spiega che a Caracas, nella Alcaldía Libertador, la più popolosa della città, ha vinto il PSUV guidato da Jorge Rodríguez?

Si è parlato molto del governatorato del Miranda perso dal PSUV. In queste elezioni si eleggevano governatori e sindaci, e ogni stato, oltre ad avere un governatore ha varie ripartizioni municipali. In concreto Miranda ha 20 ripartizioni municipali, delle quali 15 sono state vinte dal PSUV e 5 dall'opposizione.
Procedendo sulla traccia delle "vittorie dell'opposizione" arriviamo al Zulia, Nueva Esparta, Carabobo e Tachira.

Nel Zulia, nelle passate elezioni del 2004 il governatorato è andato all'opposizione, ma con un indice di voto a suo favore superiore al 55%, mentre il candidato a governatore socialista aveva ottenuto un 40%.
In queste elezioni l'opposizione ha ottenuto un 53% e il PSUV un 48%, la distanza si accorcia. D'altra parte e rimanendo alle municipalità di Zulia, l'opposizione ne controlla 6 e il PSUV 13.

A Nueva Esparta la rivoluzione bolivariana ha ottenuto la maggioranza delle municipalità (6) contro le 5 dell'opposizione.

In Carabobo e Táchira gli oppositori non hanno potuto spuntare più di un 1% e un 2% rispettivamente. E in questi stati la maggioranza delle municipalità sono per il socialismo, 11 contro 2 in Carabobo, 16 contro 13 in Táchira.

Il consuntivo dell'opposizione è il seguente. Avevano sette governatorati dei quali gliene sono rimasti 5, possedevano 70 municipalità e ne hanno perduto 8, conservandone 62, hanno vinto la parte meno popolosa di Caracas e, scusate se è poco, hanno perso almeno il 10% della loro massa elettorale.


I dati del PSUV sono irrefutabili. Hanno ottenuto un 20% di voti in più nelle elezioni anteriori situandosi a circa 6 milioni di voti, e stabilendo una barriera di più di un milione e mezzo di voti davanti all'opposizione, che è scesa del 10% nella percentuale di consensi.
Ha conquistato il 77% dei governatorati del paese e l'80% delle municipalità. Ricordando che in Venezuela la maggioranza dei media sono dell'opposizione il 60% del voto totale rappresenta un progresso per la rivoluzione. Ma non fermiamoci qui, confrontiamo questi risultati con le elezioni regionali penultime e terzultime.

- Nel 2000 la rivoluzione ottenne 114 municipalità, il 35%. E l'opposizione 153 municipalità, il 45%.
- Nel 2004 la rivoluzione ottenne 226 municipalità, il 68%, mentre l'opposizione arrivò a 70, il 21%.
- Nel 2008 il PSUV e i suoi alleati hanno conquistato 265 municipalità, l'80%. Mentre l'opposizione ne ha prese 62, il 19%.

D'altra parte il PSUV si è rinsaldato nei suoi feudi, senza che l'opposizione potesse ritagliarsi alcun vantaggio, di fatto l'opzione rivoluzionaria ha portato via quattro governatorati all'opposizione: Aragua, Guárico, Sucre e Yaracuy.
In Aragua il candidato Rafael Isea ha superato di 18 punti (58% contro il 40%) l'opposizione.
Risultati simili sono stati ottenuti per gli altri governatorati strappati all'opposizione, ad esempio nel Guárico, dove il leader rivoluzionario William Lara ha superato di 19 punti (52% contro il 33%) il candidato oppositore Lenny Tamara Manuit.

In altri stati come Vargas il candidato socialista è riuscito a doppiare nei voti il candidato dell'opposizione, e il numero delle municipalità. Nel Trujillo il candidato del PSUV Hugo César Cabezas ha ottenuto il 60% dei voti contro il 27% di Henrique Catalán, l'oppositore.

Nello stato Lara il candidato Falcón ha preso il 73,15% dei voti, superando di più del 55% il suo immediato inseguitore, inoltre la municipalità di Barquisimetro è stata vinta dal PSUV in questo stato, portando a 18 su 24 i capoluoghi controllati dal PSUV grazie al voto del popolo.
Persino nel Barinas, dove la distanza con l'opposizione è stata la più corta, il candidato rivoluzionario Adán Chávez ha preso la maggioranza assoluta superando il 50% dei voti.

Il consuntivo per la rivoluzione è stato di aumentare del 20% il numero dei voti e porsi prossimi ai sei milioni, ottenere 29 municipalità e uno stato in più rispetto alle precedenti regionali, fino a raggiungere le 265 municipalità e i 17 stati. Penetrare nei feudi dell'opposizione dove si sono conquistate più municipalità di questi e difendere i propri, dove l'opposizione non è avanzata nelle sue posizioni (ha perso otto municipalità rispetto al 2004)

Fonti:
Consejo Nacional Electoral, Radio Mundial YVKE, Agencia Bolivariana de Noticias, Wikipedia

(*)TerceraInformacion.es

3 comentarios:

Anónimo dijo...

Analisi "disinteressata", molto... Quando arriverà il giorno in cui sistema elettronico di votazioni non faccia più diventare i voti dei "non votanti" voti favorevoli a chavez ne riparleremo, disinteressatamente...

fla.detomin dijo...

Il voto in Venezuela E' GIA' intermaente automatizzato. Puoi cercare i dati -seggio per seggio- nella pagina web del CNE (Consejo Naciónal Electoral), e sono attendibili.

Questa volta, l'opposizione NON HA avanzato nessun reclamo e non ha impugnato i risultati...

Come ti spieghi che nelle Regioni dove si é affermata l'opposizione, la maggioranza dei rappresentanti del Parlamento regionale siano bolivariani?

Come ti spieghi che che -pur avendo vinto la Gobernación- il maggior numero dei Comuni se li sono aggiudicati i bolivariani?

E' molto semplice: i capoluoghi sono a piu' alta densita' di popolazione, ed e' lé che si concentra la base elettorale anti-Chavez.
Fuori dalle metropoli, vive l'elettorato di Chavez.

Ripeto: l'opposizione non ha messo in discussione i risultati NE´ha gridato all'imbroglio, quindi....

Anónimo dijo...

Per carità...Volevo unicamente sottolineare che perdere a Caracas e nello Zulia non è roba da poco ed è la dimostrazione che Chàvez non ha sfondato come aveva promesso di fare e per lui in un certo senso è come perdere...Anche perché tutto questo va visto in prospettiva anche del futuro referendum ed alla luce di quello già perso. Ma agli amici di Selvas che conosco per la loro grande passione voglio dire di non rendere Chàvez più grande di quanto lo è veramente. Gente come Morales, Lula ed in ultimo Lugo meritano di più...
Angelo.

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