domingo, 23 de enero de 2011

La volevano in Iran, è esplosa in Tunisia

Fadwa Nassar Moqawama
Essi, sono gli stati occidentali che hanno continuato, dopo l’elezione del presidente Ahmadinejad in Iran, a fomentare disordini, a inviare spie, inventando fatti e commettendo atti terroristici, per causare la caduta del regime islamico e popolare in Iran. Hanno parlato di democrazia, di popolo, di libertà di espressione. Hanno manifestato o lasciato manifestare nelle loro capitali, pretendendo di sostenere il popolo iraniano, che sarebbe stato in rivolta contro il governo. Essi hanno mobilitato i loro media, i loro intellettuali, i loro scrittori, le voci dei loro padroni, per far credere che il popolo iraniano, infelice, sarebbe stato pronto a ribellarsi e a conquistare il potere. E poi hanno trasformato le loro ambasciate in centri di spionaggio o in stati maggiori per guidare i “ribelli“.

Ma la rivolta è scoppiata in Tunisia, da un gesto disperato di un giovane che si è immolato a Sidi Bouzid, il 18 dicembre 2010, per protestare contro lo stato di umiliazione in cui il governo tunisino mantiene il popolo.

E fu la rivolta in uno dei paesi arabo-musulmani del Maghreb, protetti e sostenuti dagli stati occidentali. Supportati e protetti tanto che è diventato uno dei paesi più corrotti e più draconiani al mondo. La Tunisia, il sogno mediterraneo di intellettuali e politici occidentali, era un inferno per il popolo tunisino. Un inferno in cui languivano nelle sue carceri giovani e vecchi, uomini e donne, studenti, operai, intellettuali di ogni tendenza politica, islamici o comunisti, o semplicemente democratici.

La Tunisia non è più il paese dei propri figli, ma dei turisti occidentali (un milione di turisti francesi all’anno). Un regime che vietava perfino la comunicazione e la ricerca su internet, ma che ha aperto le sue porte al voto sionista, dando lezioni sull’”Olocausto ebraico“, con l’aiuto dell’UNESCO. Questo è il regime filo-occidentale che sta crollando, alle porte meridionali del Mediterraneo.


La volevano in Iran, ma è scoppiata in Tunisia, la rivolta popolare che sfida i loro interessi. Ora sono vi corrono dietro: gli Stati Uniti lo vogliono per la democrazia e la libertà del popolo tunisino, mentre non troppo tempo fa, il presidente Ben Ali era l’uomo di fiducia e il coraggioso capo di stato che ha saputo governare, Gran Bretagna attende, mentre per l’Iran era direttamente coinvolta e la più entusiasta nel partecipare a quello che considerava il rovesciamento del regime iraniano.


In Francia, osservano, temendo per i loro interessi nel”miracolo economico tunisino“, dicendo che la Tunisia è parte della loro area geo-strategica. Il ministro francese degli esteri ha suggerito, pochi giorni fa, l’invio di aiuti per la sicurezza del regime.
Ma ora denunciano il presidente e la sua amministrazione, dopo i fatti, come antidemocratici, perché sono caduti. Ma si preparano al dopo, per non perdere tutto.


Il Primo Ministro tunisino prende il potere. Atto incostituzionale, secondo alcuni giuristi tunisini ed internazionali. Ma non ha importanza per gli Stati occidentali: preferiscono la violazione della Costituzione, piuttosto che la continuazione della rivolta popolare che può spazzar via tutti coloro che hanno beneficiato del vecchio regime. Ciò non sorprende, quando si vede come essi valutano negativamente il gesto assolutamente costituzionale delle dimissioni dei ministri libanesi dell’opposizione, pochi giorni fa. Contro la Costituzione qui, per la violazione della Costituzione là. Non è una contraddizione. In realtà, ciò che è importante per gli stati occidentali, sono soprattutto i loro interessi e i loro interessi soltanto. Se la violazione della Costituzione gli consente di garantirli, non vi si oppongono!


In conclusione, va detto che le rivolte popolari non sono vere su internet o su Twitter. E’ il sangue dei martiri che cadono per una causa giusta, la libertà e la dignità di un popolo, a essere la leva per un cambiamento radicale. Inoltre, le rivolte popolari non possono essere dirette da personale situato nelle ambasciate straniere, ma sono attuate col cuore degli oppressi e degli umiliati.

Tutte le menzogne velenose dei media occidentali non possono cambiare la situazione profonde nel paese, possono solo motivare alcune gesticolazioni pubblicizzate in tutti i paesi del mondo. Solo i popoli con le loro coscienze vere e proprie, sono in grado di sconvolgere la situazione e apportare dei cambiamenti. Ecco perché la presunta rivolta in Iran non ha avuto luogo e la rivolta popolare in Tunisia è riuscita a spodestare il dittatore, un protetto degli stati occidentali.
Traduzione di Alessandro Lattanziohttp://sitoaurora.xoom.it/wordpress/?p=1056

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