Ricordate quel referendum a proposito della creazione di un mercato unico con gli Stati Uniti? Sapete, quello che chiedeva se le imprese dovessero avere il potere di sovvertire le nostre leggi? No? Nemmeno io. Guardate, l'altro giorno ho trascorso 10 minuti cercando il mio orologio prima di rendermi conto che ce l'avevo addosso. Dimenticare il referendum è
un altro segno di invecchiamento, in quanto deve essercene stato uno, giusto? Dopo tutto quel tormentarsi riguardo al fatto di entrare o meno nell’Unione Europea, il governo non avrebbe ceduto, senza consultarci, la nostra sovranità a qualche tenebrosa entità non democratica, vero?
Lo scopo del Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti è quello di eliminare tutte le differenze normative tra le nazioni americane ed europee. Ne ho parlato due settimane fa. Ma
ho tralasciato il tema più importante: la notevole capacità che
garantirebbe alle grandi imprese di far fuori giudizialmente i governi
che tentano di difendere i propri cittadini. Consentirebbe a una giuria
chiusa di avvocati delle imprese di revocare la volontà del parlamento e
di distruggere le nostre protezioni legali. Tuttavia i difensori della
nostra sovranità non dicono nulla. Il meccanismo attraverso il quale si
ottiene ciò è noto come risoluzione di dispute tra stato e investitore.
E’ già stato utilizzato in molte parti del mondo per affossare le norme
che proteggono le persone e il pianeta.
Il governo australiano,
dopo grandi dibattiti fuori e dentro il parlamento, aveva deciso che le
sigarette andassero vendute in pacchetti anonimi, contrassegnati solo da
sconvolgenti ammonimenti sui rischi per la salute. La decisione era
stata convalidata dalla Corte Suprema australiana. Ma, utilizzando un
accordo di scambio firmato dall’Australia con Hong Kong, la compagnia
dei tabacchi Philip Morris ha chiesto a un tribunale estero di
riconoscerle una grande somma a risarcimento di quella che definisce la
perdita della sua proprietà intellettuale.
Durante la crisi
finanziaria e in risposta alla rabbia del pubblico per le tariffe alle
stelle, l’Argentina impose il congelamento delle bollette dell’energia e
dell’acqua dei cittadini (suona familiare?). E’ stata citata in
giudizio dalle imprese internazionali dei servizi le cui gravose
bollette avevano spinto il governo ad agire. Per questo e per altri
reati è stata costretta a pagare più di un miliardo di dollari di
risarcimenti. In El Salvador, comunità locali sono riuscite, pagando un
prezzo elevato (tre attivisti sono rimasti uccisi), a convincere il
governo a rifiutare il permesso per una grande miniera aurifera che
minacciava di contaminare le loro fonti idriche. Una vittoria della
democrazia? Non per molto, forse. La società canadese che aveva cercato
di scavare la miniera sta ora citando in giudizio El Salvador per 315
milioni di dollari, per la perdita dei suoi futuri profitti.
In Canada i tribunali
hanno revocato due brevetti di proprietà della società farmaceutica
statunitense Eli Lilly poiché la società non aveva prodotto prove
sufficienti dei benefici effetti che proclamava. La Eli Lilly sta ora
citando il governo canadese per 500 milioni di dollari e pretendendo che
le leggi canadesi sui brevetti siano modificate.
Queste imprese (assieme a
centinaia di altre) stanno utilizzato le regole sulle dispute tra stato
e investitore inserite in trattati di libero scambio firmati dai paesi a
cui hanno fatto causa. Le norme sono fatte rispettare da giurie che non
hanno nessuna delle salvaguardie che ci aspettiamo dai nostri
tribunali. Le udienze si tengono in segreto. I giudici sono avvocati
delle imprese, molti dei quali lavorano per società del genere di
settore cui le cause si riferiscono. I cittadini e le comunità toccati
dalle loro decisioni non hanno riconoscimento legale. Non c’è diritto di
appello nel merito delle cause. Tuttavia possono rovesciare la
sovranità dei parlamenti e le sentenze delle corti supreme.
Non ci credete? Ecco cosa dice del suo lavoro uno dei giudici di questi tribunali:
“Quando mi sveglio di notte e penso all’arbitrato non smetto mai di stupirmi che stati sovrani abbiano accettato l’arbitrato sugli investimenti … A tre individui privati è affidato il potere di esaminare, senza alcuna restrizione o procedura di appello, tutte le azioni del governo, tutte le sentenze dei tribunali e tutte le leggi e i regolamenti approvati dal parlamento.”
Non ci sono diritti corrispondenti per i cittadini.
Non possiamo usare questi tribunali per esigere maggiori protezioni
dall’avidità delle imprese. Come afferma Democracy Centre, questo è “un sistema di giustizia privata al servizio delle imprese globali”.
Anche se queste cause
non hanno successo, possono avere un potente effetto frenante sulle
leggi. Un funzionario governativo canadese, parlando delle norme
introdotte dall'Accordo di Libero Scambio del Nord America, ha
osservato: “Ho visto lettere da studi legali di New York e Washington in
arrivo al governo canadese su ogni sorta di norma e proposta
ambientalista negli ultimi cinque anni. Riguardavano sostanze chimiche
per la pulizia a secco, farmaceutici, pesticidi, la legge sui brevetti.
Sono state messe nel mirino virtualmente tutte le iniziative nuove e la
maggior parte di esse non ha mai visto la luce.” La democrazia, come
affermazione che abbia un significato, è impossibile in condizioni
simili.
Questo è il sistema a
cui saremo sottoposti se il trattato transatlantico andrà in porto. Gli
Stati Uniti e la Commissione Europea, entrambi ostaggi delle imprese che
si suppone debbano regolare, stanno premendo perché nell’accordo sia
inserita la risoluzione sulle dispute tra stato e investitore.
La commissione
giustifica questa politica affermando che i tribunali nazionali non
offrono sufficienti protezioni alle imprese perché “potrebbero essere
prevenuti o mancare di indipendenza”. Di quali tribunali si sta
parlando? Di quelli degli Stati Uniti? Di quelli degli stati membri
[della UE]? Non è specificato. In realtà la commissione non produce un
solo esempio concreto a dimostrazione della necessità di un sistema
nuovo ed extragiudiziale. E’ precisamente perché i nostri tribunali non
sono in generale prevenuti né mancano di indipendenza che le imprese
vogliono aggirarli. La Commissione Europea cerca di sostituire tribunali
pubblici, responsabili e sovrani con un sistema chiuso e corrotto zeppo
di conflitti di interessi e di poteri arbitrari.
Fonte: http://www.theguardian.com/
Traduzione per TLAXCALA a cura di Alba Canelli
No hay comentarios:
Publicar un comentario