Anita Underlin, direttrice della Croce Rossa Internazionale (CRI) dà l'allarme e segnala che i livelli di povertà raggiunti nei paesi dell'Unione Europea (UE) si avvicinano pericolosamente a quelli esistenti nell'epoca del secondo conflitto mondiale. Le statistiche segnalano l'esistenza drammatica di ben 43 milioni di poveri, che è il 10% della popolazione. Dal 2009, ha aumentato del 75% la distribuzione di cibarie nei 52 paesi europei in la Croce Rossa è
presente. Nel Regno Unito la situazione è drammatica: 350 000 persone si rivolgono alle banche dell'alimentazione, si sono triplicate rispetto al 2009.
Per la prima volta dagli anni '40, la Croce Rossa ha sollecitato donazioni in alimenti, dice Anitta Underlin in una intervista, per rafforzare quella che ha definito la "più grande distribuzione alimentare dai tempi della seconda guerra mondiale". In Spagna la CRI distribuisce alimenti a 1,2 milioni di persone, mentre per Eurostat -organismo ufficiale di statistiche- questo paese non sarebbe a rischio.
In Romania, Bulgaria e Croazia -entrati recentemente nell'UE- la povertà aumenta e i rispettivi governi non mostrano capacità d'intervento, visto i sostanziosi tagli nei bilanci per le politiche sociali e l'assistenza. Nei paesi dell'est anche la classe media soffre un inquietante declino; nel 2009 era il 20% della popolazione, oggi non supera il 10%.
L'UE ha fissato l'obiettivo di riportare a 20 milioni quelli che che vivono nella povertà. Non c'è da stare allegri, poichè la radicalizzazione delle politiche finora applicate moltiplicherà le vittime. Secondo Eurostat (1) la povertà minacciava l'esistenza di 125 milioni di persone, vale a dire il 25% della popolazione.
(1) vedi qui
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