Firmando il Tafta (1), l'entità-UE (unione europea) passerebbe ad essere -a tutti gli effetti- una semplice "espressione geografica", dai confini perfettamente coincidenti con quelli degli USA, che si estenderebbero fino all'annessione dell’attuale area doganale europea.
Con il Tafta l'entità-UE soffrirebbe una indetenibile "messicanizzazione", ovvero l'invasione a senso unico di merci USA. L'Italia finirebbe per liquidare quel che resta della sua struttura industriale e agro-alimentare. Sarebbe travolta dai cibi transgenici e dai manufatti industriali che gli USA fabbricano in giro per il mondo.
L'oligarchia finanziaria di Washington, con la sua santa alleanza tra fondamentalismo protestante e sionista, si appresta a estirpare la residuale sovranità dell'Europa -che è cosa assai diversa dall'UE- per trasformarla in una sorta di Portorico. Vale a dire cittadini sui generis, senza voce nè voto, dove qualsiasi conflitto (commerciale e no) si dirimerebbe in un tribunale degli Stati Uniti.
I capi non-eletti della "Commissione" di Bruxelles, in adunanze segrete come si conviene a dei congiurati, stanno per vendere l'Europa agli Stati Uniti, e non si prendono la briga di informare nessuno. Il generale Giuseppe Cucchi segnala che occorre “rifiutare di accettare a scatola chiusa rapporti consolidati da
lunga data e rigettare l’idea di dover ancora gratitudine per debiti in
realtà da lunga pezza abbondantemente saldati”.
Il Tafta è un'arma distruttiva congegnata per frammentare l'identità dell'Europa, disintegrare il suo assetto economico e mutilarne definitivamente la funzione geopolitica di ponte tra l'occidente e gli altri poli. Il Tafta è un'insidia mortale da debellare per non soccombere all'elite devota alle religioni dell'usura.
(1)
Trattato trans-atlantico di commercio e investimenti
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