Punta sulla vittoria della sedizione contro Yanukovich
L'Unione Europea (UE) ha sospeso le trattative con l'Ucraina, in pratica non fa alcuna concessione al governo di Kiev, a cui ingiunge: prendere o lasciare. Non è disponibile a nessuna misura compensatoria. Nessuna modifica normativa, esenzioni o gradualità dei tempi di applicazione dei trattati. L'UE non ha fondi disponibili per il 2013, però esige l'apertura immediata e totale alle sue esportazioni. Provocherebbe -nel giro di pochi mesi- la riduzione del 35% delle esportazioni dell'Ucraina. Poi il crollo produttivo e commerciale, la fine degli scambi con la Russia e il rincaro severo del prezzo
della benzina e del gas.
Yanukovich ha richiesto una compensazione iniziale di 100 miliardi di euro, da pagare in cinque quote annuali, per far fronte all'impatto devastante sull'apparato economico. L'UE dice niet, e a questo punto spera che la ribellione filo-occidentale che ha finanziato con fondazioni, media e partiti, riesca a far cadere il governo legittimo.
E' la prima volta che -per ottenere la firma di un trattato commerciale- si fa ricorso in modo così aperto e fragrante alla sedizione per imporre il "libero scambio" a un paese sovrano. Il senatore McCain si è scomodato personalmente, per andare in prima linea a dare ordini a Vitali Klitschko (1), quasi come un suggeritore di slogan da inalberare sulle barricate. Di questo passo, tra non molto i politici USA saranno alla testa delle manifestazioni di Kiev, magari al lato di Femen.
Washington tuona e minaccia sanzioni e rappresaglie. E' di difficile comprensione la miopia e ostinazione dei manifestanti a voler entrare a tutti i costi nella "famiglia europea". Proprio quando è sommersa nella peggior crisi e aumentano quelli che vogliono uscirne. Di quale Europa parla Yulia Tymoshenko? Quella dei notiziari televisivi che vede in cella o quella dei disoccupati ai livelli del 1950?
L'Ucraina è nell'invidiabile situazione di essere importante geopoliticamente sia per la Russia che per USA e UE, come fu l'Italia fino al crollo dell'Unione Sovietica e del muro di Berlino. La differenza è che l'Italia ne trasse notevoli vantaggi, mentre l'opposizione ucraina è cieca, senza autonomia, controllata dall'esterno, e scalpita per consegnare gratis il paese agli "occidentali". Gli interessi delle elites e dei settori urbani non coincidono con quelli della maggioranza della popolazione.
I "ribelli" ignorano persino che la Slovenia, membro dell'UE da pochi anni, è sulla stessa china della Grecia e Portogallo. Il ministro delle finanze ha annunciato che ha bisogno urgente di 4 miliardi di euro per coprire il deficit. Difficilmente potrà ottenerli, se non al prezzo di ulteriori privatizzazioni, tasse e perdita definitiva dei benefici sociali per i settori popolari.
(1)
BFM.TV, le 2 décembre 2013 :
«Vitali Klitschko vuol mettere KO al regime»
2 comentarios:
Mentre Bruxelles pretendeva dagli ucraini impegnative concessioni politico-economiche, non riteneva di fornire – di contro – nessuna garanzia finanziaria; ignorando la preoccupazione del governo ucraino per una perdita di 8 miliardi di dollari entro la fine di quest'anno, l'UE ha offerto all'Ucraina 1 miliardo di euro, cifra definita “ridicola” dal deputato polacco Pawel Zalewski, aggiungendo al postutto la (consueta) richiesta di diminuzione del deficit dai risvolti sociali potenzialmente letali.
“La posizione dell'FMI presentata nella lettera del 20 novembre è stata l'ultima goccia”, secondo il Primo Ministro Mykola Azarov.
MOSCA HA DATO 10 MILIARDI
La Russia ha appena deliberato la compra di titoli dello Stato per 10 miliardi di euro.
Era prevedibile e scontato: da un lato ultimatum, ricatti finanziari e finanziamenti destinati ad agitare la piazza, e dall'altrea fatti concreti.
Dal terzo lato, quelo USA, siamo arrivati agli ultimatum, lanciati personalmente dalla viceministro degli Esteri Nulan che distribuisce cibarie ai rivoltosi, fino al senatore McCain che arringa personalmente i capi della sedizione.
Gli Ucraini non sono fessi, e resistono a quelli che voglioni imporgli d'entrare in una UE pezzente, o quelli che vogliono piazzare un pò di basi della NATO, per trasformarli in Prima Linea di Fuoco contro la Russia.
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