Le
elites di Kiev disposte a tutto –
Adesione alla crisi o destabilizzazione Questi
sono i protagonisti (vedi foto) dell'ala
dura delle proteste violente, apertamente sovversive, per
l'integrazione forzata all'Unione Europea (UE). Sono gli
interlocutori a cui Bruxelles ha conferito riconoscimento politico e
appoggio diplomatico. Davvero insolita l'attribuzione di una patente
“democratica” a queste frange minoritarie e nostalgiche.
Ingiustificabile che l'alta burocrazia di Bruxelles -in
combutta con viceministri e capi di partito USA-
interferisca in modo
ufficiale
negli affari interni di un Paese sovrano con cui
Europeisti? vedi QUI poliziotti bruciati dalle molotov
intrattiene normali relazioni. L'UE è davvero malconcia, se per
arruolare un nuovo membro è ridotta a stabilire alleanze con
estremisti di tal fatta. Benedice il vandalismo pubblico e il
ricatto politico contro il governo legittimo e la gente di bene
dell'Ucraina.Europeisti? vedi QUI poliziotti bruciati dalle molotov
La Germania fa correre un rischio di guerra all'Unione Europea QUI
Adesione
o destabilizzazione è l'ultimatum lanciato dopo il rifiuto
delle autorità di Kiev a firmare a occhi chiusi le condizioni
draconiane per “entrare in europa”. Non vi è buonsenso alcuno
dietro i fuochi e le bottiglie incendiarie contro strutture civili e
forze dell'ordine. Solo gli interessi materiali specifici
delle elites d'Ucraina, non di certo
quelli di una popolazione votata alla migrazione forzata, possono
spiegare il furore radicale per aderire all'UE. Proprio quando molti
si apprestano ad uscire. Solo gli ultras spediti a Kiev da
tutto il territorio, o le illusioni coltivate dai settori medi urbani
dipendenti dal commercio internazionale, possono ignorare la
situazione drammatica dei vicini bulgari, rumeni e anche polacchi.
Difficile
credere, se si trascura la propaganda intensiva o la guerra
psicologica, che gli ucraini che hanno ancora un posto di lavoro, si
lanciano alla guerriglia urbana per guadagnare 185 euro come i vicini
rumeni. L'UE non ha nulla di positivo da offrire, se non la
de-industrializzazione accelerata, maggiori spese militari e
l'apertura indiscriminata delle frontiere alle sue esportazioni. Con
il conseguente e imminente crollo anche del sistema agricolo.
Fino
a prova contraria, per la severità della crisi che sta scuotendo le
sue fondamenta, Bruxelles non è in grado di offrire condizioni
migliori di quelle prospettate dalla Russia. Mentre questa garantisce
forniture petrolifere a prezzi di favore, e assorbe il grosso delle
esportazioni tradizionali ucraine, l'UE mira solo a saturare un nuovo
mercato con le sue esportazioni. Gli interessi geopolitici di Kiev
stanno dalla parte della conservazione delle tradizionali relazioni
economiche e commerciali con Mosca, e nel mantenere l'equidistanza
dal blocco UE-USA in decomposizione e con crescente vocazione
militarista.
I vandali estremisti di Kiev, cui Washington e Bruxelles hanno dato piena libertà d'azione, sono le avanguardie di un'espansione ad alta redditività per gli occidentali, ma con benefici tendenti allo zero per la maggioranza nazionale d'Ucraina.
I vandali estremisti di Kiev, cui Washington e Bruxelles hanno dato piena libertà d'azione, sono le avanguardie di un'espansione ad alta redditività per gli occidentali, ma con benefici tendenti allo zero per la maggioranza nazionale d'Ucraina.
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